Il datore di lavoro in difficoltà , spesso rimedia a questa crisi di liquidità , non versando i contributi al lavoratore che al momento del calcolo della pensione, si ritrova con degli inspiegabili buchi. Adesso perಠc’èun nuovo strumento di garanzia per chi lavora.Â
In pratica in caso di insolvenza del datore di lavoro, interviene il Fondo di garanzia INPS per il pagamento del TFR, esattamente come indicato nell’articolo 2120 del codice civile che riguarda i lavoratori che hanno diritto al trattamento di fine rapporto.
Chiaramente, il fondo interviene pagando il TRF e le mensilità ai dipendenti se il datore di lavoro èin accertato stato di insolvenza e se gli mancano i mezzi di pagamento nonchè i mezzi per trovarsi un nuovo finanziamento. Il Fondo di garanzia interviene anche in caso di azienda fallita ma bisogna sempre rispettare alcuni requisiti.
In primo luogo la sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro n. 17593/2016 specifica che a dover provare che il datore di lavoro èinsolvente, èil lavoratore stesso che èil destinatario delle somme non presenti nelle casse dell’INPS. Con un pignoramento non andato a buon fine deve essere dimostrato inoltre che il datore di lavoro non ha altri beni con cui sopperire al versamento. Il pignoramento infruttuoso perಠnon vale quando si parla di datore di lavoro non soggetto a fallimento. A meno che il lavoratore non riesca a trovare le prove dell’inesistenza di altri beni.
La sentenza precisa che le ricerche del lavoratore devono essere condotte con diligenza in luoghi che siano collegabili al debitore. Insomma, nessuno deve improvvisarsi investigatore fiscale.