Cento tonnellate di acqua in eccesso rimosse, un’attività che sta continuando ma che non èbastata, ancora una volta, a spegnere sul nascere l’indignazione della rete. E’ ancora una volta ll’Ilva di Taranto la principale accusata, come ogni volta che qualche agente atmosferico interviene a turbare la città pugliese. Che sia il forte vento o la pioggia incessante, in qualche modo l’acciaieria èsempre destinata a finire al centro dell’attenzione e delle polemiche.
Questa volta, èla foto di un fiume rosso ad aver provocato la vibrante reazione della rete. L’immagine, pubblicata per la prima volta dalla pagina Facebook “Solo a Taranto, èstata condivisa da migliaia di utenti con i commenti pi๠disparati, tra cui “Profondo rosso a Taranto†e “fiume rosso a Tarantoâ€. La pagina “Brigantiâ€, dal canto suo, ha accusato i “minerali dell’Ilva†che “contaminano l’acqua destinata alla falda e poi al mareâ€. Il comitato “Genitori tarantini†ha voluto addirittura scomodare il premier Gentiloni e i ministri Calenda (Sviluppo Economico) e Galletti (Ambiente) scrivendo una lettera.
Ma cosa èaccaduto? Semplicemente, l’Ilva non èriuscita ad aspirare tutta l’acqua in eccesso, a causa delle forti precipitazioni che hanno creato disagi in tutta la città .
Fanno sapere fonti vicine all’azienda che l’area in cui si èverificato il fenomeno ècompletamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che puಠdepositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si èaccumulata in quantità straordinaria. Già nel fine settimana, l’azienda si èattivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.