Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, titolare del dicastero responsabile della previdenza sociale, l’ha definita impropriamente come una sorta di quattordicesima. Intervenendo nell’aula di Montecitorio per rispondere ad un’interrogazione parlamentare, il ministro ha indicato in 3.426.383 i pensionati che beneficeranno del bonus.
L’ammontare medio dell’importo erogato si aggira intorno ai 380 euro, con un onere complessivo per la casse dello Stato che supera il miliardo e trecento milioni.
Scendendo nel dettaglio, la quattordicesima ammonterà a 336 euro per i dipendenti con un’anzianità contributiva inferiore ai quindici anni e gli autonomi sotto i diciotto anni; l’importo sale perಠa 420 euro laddove i requisiti indicati salgono rispettivamente a venticinque e ventotto anni; e a 540 euro nei casi con anzianità contributiva pi๠elevata rispetto alle soglie citate.
Non tutti i pensionati godranno di questo bonus, ma solo alcune fasce di essi, particolarmente svantaggiate.
Altre tipologie, ha spiegato il ministro Sacconi, sono già titolari di integrazioni alla pensione mensile erogate sotto altre forme.
Questa soluzione della quattordicesima si aggiunge ad altre iniziative “una tantum†analoghe adottate negli anni passati per integrare il reddito delle fasce pi๠deboli della popolazione: si ricordano, fra gli altri, il “bonus famiglia†e il “bonus straordinarioâ€, erogati rispettivamente nel 2007 e nel 2008 dai governi dei vari colori politici.