Aprire un negozio online di e-commerce

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La tipologia di commercio pi๠tipica dei nostri anni èquella che avviene on line: l’e-commerce, che sta rivoluzionando i traffici di merci nazionali e internazionali, e oggi siamo solamente all’alba del fenomeno.

A dispetto delle apparenze, tuttavia, non vi sono grandi differenze di tipo sostanziale rispetto al commercio tradizionale: sebbene le modalità  di pagamento e quelle di contatto fra cedente e cessionario siano innovative, la sostanza dei contratti di compravendita posti in essere, in realtà , non cambia granchè.

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Vendita a distanza

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Un fenomeno tipico dei nostri tempi èquello delle vendite a distanza: per corrispondenza e, soprattutto, per televisione (le famose “televendite”).

Fermi restando gli ordinari requisiti, i venditori devono provvedere ad informare preventivamente la polizia di Stato della loro attività  prima dell’avvio, al fine di ottenere una specifica licenza. Inoltre, in caso di trasmissione televisiva o radiofonica, l’editore del mezzo di comunicazione ètenuto a verificare che il venditore possieda tutti i requisiti richiesti.

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Differenze tra esercizi commerciali

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Quelle che sono state citate sono le procedure amministrative per l’apertura della maggior parte degli esercizi commerciali. Vediamo ora le peculiarità  di alcune attività  particolari.

Se s’intende aprire un centro commerciale, occorre seguire distintamente due procedure: quelle specifiche per ogni singolo negozio interno al centro, che dovranno essere eseguite dai singoli titolari, e una relativa al centro nel suo complesso da parte della società  che lo gestisce.

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Superficie dei locali adibiti a negozio

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La legge sul commercio definisce esercizi di vicinato i locali commerciali la cui superficie non supera i 150 metri quadrati, o 250 se la popolazione del Comune supera i diecimila abitanti. I medi esercizi commerciali, invece, superano le soglie indicate fino ad attestarsi ad un massimo, rispettivamente, di 1.500 e 2.500 metri quadrati. Se invece si superano anche questi limiti, si parlerà  di grande struttura di vendita.

Per calcolare la superficie deve farsi riferimento alle aree dove effettivamente viene esercitato il commercio ai terzi, escludendo quindi depositi, uffici, parcheggi o spazi di altro genere.

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Aprire un negozio di somministrazione di alimenti

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Oltre ai requisiti indicati, l’imprenditore che intende commerciare prodotti alimentari deve rispettare un’altra condizione: deve essere formalmente abilitato a svolgere quest’attività , per ovvi motivi di tutela dei consumatori e garanzia del rispetto delle norme igieniche.

Esistono fondamentalmente due strade seguibili per soddisfare questa condizione. La prima possibilità  èquella di seguire un corso professionale riconosciuto ufficialmente dalla Regione. La seconda èquella di aver svolto per almeno due anni nell’ultimo quinquennio il ruolo di dipendente (oppure di coniuge, familiare o affine dell’imprenditore in un’impresa familiare) di un altro negozio nel ruolo di addetto agli alimentari.

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Requisiti per aprire un negozio

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Tutti gli imprenditori commerciali devono garantire la presenza di una serie di requisiti di onorabilità : questi sono richiesti sia a tutela dei consumatori e dei terzi in genere, sia per imporre una sanzione accessoria a carico di chi sia giudicato colpevole per questioni di vario genere.

In particolare, non possono avviare un’attività  commerciale (o proseguire) coloro che:

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Come aprire un negozio

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In una precedente guida, si sono descritte nel dettaglio le procedure fiscali e presso la Camera di Commercio previste per aprire un’attività  d’impresa: obbligazioni che ricadono indistintamente su tutte le aziende.

Dal punto di vista amministrativo, invece, sono richiesti altri adempimenti, che tuttavia variano secondo la tipologia di impresa che si intende aprire. Vediamo dunque di approfondire gli aspetti legati alle attività  commerciali, definite come l’insieme delle aziende la cui funzione èquella di vendere beni in cambio di un corrispettivo in denaro.

