Nei mesi scorsi èstata reintrodotta mediazione civile obbligatoria dal decreto del Fare emanato dal Governo Letta. Il provvedimento tenta di rendere pi๠veloci la risoluzione delle dispute giudiziarie, in modo da sveltire i tempi decisionali e di stimolare gli investimenti.
sentenze
Statuto dei Lavoratori art.19 incostituzionale
La Corte Costituzionale si èpronunciata con una sentenza emessa la fine di luglio su un articolo dello Statuto dei Lavoratori dichiarandolo incostituzionale. La consulta in particolare ha chiarito con la sentenza numero 231 depositata lo scorso 23 luglio 2013 che l’articolo 19 dello Statuto sia incostituzionale accogliendo quindi il ricorso della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici guidato da Landini.
Ferie non godute monetizzabili secondo Cassazione
La Corte di Cassazione ha diramato una sentenza lo scorso 26 luglio in cui si occupa delle questione della mancata fruizione delle ferie. In particolare la Cassazione se ne èoccupata con la sentenza numero 8168 in cui ha affermato che nel caso in cui le ferie non vengano appunto godute, nonostante questo non sia responsabilità del datore di lavoro, ਠdiritto del lavoratore ricevere l’indennità sostitutiva.
Rimborso contributo di perequazione
L’Inps da’ il via al rimborso con un messaggio ufficiale diramato attraverso il proprio sito e gli organi di stampa dopo che èstato dichiarato il contributo di solidarietà illegittimo secondo la Consulta.  Verrà quindi rimborsato il contributo di perequazione sulle pensioni d’oro proprio secondo lo stesso Inps che lo ha annunciato con un comunicato stampa del 26 luglio scorso.
Obbligo contributi solo per collaboratori costanti in impresa familiare
Un pronunciamento della Corte di Cassazione ha ribaltato una sentenza di appello inerente un caso di versamento di contributi per i collaboratori di un’impresa, considerata familiare, che vedeva contrapposti il responsabile dell’azienda e l’istituto nazionale per la previdenza sociale. L’INPS aveva infatti notificato al datore di lavoro una cartella esattoriale con la quale veniva richiesto il pagamento dei contribuiti per il lavoro prestato dai collaboratori della sua impresa.
Nessuna detrazione IVA in caso di cessione di quote societarie
La Corte di giustizia europea èstata interpellata in merito ad una vicenda intercorsa tra una società di automazione ed il Fisco italiano, che riteneva opportuna di godere del diritto di detrazione dell’IVA in sede di denuncia dei redditi, dopo la cessione del 30% delle quote di una società partecipata. I giudici europei si sono pronunciati contrari, dichiarando che non si ha diritto alla detrazione IVA in sede di denuncia.
Dazio del 6,5% sulle cartucce per fotocopiatrici
La Corte di Cassazione ha pronunciato la sua sentenza sulla questione inerente la classificazione doganale delle cartucce per fotocopiatrici, che ha visto contrapposte una società appaltatrice e l’Agenzia delle dogane. Il problema nasce da un diverso inquadramento del prodotto nella classificazione doganale.
Inidoneità al lavoro e licenziamento per giusta causa
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12561 del 22 maggio 2013, con la quale èstatp rigettato il ricorso presentato da un dirigente psicologo, licenziato per giusta causa dal suo datore di lavoro in quanto non in grado di eseguire correttamente le proprie mansioni e di relazionarsi con gli altri colleghi, tanto da arrivare ad ostacolare il lavoro altrui.
Tassazione canone di locazione non pagato
Ciಠa fronte di quanto stabilito dall’articolo 26 del Tuir, secondo il quale i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore.
Rapporto di lavoro diverso da quello pattuito nel contratto
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12572 del 22 Maggio 2013, con la quale èstato rigettato il ricorso presantato da una casa di cura avverso il provvedimento di condanna emesso dal giudice di merito, che dopo aver inquadrato il rapporto di lavoro esistente tra medico e struttura sanitaria come subordinato, ha previsto a carico dell’ente l’obbligo di versare a favore del lavoratore somme consistenti a titolo di differenza retributiva.
Minacce tra colleghi e licenziamento
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12232 del 20 maggio 2013, con la quale èstato giudicato il caso di un licenziamento disciplinare intimato ad un lavoratore colpevole di aver minacciato un suo collega in occasione di una lite verbale.
Variazione del domicilio fiscale e prevalenza sulla residenza
Nella sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha giudicato il caso di una contribuente che ha impugnato l’avviso di accertamento emesso ai fini Irpef per l’anno 1998 in quanto a suo dire nullo per difetto di competenza territoriale dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Vasto.
Trasferimento del lavoratore con handicap senza il suo consenso
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10338 del 3 maggio 2013, con la quale èstato respinto il ricorso proposto dal lavoratore avverso la sentenza della Corte d’Appello, che aveva giudicato legittimo il trasferimento del lavoratore in quanto egli non rientrava nella categoria prevista dalla legge n. 104/1992.
Certificato gravidanza in ritardo non esclude indennità
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10180 dello scorso 30 aprile, con la quale èstata giudicata la decisione dell’Inps di detrarre dall’indennità di maternità spettante alla lavoratrice una parte della somma, relativa al quarto mese successivo al parto, ritenendo che questa non poteva fruire del cosiddetto periodo flessibile di maternità .
Violazione norme antinfortunistiche e sequestro dell’azienda
A stabilire la legittimità di tale provvedimento èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18603 del 24 aprile 2013. In realtà , nel primo grado di giudizio il tribunale aveva stabilito l’inammissibilità del sequestro preventivo in relazione ad un’attività imprenditoriale, in considerazione del carattere ablatorio, e quindi non interdittivo, della misura cautelare, che impone la riferibilità esclusivamente ad una cosa pertinente al reato e non all’intera impresa o attività imprenditoriale.