Buoni-lavoro per l’agricoltura

buoni per l\'agricoltura

I cosiddetti “voucher”, o buoni-lavoro, sono stati introdotti nel giugno scorso con molta cautela, ma visto il loro notevole successo, si pensa ad una loro generale estensione.

In sostanza, si èin gran parte liberalizzata la possibilità  per i datori di lavoro nel settore agricolo di assumere collaboratori occasionali, cosa frequente nei periodi della raccolta.

Per sconfiggere la piaga del lavoro nero e per semplificare drasticamente gli adempimenti burocratici, l’Inps ha messo in vendita in occasione dell’ultima vendemmia degli appositi voucher da 10 e 50 euro:

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Ulteriori chiarimenti sulla detassazione degli straordinari

ministero delle finanze

Per quanto auspicata dai lavoratori e dalle imprese, la norma sulla detassazione del lavoro straordinario emanata per decreto-legge nel giugno scorso dall’allora neonato Governo Berlusconi, aveva probabilmente il difetto di essere stata varata un po’ in fretta e furia, lasciando parecchi dubbi irrisolti su diversi e importanti aspetti applicativi.

A fare un po’ di chiarezza ci ha pensato una circolare emanata congiuntamente dai ministeri del Welfare e delle Finanze, che si caratterizza per aver voluto estendere il beneficio alla pi๠ampia casistica possibile, agendo sugli interstizi della norma di legge.

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Nuovo fisco per i distretti industriali

ritaglio di una fabbrica italiana

Un vanto del nostro tessuto produttivo sono i distretti industriali: pluralità  di aziende (talvolta anche centinaia) che operano in stretto contatto l’una con l’altra, normalmente operanti nello stesso ramo e integrate fra loro da rapporti di vario genere, come lo svolgimento in comune di determinate funzioni (approvvigionamenti di materie prime, attività  di ricerca e sviluppo ecc.).

Sono diffusi in tutta l’Italia, ma èsoprattutto nel Nord-Est che esse hanno assunto un ruolo-chiave nel prodigioso sviluppo economico di quelle aree.

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Come brevettare un’idea

esempio di brevetto

Per avere maggiori garanzie nello sfruttamento economico di un’invenzione, l’avente diritto puಠrichiedere un’esclusiva sulla stessa. Puಠcioèrichiedere di brevettare l’invenzione, inviando una domanda all’apposito Ufficio Marchi e Brevetti situato a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Perchè un’invenzione sia brevettabile occorre che siano presenti congiuntamente alcuni requisiti. Innanzitutto, com’ ovvio, deve trattarsi di qualcosa di nuovo (cioèprima inesistente) e di originale (cioènon consistente in una lieve modifica di un bene già  esistente); deve poi trattarsi di un bene materiale (quindi sono esclusi i software o le formule matematiche) e industriale (cioèavente l’attitudine ad essere riprodotto in serie: sono escluse perciಠopere d’arte o artigianali).

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Diritti sulle opere dell’ingegno

ufficio marchi e brevetti

Nella società  moderna, la classica figura dell’inventore solitario guidato per lo pi๠dall’intuito e dalla fortuna (sul genere di Leonardo o Galileo) èormai una figura marginale.

Ben pi๠diffusi sono i team di studiosi e ricercatori, al servizio di enti pubblici o di grandi industrie private, che approdano con metodo scientifico e razionale alla realizzazione di beni innovativi in grado di risolvere i problemi comuni: le invenzioni.

Lo sviluppo di un’invenzione dà  luogo a due distinti diritti. Il primo èil diritto dell’inventore di rivendicare la paternità  morale della sua creazione: èun diritto inscindibile dalla persona dell’inventore medesimo.

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Il socio d’opera: art. 2247 del codice civile

due soci che si stringono la mano

Ai sensi dell’art. 2247 del codice civile, l’obbligo fondamentale a carico di ogni socio èquello di effettuare conferimenti a favore della società  di cui fa parte.

Nelle tre tipologie di società  di persone (società  semplice, in nome collettivo e in accomandita semplice), se vi èun accordo fra i soci il conferimento puಠconsistere non in denaro o in beni in natura, bensଠin servizi lavorativi.

Il socio d’opera ècioècolui che presta a favore della società  le sue capacità  manuali o intellettive, consentendo alla società  stessa di risparmiare i costi che deriverebbero dall’impiego di lavoratori dipendenti.

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Sciopero nei servizi pubblici essenziali

manifestanti in sciopero

La legge 146/1990, e le sue successive modificazioni, èintervenuta sul delicatissimo tema dell’esercizio del diritto di sciopero all’interno del settore di quei servizi ritenuti di essenziale importanza per i cittadini: lo sciopero, infatti, lungi dall’essere una questione interna all’azienda, fa entrare in gioco altri diritti egualmente tutelati dalla Costituzione: il diritto all’istruzione, alla salute, alla circolazione ecc.

La legge fu messa a punto con il consenso di tutte le parti interessate, e ancora oggi, sebbene mostri delle imperfezioni da migliorare, ècomunque un punto di riferimento che desta molto interesse anche in altri Paesi europei.

