Il settore dei computer in Italia

Per i produttori italiani (e stranieri) che vendono calcolatori elettronici nel nostro paese, l’annunciata detrazione èuna boccata d’ossigeno di cui si sentiva un gran bisogno. In effetti, se il 2008 ha segnato per il mercato dei computer un ennesimo balzo in avanti, èanche vero che le previsioni per il 2009 sono funeree: se non èsatto parlare di crollo verticale, poco ci manca.

Il discorso èperಠcomplesso, perchè con il termine “computer” si fa in realtà  riferimento a tipologie anche molto diverse fra loro in termini di dimensioni, potenzialità  e, non ultimo, prezzo. Se l’anno appena concluso ha segnato rispetto al 2007 una crescita notevole dei notebook e, soprattutto, dei netbook (+32%), per i pi๠tradizionali computer da tavolo (i desktop) il mercato ha un trend negativo già  da qualche tempo.

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La detrazione si estende a computer e televisori

Sono passati appena pochi giorni da quando èstato varato il decreto che prevede una detrazione IRPEF per tutti coloro che, essendo impegnati in una ristrutturazione edilizia, acquisteranno nel 2009 mobili o elettrodomestici, fruendo di un risparmio fiscale pari al 20% dell’acquisto fino a diecimila euro di spesa complessiva.

Ma in questi pochi giorni c’ stata qualche modifica di cui tener conto: in Gazzetta Ufficiale, infatti, il testo èstato pubblicato in maniera leggermente differente da come era stato annunciato in un primo momento.
Due, in particolare, le novità : innanzitutto, la detrazione non sarà  pi๠ripartita in dieci tranche annuali di pari importo, bensଠsolo in cinque; questo renderà  pi๠sostanzioso il risparmio annuale, anche se dimezzerà  il periodo di fruizione del bonus.

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Disciplina del collocamento obbligatorio

Un tempo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro avveniva per lo pi๠tramite la mediazione pubblica, mediante il sistema degli uffici di collocamento: chi abbisognava di una segretaria o di un commesso presentava domanda all’ufficio di competenza, che pescava il nominativo dalla graduatoria degli iscritti.

Oggi che il mercato del lavoro èliberalizzato, questa procedura appare quasi antidiluviana, anche se èrimasta in vigore fino agli anni Novanta.

Ma esiste un ambito in cui una disciplina analoga ètuttora esistente e che anzi èandata rafforzandosi negli anni.

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Entro il 28 l’appuntamento con il CUD (II)

Non sono solo i subordinati ad avere diritto al CUD: il discorso si allarga anche ai titolari di redditi assimilati a quello da lavoro dipendente, come i collaboratori a progetto e i pensionati. Anche nei confronti di queste persone il CUD assume la medesima forma, anche se normalmente i dati inseriti sono molto meno numerosi.

In tutti i casi, il contribuente che nel corso dell’anno ha ottenuto solamente il reddito certificato dal CUD non èobbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi, anche se ècomunque necessario qualora egli intenda far valere detrazioni d’imposta oppure abbia altri vantaggi fiscali di cui approfittare.

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Entro il 28 l’appuntamento con il CUD

Fra i vari adempimenti che un imprenditore deve eseguire nel mese di febbraio, quello probabilmente pi๠diffuso èla redazione e la consegna del CUD, il documento che indica lo stipendio che ogni dipendente ha ricevuto e le detrazioni fiscali e previdenziali che ha subito nel periodo d’imposta precedente (che, per questo tipo di redditi, va dal 13 gennaio 2008 al 12 gennaio 2009).

Il CUD deve essere redatto secondo il modello ministeriale e consegnato a ogni singolo dipendente entro il 28 febbraio, in caso di rapporto che prosegue nel tempo, oppure entro dodici giorni dalla cessazione in caso esso sia terminato per qualunque motivo.

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Nuovo scadenzario per le dichiarazioni

Dopo le proroghe eccezionali del 2008, da quest’anno entra a regime il nuovo calendario di presentazione delle dichiarazioni tributarie, con termini successivi rispetto a quelli previgenti.

Il Governo Prodi aveva stabilito un nuovo scadenzario in cui i tempi venivano anticipati rispetto al passato, per consentire alle amministrazioni di conoscere i dati dei contribuenti il prima possibile: questo perಠaveva creato diverse difficoltà  di tipo tecnico per consulenti e case produttrici di software, cosicchè si èreso necessario rivedere il calendario al fine di apportare delle posticipazioni.

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Meno di venti giorni per la comunicazione dati IVA

finanziaria-ufficio

L’IVA èun’imposta di origine comunitaria, e buona parte del suo gettito èdestinato a finanziare le casse dell’Unione Europea.

Poichè la UE ha urgente necessità  di sapere, almeno in termini generali, quali importi proverranno da ogni singolo Stato in relazione ad ogni anno appena concluso, e poichè perಠi dati definitivi si possono avere solo con la dichiarazione IVA, che quasi tutti i contribuenti italiani presentano in estate all’interno del Modello UNICO, la soluzione adottata dall’Italia per conciliare questi due problemi èstata quella di istituire la comunicazione dati.

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Taglio drastico alle commissioni di massimo scoperto

plico di soldi di un pagamento

Fra tutti gli oneri bancari, le commissioni di massimo scoperto èquella che suscita la maggiore antipatia da parte del legislatore, che già  in molte occasioni ha tentato di ridimensionarle se non di eliminarle del tutto, scontrandosi perಠcon l’ostilità  del potere bancario.

