Una sentenza della Corte Costituzionale del 15 giugno 2016 ha spiegato che la pensione di reversibilità in caso di morte del coniuge spetta di diritto al coniuge anche in caso di matrimonio breve. Viene cosଠeclissata la normativa anti badanti.Â
La chiamavano norma anti badanti perchè impediva alla badante che voleva accaparrarsi l’eredità dell’anziano accudito, di contrarre un matrimonio anche di breve durata e diventare ereditiera del piccolo gruzzolo messo da parte magari per i figli. Adesso la sentenza n. 174 della Corte Costituzionale ha spazzato via ogni dubbio:Â la pensione di reversibilità in caso di morte del coniuge spetta di diritto a prescindere dalla durata del rapporto, dunque anche in caso di matrimonio breve.
La norma èstata introdotta nel 2011 con l’obiettivo di ridurre l’entità della pensione di reversibilità in base alla durata del matrimonio. Una norma pensata per scoraggiare in qualche modo i matrimoni di convenienza visto che tante erano state le nozze contratte soltanto per interessi economici. Gli over70 che giungevano di nuovo all’altare con una donna di 20 anni pi๠giovane (ma capitava che la differenza d’età fosse ancora pi๠pronunciata) erano tantissimi e in genere l’anziano arrivava a sposare quella che aveva assunto come badante. La norma anti badanti riduceva l’assegno della pensione del 10% per ogni anno di matrimonio inferiore a 10. In pratica se la vecchia badante e l’anziano erano sposati da 10 anni o pià¹, allora la pensione spettava a lei interamente, in alternativa diventava del 90, dell’80, del 70 per cento e cosଠvia per ogni anno mancante fino ai 10, con la possibilità anche che l’importo dell’assegno fosse azzerato. Questa penalizzazione basata soltanto sulla differenza d’età dei coniugi  èstata considerata incostituzionale.