Tali regole, perà², sono destinate a notevoli cambiamenti a partire dal 2010. Tutti gli enti previdenziali, infatti, sono obbligati per legge a dotarsi di norme di funzionamento in grado di garantire la sostenibilità del sistema per almeno trent’anni, e l’ENPACL aveva in tal senso bisogno di una rivisitazione.
Oggi i consulenti devono pagare ogni anno un contributo a proprio carico (“soggettivoâ€) pari a 2.570 euro e un altro pari al 2% del volume d’affari (“integrativoâ€), addebitabile ai clienti in fattura: sistema unificato per tutti gli iscritti.
Dall’anno prossimo, invece, i consulenti del lavoro saranno suddivisi in cinque classi, identificate sulla base dell’anzianità d’iscrizione, con regole di contribuzione leggermente differenziate da classe a classe.
àˆ poi mantenuto l’accesso alla pensione di vecchiaia per chi vanta trent’anni di contributi e sessantacinque anni di età , come prima, ma variano i metodi per il calcolo della mensilità , determinata secondo complessi criteri di quote legate all’anzianità d’iscrizione.
Chi continua ad esercitare e a versare i contributi anche dopo essere andato in pensione ha diritto ad un supplemento del vitalizio calcolato triennalmente e pari all’otto percento dei contributi versati nei tre anni.
In sintesi, queste le altre novità : viene eliminato il limite di età (55 anni) per l’accesso alle varie forme di riscatto; chi ha versato importi ridotti godendo di qualche forma di agevolazione, puಠscegliere di integrare i versamenti successivamente; a tutti gli iscritti sarà consentito riscattare i due anni di praticantato, oltre agli eventuali anni di laurea.