Il ministro Poletti ha firmato la norma rivolta ai lavoratori del settore privato che entro il 2018 raggiungeranno i requisiti per andare in pensione. Per loro ci sarà la possibilità di accedere ad un part-time agevolato fino all’uscita dal mondo del lavoro.Â
Gli uomini e le donne, lavoratori del settore privato, che entro il 2018 maturerebbero i requisiti per andare in pensione, potranno fare subito la richiesta per la riduzione dell’orario che potrebbe essere anche dimezzato. Si parla di una riduzione dell’orario che oscilla dal 40 al 60 per cento, cui si aggiungono altre agevolazioni interessanti: il versamento esentasse dei contributi previdenziali in busta paga e dei contributi figurativi. Il sistema èideato per fare in modo che l’assegno futuro non sia cosଠmisero.
Come spiega la nota del dicastero, riportata da Repubblica.it
Come spiega una nota del dicastero, costoro potranno concordare col datore di lavoro il passaggio al part-time, con una riduzione dell’orario tra il 40 ed il 60%, ricevendo ogni mese in busta paga, in aggiunta alla retribuzione per il part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l’orario non lavorato. Inoltre, per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, lo Stato riconosce al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo da salvaguardare l’intero importo della pensione quando scatterà l’età per ritirarsi definitivamente dal lavoro.
Il decreto sull’invecchiamento attivo èstato trasmesso alla Corte dei Conti e diventerà operativo soltanto dopo la registrazione. Secondo i sindacati, Confesercenti e le altre associazioni di categoria, si tratta di un piccolo passo avanti nella riforma del sistema pensionistico ma siamo ancora lontani dalla soluzione al problema della flessibilità .