Contributi alle casse dei liberi professionisti: ordinanza 1939/2009

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Ritornando sul tema evidenziato nel precedente articolo riguardo ai contributi alle casse previdenziali, si segnala come, nel silenzio di indicazioni chiare dalla legge, l’annosa questione dei contributi alle casse dei liberi professionisti protrae i suoi effetti anche sull’IRAP.

Se li si considera costi inerenti alla professione, essi saranno deducibili dalla base imponibile e dunque ridurranno il peso dell’imposta; se invece li si reputa come oneri di natura personale, non saranno conteggiabili e l’IRAP potrebbe rivelarsi ben pi๠onerosa.

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Contributi alle casse previdenziali, quale trattamento fiscale?

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Si tratta di un vecchio tema ben noto agli esperti tributari e che tuttavia ancora oggi non ha trovato una soluzione accettata univocamente.

I professionisti iscritti ad un albo solitamente (anche se non in tutti i casi) sono obbligatoriamente iscritti anche ad una cassa previdenziale specifica per l’ordine considerato: Inarcassa per gli ingegneri, Enpam per i medici e cosଠvia. Ogni anno devono versare i contributi a queste casse, calcolati in generale sul reddito professionale conseguito e/o sul fatturato.

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Disciplina ferrea per gli impiegati pubblici

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La cura-Brunetta per migliorare l’efficienza degli uffici pubblici segna un nuovo capitolo. Nella sua ormai proverbiale crociata contro i “fannulloni” (e, da ultimo, contro i “poliziotti panzoni”), il ministro della Funzione Pubblica sta lavorando di concerto con gli altri ministri a redigere il nuovo codice disciplinare applicabile ad ogni stadio del pubblico impiego.

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Opportunità  per lavorare all’estero

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Sebbene le offerte di lavoro a disposizione fuori dai confini italiani non siano poche, la contrazione della domanda ha colpito anche in quest’ambito.

Tuttavia, per quelle persone (soprattutto giovani) che sperano di passare i mesi estivi in qualche angolo d’Europa per un lavoro stagionale e magari per imparare una lingua, qualche possibilità  c’, a cercare bene.

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Nel bilancio UE l’Italia ci rimette

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Ognuno dei ventisette Stati comunitari effettua ogni anno numerosi versamenti a favore di Bruxelles e riceve a propria volta contributi a vario titolo. Naturalmente non c’ proporzione fra quanto si dà  e quanto si riceve: le nazioni pi๠ricche necessariamente vanno in perdita al contrario di quelle pi๠povere.

D’altronde nei summit semestrali fra capi di Stato e di governo, l’argomento principale delle discussioni che spesso paralizzano i lavori sono proprio quelle dirette ad ottenere di pi๠o versare di meno.

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Gerico 2009, le prime considerazioni

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àˆ stata finalmente pubblicata da qualche giorno l’attesissima versione 2009 del software Gerico, che impiega i complessi calcoli statistici preparati dalla SOSE (Società  per gli studi di settore) per applicare i calcoli di congruità  a circa quattro milioni di titolari di partita IVA.

Il ritardo nella pubblicazione, come noto, èdipeso dalla necessità  di approntare dei correttivi adeguati che tenessero conto dei devastanti effetti della crisi e di come essi si sono manifestati settore per settore.

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Incentivi per l’agricoltura biologica

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Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha stanziato dei fondi per l’assegnazione di incentivi (sotto la forma di contributi a fondo perduto) a favore delle aziende intenzionate ad avviare o potenziare le loro produzioni di stampo biologico.

Le misure sono contenute in due bandi, in verità  piuttosto simili, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il 12 maggio scorso; e poichè la scadenza per la partecipazione ai bandi èfissata alle ore 14 del quarantesimo giorno successivo alla pubblicazione, le domande devono dunque pervenire entro il prossimo ventuno giugno.

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Arriva il sostegno alle imprese aquilane

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L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha emesso il provvedimento in applicazione di un’attesa norma contenuta nel cosiddetto decreto per l’Abruzzo.