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Diritto di sciopero

manifestanti in rivolta

Sia nel periodo liberale dopo l’Unità  che nel periodo fascista, lo sciopero era stato visto come un grave attentato all’ordine pubblico della nazione, nonchè un’inaccettabile violazione degli obblighi contrattuali da parte dei lavoratori, da sanzionarsi pesantemente.

Fu quindi in un certo senso inevitabile che i padri costituenti, allorchè provvidero alla redazione della Carta fondamentale della Repubblica, rimossero la limitazione stabilendo a chiare lettere che “Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano” (art. 40).

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Per molte imprese il Natale ègià  arrivato

piazza illuminata in una serata natalizia

La notizia, lungi dall’essere festosa, èl’ennesimo segnale della crisi dei consumi nel nostro Paese. Secondo le ultime proiezioni della Confcommercio, infatti, si registrerà  un calo medio dello 0,5% anche per tutto il 2009, e i negozi chiusi negli ultimi dieci anni sono pi๠di cinquecentomila.

Ed èper cercare di reagire alla situazione senza uscita in cui sembra essere precipitato il comparto della distribuzione che molti negozi, e soprattutto le grandi catene di ipermercati e supermercati, hanno deciso di anticipare di ben due mesi le promozioni riservate tradizionalmente al mese di dicembre, in occasione delle festività  natalizie e della ricezione delle tredicesime da parte di dipendenti e pensionati.

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La distruzione volontaria dei beni

distruzione dei beni

Un caso molto diverso da quello indicato nell’articolo precedente si presenta quando sia l’imprenditore stesso che sceglie deliberatamente di eliminare dal suo patrimonio aziendale un determinato bene: per esempio, una sedia rotta oppure un computer distrutto.

Per superare la già  descritta presunzione di cessione, la legge prevede infatti una disciplina articolata e complessa.

àˆ infatti richiesto di inviare, almeno cinque giorni prima della data prevista per la distruzione, una comunicazione all’ufficio territorialmente competente dell’Agenzia delle Entrate, nella quale occorre precisare data e luogo in cui avverrà  la distruzione, le modalità  della stessa, una descrizione dei beni e il loro valore, determinato sulla base del costo storico.

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La perdita involontaria dei beni

mazzo di scontrini e fatture

La “fuoriuscita” dei beni dell’impresa deve essere giustificata obbligatoriamente da un documento che ne certifichi la cessione (fattura, ricevuta, scontrino fiscale…); in caso di destinazione all’autoconsumo personale o familiare, o comunque a scopi diversi da quelli d’impresa, essa deve essere documentata con autofattura.

In mancanza, subentra la cosiddetta “presunzione di cessione”: l’Amministrazione Finanziaria puಠlecitamente ritenere che l’imprenditore abbia venduto il bene senza fatturare la vendita, e applicare le relative sanzioni.

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Adesione ai processi verbali di constatazione

primo piano di giulio tremonti

Il progressivo successo che la procedura di accertamento con adesione ha ottenuto nel corso dell’ultimo decennio, con vantaggi sia per l’Amministrazione Finanziaria (ridimensionamento dei contenziosi e dei tempi per la riscossione) che per il contribuente (drastica riduzione delle sanzioni), ha spinto nello scorso giugno il ministro Tremonti ad affiancare alla procedura ideata dal collega Visco una seconda procedura, consistente nell’adesione ai processi verbali di constatazione (PVC), ossia i documenti redatti dai funzionari della Guardia di Finanza al termine di un’ispezione, un accesso, un controllo di fatto negli uffici del contribuente, purchè nell’ambito di un accertamento parziale e non generale.

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Accertamento con adesione (3)

pagamento delle tasse

L’accordo raggiunto fra l’Amministrazione Finanziaria e il contribuente non costituisce la conclusione della procedura dell’accertamento con adesione: occorre ancora un passaggio finale e di importanza capitale, e cioèil perfezionamento.

L’adesione effettuata indica le somme totali dovute dal contribuente: egli potrà  scegliere se versarle in un’unica soluzione oppure rateizzarle (fino a dodici rate trimestrali).

Ebbene, l’accordo èperfezionato solo quando il contribuente versi l’ammontare totale oppure la prima rata entro il termine tassativo di venti giorni dalla redazione dell’atto di adesione.

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Accertamento fiscale con adesione

accertamento delle tasse

L’istituto èapplicabile ad una generalità  di tributi, ma in linea di massima esso trova principale applicazione per le imposte dirette e per l’IVA.

Come già  accennato, il punto focale della questione èla definizione concordata fra il contribuente e l’Amministrazione Finanziaria sulle imposte effettivamente dovute in relazione ad un dato periodo d’imposta oggetto dell’azione di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Dopo un contraddittorio fra le parti, si arriva alla formulazione di una proposta, cui seguirà  per l’appunto l’“adesione” del contribuente.

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Accertamento con adesione

evasione fiscale di valentino rossi

In numerosi casi di accertamenti fiscali ai danni di celebri personalità  del mondo dello sport e dello spettacolo (si pensi ai casi di Luciano Pavarotti o di Valentino Rossi), si èsentito spesso gli organi di informazione affermare che le vicende si sono chiuse con il “patteggiamento”, richiamando un termine tipico della procedura penale.

E spesso l’opinione pubblica ha avuto da ridire su queste conclusioni, ritenendole un inaccettabile regalo fatto a favore di personaggi pi๠o meno influenti.

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