Meccanismi di aggiudicazione nelle aste on line

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Le aste on line sono un fenomeno oggi diffusissimo, ma molto recente. Gli incanti tradizionali, invece, esistono da centinaia di anni (la vendita degli schiavi ai proprietari terrieri, per esempio, avveniva solitamente in grandi aste di piazza), e cosଠcon gli anni hanno avuto modo di affinarsi numerosi meccanismi per decidere come determinare il vincitore e il prezzo di aggiudicazione, che hanno finito per trovare applicazione pari pari anche anche nelle aste virtuali.

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Regole per le aste on line (II)

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A qualunque categoria appartenga il banditore, vi sono comunque numerose regole comuni da rispettare in materia di aste on line.

Sul sito utilizzato, ad esempio, devono comparire con evidenza una serie di elementi identificativi sul banditore medesimo, a beneficio di tutti i terzi, fra cui: denominazione dell’impresa, sede legale, codice fiscale, numero di partita IVA, numero d’iscrizione al Registro delle Imprese e al Repertorio Economico Amministrativo, sede della Camera di Commercio in cui sono state eseguite le citate iscrizioni, indicazione degli estremi di tutte le autorizzazioni ottenute per l’esercizio dell’attività , recapiti telefonici e/o elettronici cui contattare il banditore in caso di necessità .

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Regole per le aste on line (I)

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Data la delicatezza della materia, sulle aste effettuate per via telematica entrano in gioco numerose norme poste a tutela della pubblica sicurezza, dei consumatori e di altri valori, non ultima la privacy.

Cercare, dunque, di tirare le somme dell’insieme di leggi, regolamenti e circolari in proposito, si nota subito come esse siano vietate per i commercianti al dettaglio.

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Forse un rinvio per il versamento delle imposte

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Le associazioni di categoria, e in particolare quelle dei dottori commercialisti, stanno premendo in questi giorni sul ministro delle Finanze Giulio Tremonti per ottenere un decreto-legge giudicato indispensabile.

Si tratterebbe di prorogare, possibilmente di un mese, la scadenza per il versamento a saldo delle imposte sul reddito, delle varie imposte sostitutive e della prima rata degli acconti 2009 per tutti i soggetti (ditte individuali, società , liberi professionisti) sottoposti agli studi di settore, ferma restando la scadenza del 16 giugno per tutti gli altri contribuenti interessati.

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Fra gli operai cresce la comunità  marocchina

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In questo periodo il quotidiano “Il Sole 24 Ore” sta pubblicando un’interessante inchiesta sulle caratteristiche occupazionali delle varie etnie di immigrati venuti a vivere e a lavorare nel nostro territorio.

La puntata di lunedଠscorso èdedicata alla comunità  nordafricana, con principale riferimento ai marocchini, tradizionalmente i pi๠numerosi.

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Perdite fiscali per le imprese minori e per i professionisti

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Fino al periodo di imposta 2005, norme molto differenti da quelle descritte per le società  e le ditte individuali che seguono gli obblighi della contabilità  ordinaria erano invece previste per gli imprenditori in regime di contabilità  semplificata e per i lavoratori autonomi.

Per loro, infatti, era stabilito l’esatto contrario: le loro perdite non erano rinviabili al futuro, ma in compenso potevano essere usate a coprire eventuali altri redditi dell’anno. Ovviamente, chi non vantava altri redditi o li possedeva in misura ridotta, era quindi svantaggiato; il vantaggio andava invece a chi possedeva altri redditi, che poteva veder crollare la tassazione di quell’anno.

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Le perdite fiscali per le imprese in contabilità  ordinaria

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Si parla di “perdita” da un punto di vita fiscale quando, nei calcoli all’interno del reddito di impresa o di lavoro autonomo, i ricavi o compensi imponibili non sono tali da coprire tutti i costi e oneri deducibili.

Alla perdita fiscale non corrisponde necessariamente una perdita in senso economico, e comunque quasi mai corrispondono gli importi. Immaginiamo che il bilancio di una società  evidenzi ricavi per 200.000 e costi per 150.000: economicamente emerge un utile di 50.000.

