L’APE, l’anticipo pensionistico, potrà essere richiesto a partire dai 63 anni di età , il che vuol dire che chi ne farà richiesta, potrà ritirarsi dal lavoro, 3 anni e 7 mesi prima del periodo classico. Questo èquello che insieme hanno definito il Ministero del lavoro e i sindacati anche se gli ultimi vorrebbero ancora qualche ritocco.Â
“Sessantrè anni èla mediazione arrivata oggi, ma che era in viaggio da un po’ di tempo”.
Questo èquello che ha riferito il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. Sull’argomento èintervenuto anche Domenico Proietti spiegano che il sistema in questione sarà sperimentato per due anni. Di fatto, la volontà dei sindacati èquella di evitare che i disoccupati di lungo corso siano penalizzati. Potrebbero essere penalizzati anche coloro che hanno svolto lavori usuranti o chi ha iniziato a lavorare molto presto, anche prima dei 15 anni. E questo non deve succedere.
In generale, l’APE sarà un sistema di anticipo pensionistico che dovrebbe entrare in vigore dall’anno prossimo e consentire a tutti i lavoratori nati tra il 1951 e il 1954 di andare in pensione prima, anticipando, uno, due o tre anni e sette mesi il momento del ritiro dal lavoro. Per andare in pensione anticipata, il lavoratore dovrà accollarsi i costi di questa operazione, ovvero, dovrà essere disponibile a rinunciare ad una quota dell’assegno pensionistico che varia dal 4% al 15%. I disoccupati di lunga data e i lavoratori in condizioni disagiate potranno comunque usufruire dell’anticipo pensionistico in forma del tutto gratuita. Qualche vantaggio sarà riservato anche ai lavoratori precoci e a chi svolge lavori usuranti. Il confronto andrà avanti ancora per un po’.