Ma in questi pochi giorni c’ stata qualche modifica di cui tener conto: in Gazzetta Ufficiale, infatti, il testo èstato pubblicato in maniera leggermente differente da come era stato annunciato in un primo momento.
Due, in particolare, le novità : innanzitutto, la detrazione non sarà pi๠ripartita in dieci tranche annuali di pari importo, bensଠsolo in cinque; questo renderà pi๠sostanzioso il risparmio annuale, anche se dimezzerà il periodo di fruizione del bonus.
Disciplina del collocamento obbligatorio
Oggi che il mercato del lavoro èliberalizzato, questa procedura appare quasi antidiluviana, anche se èrimasta in vigore fino agli anni Novanta.
Ma esiste un ambito in cui una disciplina analoga ètuttora esistente e che anzi èandata rafforzandosi negli anni.
Entro il 28 l’appuntamento con il CUD (II)
In tutti i casi, il contribuente che nel corso dell’anno ha ottenuto solamente il reddito certificato dal CUD non èobbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi, anche se ècomunque necessario qualora egli intenda far valere detrazioni d’imposta oppure abbia altri vantaggi fiscali di cui approfittare.
Entro il 28 l’appuntamento con il CUD
Il CUD deve essere redatto secondo il modello ministeriale e consegnato a ogni singolo dipendente entro il 28 febbraio, in caso di rapporto che prosegue nel tempo, oppure entro dodici giorni dalla cessazione in caso esso sia terminato per qualunque motivo.
Nuovo scadenzario per le dichiarazioni
Il Governo Prodi aveva stabilito un nuovo scadenzario in cui i tempi venivano anticipati rispetto al passato, per consentire alle amministrazioni di conoscere i dati dei contribuenti il prima possibile: questo perಠaveva creato diverse difficoltà di tipo tecnico per consulenti e case produttrici di software, cosicchè si èreso necessario rivedere il calendario al fine di apportare delle posticipazioni.
Meno di venti giorni per la comunicazione dati IVA
Poichè la UE ha urgente necessità di sapere, almeno in termini generali, quali importi proverranno da ogni singolo Stato in relazione ad ogni anno appena concluso, e poichè perಠi dati definitivi si possono avere solo con la dichiarazione IVA, che quasi tutti i contribuenti italiani presentano in estate all’interno del Modello UNICO, la soluzione adottata dall’Italia per conciliare questi due problemi èstata quella di istituire la comunicazione dati.
Taglio drastico alle commissioni di massimo scoperto
Si tratta della remunerazione aggiuntiva riconosciuta alla banca in relazione alle ipotesi in cui il conto corrente o altra forma di disponibilità di risorse finanziarie scenda a valori negativi in un dato periodo (mese o trimestre): il “massimo scopertoâ€, cioèil valore di maggior debito del correntista nel periodo considerato, èmoltiplicato per un’aliquota prefissata, e il risultato èun onere che sarà addebitato al cliente in aggiunta ai normali interessi passivi.
Compensazioni IVA a rischio denuncia
Come noto, dal 2009 chi esegue compensazioni annuali per oltre 50.000 euro sulla base di crediti inesistenti compie un reato sanzionato penalmente.
Il dubbio sorto a molti, perà², ha riguardato l’IVA, in cui la formazione periodica di crediti d’imposta èfisiologica, per il complesso meccanismo che regola questo tributo.
Bonus per acquisto mobili ed elettrodomestici, un sostegno atteso
In effetti, soprattutto nel primo dei due ambiti sono tantissime le imprese italiane che operano e che da tempo registrano crescenti difficoltà , sia per la crisi globale che per la temibilissima concorrenza asiatica.
Ora il sostegno èarrivato, sotto forma di deduzioni IRPEF per i cittadini al fine di invogliarli all’acquisto, ma non ha ottenuto per il momento significativi consensi: alcuni produttori rilevano che troppo pochi i contribuenti che potrebbero accedere al beneficio fiscale, e dunque l’impatto sulle vendite non sarà molto ampio.
Incentivi per il settore auto
Le misure agiscono sul fronte della rottamazione dei vecchi veicoli e sull’acquisto di nuovi mezzi poco inquinanti, sotto la forma dell’incentivo statale.
In sintesi, èstato stabilito che chi rottamerà un’autovettura classificata Euro 0, 1 o 2 e immatricolata prima del 2000 e acquisterà in cambio una pi๠ecologica macchina Euro 4 o 5 avrà diritto ad un incentivo pari a 1.500 euro.
Arriva la tassazione di distretto
In sostanza, si ipotizza che tutte le imprese operanti in un distretto industriale optino congiuntamente per una tassazione consolidata, esattamente come avviene per molti gruppi industriali e bancari.
Questo significa che i redditi che ogni impresa produce in proprio non saranno soggetti ad autonoma tassazione, bensଠconfluiranno ogni anno in un unico calderone soggetto a IRES: ciಠconsente di compensare utili e perdite con significativi vantaggi per tutti.
IVA di gruppo, i tempi stringono
Con l’adesione, le società appartenenti ad un gruppo aziendale possono scegliere di non liquidare autonomamente nel corso dell’anno la propria posizione IVA bensଠdi trasferire i propri debiti o crediti periodici all’interno del gruppo stesso: essi si compenseranno a vicenda (ma puಠoccorrere una fidejussione), e solo l’eventuale credito che residuasse si potrà compensare tramite Modello F24 con altre imposte o contributi.
Pressione fiscale e debito pubblico a livelli record
Il crollo del PIL prosegue e si aggrava (per il 2009 si prevede un’involuzione forse del 2% della produzione nazionale) e quindi, nonostante la scelta di non ricorrere per l’ennesima volta alla crescita del debito pubblico pur di fronteggiare la crisi, il rapporto fra lo stesso e il PIL dovrebbe attestarsi al 111,2%, sopravanzando di oltre cinque punti rispetto al 2008 e vanificando i piccoli miglioramenti che lentamente si erano raggranellati negli anni precedenti.
Telecom: crisi, esuberi, scioperi e fusioni
In precedenza, i vertici della società e i sindacati avevano trovato un faticoso accordo, dopo lunghe trattative, che prevedeva la messa in mobilità di ben cinquemila dipendenti. Ma ora che filtrano i piani della dirigenza di Telecom e del suo amministratore delegato Franco Bernabà¨, le rappresentanze dei lavoratori ritornano precipitosamente sul sentiero di guerra.
Si chiude la querelle sulle quote-latte
Come noto, l’Europa impone dei limiti massimi alla produzione di latte per evitare il crollo dei prezzi legato alla sovrapproduzione. Lo Stato italiano ha dovuto pagare negli anni svariati miliardi di euro legati alle multe provenienti da Bruxelles a causa delle continue violazioni degli allevatori, multe che poi lo Stato ha addebitato agli stessi imprenditori: da qui, le infinite battaglie a colpi di cortei guidati dall’indimenticabile mucca Ercolina.