Il Tribunale di Napoli entrerà nella storia dopo la sentenza sulla stabilizzazione dei precari della Scuola. Accogliendo una pronuncia della Corte di Giustizia Europea, i porporati partenopei hanno stabilito che i supplenti che hanno avuto contratti che si sono protratti oltri 36 mesi, devono essere stabilizzati, quindi assunti. Un colpo alla precarietà che affligge i lavoratori del settore scolastico. Tutti coloro che hanno avuto dei contratti di supplenza superiori a 36 mesi, ripetuti prima del 13 maggio 2011, dovranno essere stabilizzati dalle istituzioni scolastiche e dovranno firmare un contratto a tempo indeterminato.
Il Tribunale di Napoli ha mostrato di accogliere non solo le indicazioni che sono arrivate dall’Europa ma anche il ricorso di un’insegnante che aveva chiesto di essere stabilizzata dopo aver superato i 36 mesi di supplenza. L’amministrazione scolastica che non aveva provveduto all’assunzione della docente precaria, adesso non solo dovrà proporle un contratto a tempo indeterminato ma sarà costretta a pagare anche un risarcimento di 5.500 euro per le spese legali. A questa multa si aggiungono l’IVA, la cassa per gli avvocati, le spese sostenute da altre parti intervenute nel giudizio, ad esempio la Gilda-Unamis, la Flc Cgil e l a Cgil Confesercenti.
Fino a questo momento i precari che non erano stati stabilizzati dalla scuola, erano stati risarciti economicamente, adesso invece bisogna anche assumerli perchè pi๠difficile riconoscere l’importo del risarcimento seguendo la norma. L’unica sanzione adottabile resta l’assunzione a tempo indeterminato.
La legge tra l’altro, se impedisce la conversione del contratto da supplente a ruolo, non impedisce che si costituisca ex novo un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.Â