Il Governo con molta soddisfazione ha redatto il verbale sui lavori legati alla riforma delle pensioni. Abbiamo già visto insieme 4 punti all’ordine del giorno e adesso passiamo a vederne altri tre molto importanti.Â
Si parla stavolta del nodo dei lavori usuranti, di APE e RITA che possono sembrare acronimi buffi ma indicano riforme importantissime del sistema.
Lavori usuranti
Si conviene sull’obiettivo di introdurre nuove e migliori condizioni di accesso al pensionamento per le lavoratrici e i lavoratori occupati in mansioni usuranti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67.
Nuova forma di sostegno all’uscita flessibile dal mercato del lavoro – APE
Le lavoratrici e i lavoratori con età anagrafica pari o superiore ai 63 anni e che maturano entro 3 anni e 7 mesi il diritto a una pensione di vecchiaia d’importo (certificato dall’INPS) non inferiore a un certo limite potranno accedere su base volontaria a un nuovo strumento finanziario, denominato Anticipo Pensionistico (APE). L’APE rappresenta un “flusso finanziario ponte” di ammontare commisurato alla pensione di vecchiaia attesa al raggiungimento dei requisiti anagrafici e certificata dall’INPS; flusso erogato fino alla maturazione degli ordinari requisiti pensionistici di età per la pensione di vecchiaia. Particolari agevolazioni Sono previste per alcune categorie di lavoratori ritenuti in condizioni di maggior bisogno (APE agevolato).
Uscite anticipate e flessibilità della previdenza complementare – RITA
Il Governo si impegna a realizzare un cambiamento normativo e fiscale della previdenza complementare per accrescere la flessibilità di utilizzo di tale strumento, al fine di adeguare le prestazioni della previdenza complementare anche alle necessità della gestione flessibile dell’uscita dal mercato del lavoro. Il Governo si impegna anche a definire strumenti di incentivazione fiscale finalizzati ad agevolare l’utilizzo volontario del TFR accantonato presso l’impresa o di contributi aggiuntivi per accedere alle prestazione anticipate di previdenza complementare.