La scelta èstata ormai fatta, ci sono pochi dubbi: la Banca Popolare di Bari si mette definitivamente alle spalle il progetto di costituire una holding di controllo in cui far confluire i vari soci attuali. Si punta alla trasformazione lineare in Spa entro settembre, senza troppe scorciatoie. Le indiscrezioni, piuttosto autorevoli, arrivano dal “Sole 24 Oreâ€, che ha messo in evidenza come sarebbe questo il piano della banca per adeguarsi alla nuova normativa introdotta dal Governo Renzi.
La banca che ènelle mani della famiglia Jacobini ha dovuto chiaramente tener conto anche del diktat piuttosto chiaro che èarrivato dalla Vigilanza. E adesso si dovrà fare tutto quanto ènelle possibilità del Gruppo per poter rendere pi๠agevole l’ingresso di un investitore importante. Insomma, si attende qualcuno che possa portare un’iniezione di capitale non indifferente. L’architettura della holding di controllo non aveva effettivamente molta ragione d’esistere, anche per via dei regolamenti di Banca d’Italia.
Sul tavolo, quindi, uno dei fronti pi๠caldi al momento riguarda proprio il potenziale investitore. Certamente si potrebbe cominciare ad escludere la pista che porta ad una banca italiana. In un momento storico del genere, con la soglia d’allerta da Francoforte riguardante la solidità patrimoniale che rimane piuttosto alta, sembra poco veritiera una mossa diretta da parte di un altro istituto italiano. Stesso discorso per un incremento dell’impegno da parte di Aviva. In realtà , la pista che porta ad una banca straniera starebbe riprendendo pian piano quota. Non si puಠcertamente escludere anche che il dossier finisca ben presto tra le mani di qualche fondo di investimento.
Qualche tempo fa, effettivamente, si verificಠqualche contatto informale, ma in realtà la pista svanଠnel giro di pochissimo, anche per colpa di una diffusa cautela del mercato rispetto ad un’operazione del genere. Attualmente, perà², il clima sembrerebbe essere differente e pi๠fertile per una simile mossa.