Governo e sindacati sembrano finalmente d’accordo su quello che bisogna fare per le pensioni. àˆ stato firmato infatti un verbale condiviso sugli interventi del sistema pensionistico.Â
Il verbale ècomposto da 5 cartelle in cui sono indicate le misure da adottare nei prossimi tre anni. Tra gli interventi ci sono ovviamente l’anticipo pensionistico, il prestito bancario assicurato e il rimborso ventennale. Ma si dovrà intervenire anche sui precoci, sull’estensione e sull’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi pi๠bassi.
Il ministro del lavoro ha detto che il governo ha intenzione di destinare al comparto pensioni ben 6 miliardi di euro nell’arco di 3 anni seguendo una dinamica crescente. La prima cosa da fare adesso, perà², èindividuare la platea per l’accesso all’Ape social e individuare quanti sono i lavoratori precoci che hanno diritto all’uscita anticipata a 41 anni di contributi.
Nella Legge di Bilancio saranno subito affrontati i seguenti punti, riassunti dal Sole 24 Ore
La prima fase del verbale siglato tra Governo e sindacati sulla previdenza «riguarda le misure su cui c’èstata convergenza e andranno in Legge di Bilancio», cioè la no tax area per i pensionati a 8.125 euro, l’aumento della quattordicesima e l’estensione della platea a 1,2 milioni di pensionati in pià¹, il cumulo gratuito dei periodi contributivi maturati in gestioni pensionistiche diverse, le misure su precoci e usuranti e l’Ape. Lo ha precisato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Per accedere all’Ape su base volontaria, bisognerà avere maturato una pensione «non inferiore a un certo limite». Il limite minimo non èstato ancora identificato. Si conviene anche sull’obiettivo di introdurre nuove e migliori condizioni di accesso al pensionamento per le lavoratrici e i lavoratori occupati in mansioni usuranti.