Il ricalcolo contributivo della proposta di Boeri di riforma delle pensioni va ad incidere soprattutto su coloro che intorno al 1995 avevano già 18 anni di contributi. Sono state effettuate delle simulazioni di calcolo molto interessanti. Il ricalcolo contributivo delle pensioni serve per alimentare la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e fa parte della proposta di Riforma delle pensioni tracciata dall’INPS che ha centrato l’attenzione sulla decurtazione dell’assegno. Boeri parla di una riduzione media del 3% degli assegni ma i sindacati la pensano diversamente e accusano una decurtazione del 35% circa.
>Come funziona la ricostituzione della pensione
Per capire bene la situazione ci si èaffidati alle simulazioni di PensioniOggi.it basata sui dati Progetica. La simulazione considera un lavoratore uomo con stipendio di 2.000 euro netti al mese e questo èquel che accadrebbe in caso di ricalcolo contributivo:
- 60 anni – con ingresso nel mondo del lavoro a 20 anni la decurtazione sarebbe del 19,9%; con ingresso a 25 anni del 7,4%.
- a 50 anni decurtazione del 9,9% e del 4,9%rispettivamente.
- a 40 anni decurtazione del 1,7% nel primo caso, nulla nel secondo.
- sotto 40 anni nessuna decurtazione perchè avranno comunque l’intero assegno calcolato con il sistema contributivo.
In pratica un lavoratore di 66 anni che lavora da 40 anni perderebbe circa 330 euro al mese di pensione ma se ha iniziato a lavorare a 25 anni avrà un taglio minore sull’assegno pari a 11 euro. E la decurtazione diminuisce sempre quando cresce l’età d’ingresso nel mondo del lavoro.
Facciamo il caso di un 30enne che avrebbe una pensione di 1070 euro in caso di ingresso nel mondo del lavoro a 20 anni e avrebbe una pensione di 1029 euro nel caso abbia iniziato a lavorare a 25 anni.