La Polverini ha proposto un disegno di legge per la riforma pensioni che mira a ridurre le penalizzazioni per chi esce dal mondo del lavoro con qualche anno d’anticipo e instaura un meccanismo premiante per alcune fasce della popolazione, per esempio per le donne e mamme lavoratrici.Â
La riforma delle pensioni dovrebbe arrivare ad una conclusione già entro l’anno ma il finanziamento della riforma stessa darà dei problemi ed èfacile che alla fine si dia la priorità ad interventi quali l’abolizione della TASI oppure la riduzione dell’IRES per le imprese. Ma nel frattempo Renata Polverini che in passato aveva già portato all’attenzione del Parlamento il problema degli esodati, adesso interviene proponendo quanto segue:
(fonte InvestireOggi)
Secondo la proposta della Polverini èpossibile il pensionamento con 35 anni di contributi e almeno 62 anni di età legati all’importo dell’assegno pensionistico che deve essere almeno 1,5 volte quello dell’assegno sociale. Posti i 66 anni come valore neutro, in cui l’assegno pensionistico rimane quello spettante, si applicano penalizzazioni e premi che vanno dal -8% al +8% con un taglio del 2% per ogni anno di anticipo e una premialità del 2% per ogni anno di ritardo.
La percentuale di riduzione perà², èridotta in base agli anni di contributi versati e si annulla a 40 anni di contributi rendendo l’assegno pensionistico pieno indipendentemente dagli anni di anticipo rispetto ai 66 anni.
Con la proposta della Polverini ci sono anche benefici previdenziali per i lavoratori che svolgono o hanno svolto lavori di assistenza familiare: sono previsti 3 mesi di anticipo sulla pensione per ogni anno prestato alla cura e l’assistenza familiare e i contributi necessari per l’accesso alla pensione anticipata scendono a 30 anni. Previsti 2 mesi di contribuzione figurativa versati ogni anno di contribuzione effettiva e, per i soli genitori, una contribuzione figurativa di 1 anno ogni 5 anni si assistenza prestata. Per le lavoratrici madri èprevisto, inoltre, un anno di anticipo sull’età pensionabile per ogni figli, fino ad un massimo di 5.