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I doveri del lavoratore: l’obbedienza e la fedeltà 

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L’articolo 2086 del Codice Civile stabilisce a chiare lettere che “l’imprenditore èil capo dell’impresa”.

Di conseguenza, il secondo comma dell’articolo 2104 impone al lavoratore subordinato di obbedire alle disposizioni che dall’imprenditore stesso sono emanate, oppure che – in sua vece – provengono dagli altri lavoratori che nella scala gerarchica dell’azienda sono posti ad un livello superiore.

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I doveri del lavoratore: la diligenza

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A seconda del tipo di attività  svolta e del contratto in essere, sul prestatore di lavoro ricadono numerosi obblighi da rispettare scrupolosamente. Leggi speciali che tutelano specifici interessi, dalla privacy alla sicurezza sul luogo di lavoro, impongono che il dipendente rispetti delle regole particolari, talvolta molto dettagliate.

Ma, al di là  delle situazioni specifiche, esistono tre doveri generali che incombono su tutti i lavoratori subordinati, senza eccezione: si tratta degli obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà , che sono imposti dal Codice Civile agli articoli 2104 e 2105.

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Festival dell’Economia a Trento

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Il capoluogo tridentino ospiterà  fra il 29 maggio e il primo giugno la quarta edizione del Festival dell’Economia, un incontro internazionale di grande risonanza sui temi dello sviluppo sostenibile e della finanza globale.

Come negli anni passati, la città  di Trento attende con impazienza lo svolgersi della kermesse, da cui si attende un consistente ritorno economico soprattutto sul fronte della ricettività  e della ristorazione: nell’edizione del 2008, spiegano i dirigenti comunali, vi èstato un ritorno di due milioni e trecentomila euro circa, a fonte di circa un milione di euro di spese.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (III)

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Valutare le rimanenze delle commesse sulla base dei ricavi ragionevolmente maturati non èun obbligo, ma una semplice facoltà : èinfatti possibile anche scegliere di valutarle sulla base dei costi effettivamente sostenuti, secondo la regola generale.

Tuttavia, i principi contabili (il documento di prassi che di fatto costituisce la guida operativa per chi opera nella contabilità ) indicano la valutazione a ricavo come soluzione pi๠corretta rispetto alla valutazione a costo.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (II)

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Se si ritiene pi๠congruo ripartire il profitto nel corso degli anni, occorre agire sulle rimanenze di materie e semilavorati disponibili al 31 dicembre di ogni anno. La tecnica contabile pi๠diffusa èquella del “cost-to-cost”: in pratica s’ipotizza che alle rimanenze si possa attribuire un valore pari alla percentuale di ricavi complessivi uguale alla percentuale dei costi sostenuti.

Ritornando all’esempio già  descritto: immaginiamo che al termine del primo anno siano stati sostenuti per la commessa costi totali pari a trecentomila euro.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (I)

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Le imprese svolgono fondamentalmente due tipologie di attività : cessione di beni e prestazione di servizi. Solitamente l’impresa che cede beni sul mercato predispone uno stock pi๠o meno ampio a seconda delle previsioni sulla domanda e fa il possibile per vendere tutti i prodotti.

Altre volte, perà², prima arriva l’ordinazione del cliente e solo sulla base di quello si inizia a lavorare: in pratica il prodotto èrealizzato su misura, a seconda delle esigenze del committente. Questo avviene in numerosi campi, ma il pi๠importante ècerto quello degli appalti pubblici.

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Evasione forte nell’edilizia

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Il settore edile èormai frequentemente soggetto a controlli da parte delle autorità  tributarie: inutile negare, infatti, che in questo importante settore produttivo si nascondono molte sacche di evasione e di irregolarità  di vario genere.

La Guardia di Finanza ha recentemente pubblicato i risultati dell’operazione “Pandora”, nella quale sono stati spulciati i conti di migliaia di aziende edili in tutta Italia negli ultimi tre anni.

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