Si tratta della remunerazione aggiuntiva riconosciuta alla banca in relazione alle ipotesi in cui il conto corrente o altra forma di disponibilità  di risorse finanziarie scenda a valori negativi in un dato periodo (mese o trimestre): il “massimo scoperto”, cioèil valore di maggior debito del correntista nel periodo considerato, èmoltiplicato per un’aliquota prefissata, e il risultato èun onere che sarà  addebitato al cliente in aggiunta ai normali interessi passivi.

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Compensazioni IVA a rischio denuncia

Nell’annuale appuntamento di TeleFisco, l’incontro organizzato dal “Sole 24 Ore”, ad un dubbio sollevato dagli esperti convenuti èstata fornita una risposta preoccupante da parte dei responsabili dell’Amministrazione Finanziaria.
Come noto, dal 2009 chi esegue compensazioni annuali per oltre 50.000 euro sulla base di crediti inesistenti compie un reato sanzionato penalmente.

Il dubbio sorto a molti, perà², ha riguardato l’IVA, in cui la formazione periodica di crediti d’imposta èfisiologica, per il complesso meccanismo che regola questo tributo.

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Bonus per acquisto mobili ed elettrodomestici, un sostegno atteso

Oltre agli incentivi per il settore automobilistico, anche le filiere dell’arredamento e della produzione di elettrodomestici attendevano da tempo un sostegno da parte delle istituzioni.
In effetti, soprattutto nel primo dei due ambiti sono tantissime le imprese italiane che operano e che da tempo registrano crescenti difficoltà , sia per la crisi globale che per la temibilissima concorrenza asiatica.

Ora il sostegno èarrivato, sotto forma di deduzioni IRPEF per i cittadini al fine di invogliarli all’acquisto, ma non ha ottenuto per il momento significativi consensi: alcuni produttori rilevano che troppo pochi i contribuenti che potrebbero accedere al beneficio fiscale, e dunque l’impatto sulle vendite non sarà  molto ampio.

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Incentivi per il settore auto

Lungamente annunciate, sono state varate dal Governo le norme sul sostegno all’industria automobilistica. àˆ stata rispettata buona parte delle indiscrezioni filtrate nei giorni precedenti, ma con qualche differenza: non èprevista, ad esempio, alcuna esenzione per il bollo auto.
Le misure agiscono sul fronte della rottamazione dei vecchi veicoli e sull’acquisto di nuovi mezzi poco inquinanti, sotto la forma dell’incentivo statale.

In sintesi, èstato stabilito che chi rottamerà  un’autovettura classificata Euro 0, 1 o 2 e immatricolata prima del 2000 e acquisterà  in cambio una pi๠ecologica macchina Euro 4 o 5 avrà  diritto ad un incentivo pari a 1.500 euro.

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Arriva la tassazione di distretto

logo dell\'agenzia delle entrate

Antico progetto del centrodestra sostenuto da Confindustria e fino ad ora mai realizzato, un decreto-legge emanato venerdଠdal Governo introduce nel nostro ordinamento tributario il distretto produttivo come autonomo soggetto passivo d’imposta ai fini IRES.
In sostanza, si ipotizza che tutte le imprese operanti in un distretto industriale optino congiuntamente per una tassazione consolidata, esattamente come avviene per molti gruppi industriali e bancari.

Questo significa che i redditi che ogni impresa produce in proprio non saranno soggetti ad autonoma tassazione, bensଠconfluiranno ogni anno in un unico calderone soggetto a IRES: ciಠconsente di compensare utili e perdite con significativi vantaggi per tutti.

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IVA di gruppo, i tempi stringono

partita iva

Entro il 16 febbraio, le società  che, avendone i requisiti, intendono aderire alla cosiddetta “IVA di gruppo” devono presentare l’apposita dichiarazione tramite il modello IVA26 all’Agenzia delle Entrate in triplice copia.
Con l’adesione, le società  appartenenti ad un gruppo aziendale possono scegliere di non liquidare autonomamente nel corso dell’anno la propria posizione IVA bensଠdi trasferire i propri debiti o crediti periodici all’interno del gruppo stesso: essi si compenseranno a vicenda (ma puಠoccorrere una fidejussione), e solo l’eventuale credito che residuasse si potrà  compensare tramite Modello F24 con altre imposte o contributi.

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Pressione fiscale e debito pubblico a livelli record

Le stime del Governo sui conti pubblici, formulate in occasione del DPEF della scorsa primavera, devono purtroppo essere ulteriormente riviste al ribasso.

Il crollo del PIL prosegue e si aggrava (per il 2009 si prevede un’involuzione forse del 2% della produzione nazionale) e quindi, nonostante la scelta di non ricorrere per l’ennesima volta alla crescita del debito pubblico pur di fronteggiare la crisi, il rapporto fra lo stesso e il PIL dovrebbe attestarsi al 111,2%, sopravanzando di oltre cinque punti rispetto al 2008 e vanificando i piccoli miglioramenti che lentamente si erano raggranellati negli anni precedenti.

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Telecom: crisi, esuberi, scioperi e fusioni

La situazione di Telecom Italia, già  in pesante difficoltà  da parecchi mesi, si èaggravata ulteriormente negli ultimi tempi, come inevitabile conseguenza della crisi globale.

In precedenza, i vertici della società  e i sindacati avevano trovato un faticoso accordo, dopo lunghe trattative, che prevedeva la messa in mobilità  di ben cinquemila dipendenti. Ma ora che filtrano i piani della dirigenza di Telecom e del suo amministratore delegato Franco Bernabà¨, le rappresentanze dei lavoratori ritornano precipitosamente sul sentiero di guerra.

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