Il decreto, che interveniva a trecentosessanta gradi su tanti aspetti legati alla ricostruzione della città  dell’Aquila e degli altri Comuni colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile scorso, conteneva fra le altre cose una misura di sostegno degli imprenditori e di alcune figure analoghe costrette ad interrompere (provvisoriamente o definitivamente) la propria attività  e prive di cassa integrazione o altro ammortizzatore sociale.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: maturità  e declino

euro

Dopo una fase di crescita che puಠessere pi๠o meno estesa, l’impresa smette di acquisire nuove quote di mercato e tende ad assestarsi ad un livello sostanzialmente fisso, o comunque soggetto a variazioni di bassa entità .

Questa fase, definita della “maturità â€, èsolitamente la pi๠lunga fra le quattro del ciclo di vita, e anche quella pi๠stabile, con una situazione-tipo che tende a protrarsi: i ricavi superano costantemente i costi, e questo genera elevati profitti con cui l’impresa non solo riesce a soddisfare le proprie esigenze finanziarie ma anche a ridurre la dipendenza dall’esterno.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: la fase della crescita

ritaglio di una fabbrica italiana

Se l’impresa riesce a superare la difficile fase dell’avvio (si calcola che mediamente circa la metà  delle aziende italiane chiudano i battenti entro i primi tre anni), il passaggio successivo, certo meno drammatico, èquello della crescita.

Cosa avviene? I ricavi aumentano costantemente, man mano che i prodotti cominciano ad essere conosciuti dai consumatori e dai clienti in genere; per contro non vi èpi๠grande bisogno di fare investimenti, mentre le inefficienze e le fragilità  interne tendono ad essere scoperte e sanate una dopo l’altra, con riduzione progressiva dei costi medi sostenuti.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: la fase di avvio

impresa

La fase di avvio di un’impresa si suddivide, a sua volta, in tre sotto-fasi. La prima èdefinita “seed” (“semina”), ed èquella in cui si eseguono studi di fattibilità  sull’attività  che s’intende intraprendere: si sostiene una serie di spese senza alcuna attività  produttiva e dunque senza alcun ingresso di ricavi.

Lo “start-up” (“avvio” in senso stretto) èinvece la fase in cui si compiono soprattutto investimenti in capitale fisso (immobili, arredamento, computer ecc.), mentre nel “first stage” (“primo sviluppo”) si acquistano prevalentemente materie da impiegare nei processi produttivi o merci da rivendere.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: introduzione

Avvio di attività 

Per effettuare qualsiasi tipo di investimento o impiego di liquidità , l’impresa puಠricorrere a due grandi tipologie di fonti di capitale: il capitale proprio (o “di rischio”) e il capitale di terzi.

Il primo èquello che proviene direttamente dalle tasche dei soci oppure gli utili generati dall’attività  e non distribuiti come dividendi; il secondo puಠderivare da una grande pluralità  di origini (banche e altri intermediari finanziari, obbligazionisti, fornitori che concedono dilazioni di pagamento ecc.) e che comunque sono accomunate dalla presenza di altri soggetti che dovranno essere rimborsati a scadenze definite e che solitamente andranno remunerati sulla base di un tasso d’interesse concordato.

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Vendite sottocosto: regole generali

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Mentre le liquidazioni hanno una causa esterna alla dinamica concorrenziale e sono quindi trattate con una certa morbidezza dal legislatore, e i saldi hanno dei vincoli in pi๠ma che comunque ricadono su tutti i venditori in pari misura, la situazione pi๠complessa e suscettibile degli influssi maggiormente negativi sulla concorrenza èquella che deriva dalle “vendite sottocosto”: il termine già  spiega tutto sulla loro natura.

Esse vanno distinte dalla semplici vendite promozionali, in cui si offre uno sconto pi๠o meno sostanzioso su determinati prodotti (senza andare sottocosto), e che sono pressochè libere.

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Vendite in saldo e in liquidazione

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Il Testo Unico sul Commercio (D.Lgs. 114/1998) definisce alcune regole generali sulle varie ipotesi di vendita di merce a prezzi ridotti rispetto all’ordinario, demandando perಠagli enti locali il dettaglio sulle modalità  di svolgimento.

Il T.U., in particolare, descrive tre categorie di “vendite straordinarie” (saldi, liquidazioni, promozioni), tutte caratterizzate dal divieto di libertà  assoluta per i negozianti: a fini di tutela della concorrenza, e soprattutto di quelle piccole realtà  imprenditoriali che non potrebbero sopportare a lungo una battaglia sui prezzi, sono infatti fissati dei limiti precisi e delle salate sanzioni amministrative per chi li violasse.

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