Una fattispecie molto simile èpoi quella della pensione indiretta: èattribuita quando il defunto non era ancora pensionato ma al momento della morte aveva comunque già versato almeno quindici anni di contributi, oppure almeno cinque di cui almeno tre nel quinquennio precedente alla data della sua morte. Nel proseguimento, tuttavia, utilizzeremo esclusivamente il termine “reversibilità â€, giacchè le due discipline sono pressochè identiche.
Chi sono i superstiti? Innanzitutto, il coniuge non legalmente separato o divorziato, oppure separato o divorziato (purchè non risposato) e, in caso di addebito di colpa, beneficiario di un assegno di mantenimento (chi ha avuto un’indennità una tantum èquindi escluso). Se il defunto manteneva una ex-moglie e si era risposato, entrambe le donne (o gli uomini, nel caso inverso) concorreranno alla pensione di reversibilità .
Sono superstiti anche i figli del defunto (legittimi, naturali e adottivi), purchè minorenni oppure inabili al lavoro.
Se maggiorenni, sono superstiti solo se frequentano ancora la scuola e non hanno compiuto i ventuno anni, oppure frequentano l’università (per la laurea triennale o la specializzazione), purchè non siano fuoricorso e non abbiano compiuto ventisei anni.
In assenza di rappresentanti delle categorie indicate, divengono superstiti i genitori, o, in loro mancanza, i fratelli e le sorelle.
Si noti che il partner non sposato, convivente o meno, non vanta alcun tipo di diritto.