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Fisco telematico, l’Italia primeggia

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I primi passi in Italia del Fisco telematico risalgono ad una decina di anni fa, con moltissime cautele. A poco a poco la diffusione dello strumento di Internet, la sempre crescente affidabilità  degli strumenti tecnici e la maggiore confidenza da parte di cittadini e istituzioni hanno consentito di andare oltre il passaggio sperimentale e di sostituire la fase della “facoltatività â€ con quella della “obbligatorietà â€.

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Il debito pubblico sale, le entrate tributarie scendono

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Il Bollettino delle statistiche macroeconomiche dalla Banca d’Italia segnala nuovi e preoccupanti dati sullo stato di saluto dell’economia pubblica.

Innanzitutto, infatti, si nota la crescita in valore assoluto del debito pubblico: a marzo 2009 si ètoccata la quota di 1.741.275.000.000 euro, pari a ben trentaquattro miliardi in pi๠rispetto soltanto al mese precedente.

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Avviso Bonario: cosa fare (III)

Fino a pochi mesi fa, il pagamento degli importi richiesti nell’avviso bonario doveva avvenire integralmente entro trenta giorni perchè scattasse l’acquiescenza. Recentemente, perà², èstata introdotta la possibilità  di rateizzare queste somme in tante quote trimestrali di pari importo, versando dunque solo la prima rata entro il termine citato.

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Avviso Bonario: cosa fare (II)

Quando un contribuente, ricevuto un avviso bonario, sceglie di pagare quanto richiesto senza chiedere rettifiche, oppure dopo averle chieste e ottenute o respinte, entra in gioco il meccanismo cosiddetto della “acquiescenza”.

In pratica, questo significa che il contribuente riconosce la validità  delle pretese dell’Amministrazione Finanziaria e rinuncia ad ignorarla e ad attendere successivamente la cartella di pagamento, che potrebbe impugnare (l’avviso bonario, invece, non èimpugnabile).

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Avviso bonario: cosa fare (I)

In precedenza, laddove un controllo automatico oppure formale faceva emergere dei debiti d’imposta a carico del contribuente, questi (insieme alle sanzioni e agli interessi maturati nel frattempo) erano iscritti a ruolo e veniva inviata al contribuente una cartella di pagamento.

Se entro sessanta giorni egli non ottemperava, il ruolo consentiva di agire esecutivamente sul suo patrimonio perchè l’Erario trovasse soddisfazione mettendo i suoi beni all’asta, fatto salvo naturalmente il diritto del contribuente ad impugnare l’atto.

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I poteri di controllo dell’Amministrazione Finanziaria (II)

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Un potere di fondamentale importanza riconosciuto dalla legge agli organi dell’Amministrazione Finanziaria èquello di convocare il contribuente inviandogli un avviso di comparizione e chiedergli non solo di presentarsi ma anche di fornire determinata documentazione (di solito si tratta dei libri contabili oppure dei giustificativi di spesa), nonchè di fornire chiarimenti e informazioni su specifiche situazioni che appaiono poco chiare.

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I poteri di controllo dell’Amministrazione Finanziaria (I)

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Con il passare degli anni, le tecniche di evasione fiscale sono divenute via via sempre pi๠complesse e raffinate. Cosà¬, il legislatore ha pensato di rafforzare a poco a poco i poteri riconosciuti ai funzionari dell’Amministrazione Finanziaria, per consentire loro di porre in essere verifiche sempre pi๠precise e mirate.

Questi poteri sono di tipo istruttorio (servono, cioà¨, a raccogliere elementi da impiegare per accertare il reddito o comunque l’oggetto dell’indagine) e sono oggi molto numerosi.

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Controlli sostanziali sulle dichiarazioni (II)

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Una volta selezionate le persone fisiche e giuridiche da sottoporre a controllo sostanziale, l’Agenzia delle Entrate ha un lasso di tempo relativamente elevato per far partire gli accertamenti: il termine ultimo èinfatti il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui fu inviata la dichiarazione, prorogato di un ulteriore anno se la stessa non èstata inviata affatto oppure èdichiarata nulla.

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