A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1062 del 25 gennaio 2012, con la quale ha rigettato il ricorso presentato da un’azienda che aveva licenziato una dipendente a fronte delle sue ripetute assenze dal lavoro in giorni precedenti o successivi a festività o ferie.
sentenze
Tassazione donazione anche in mancanza di forma scritta
Nella sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha giudicato il caso di due fratelli, a cui il nonno aveva donato un’ingente somma di denaro e oro puro. La mancata denuncia dell’atto di liberalità ha fatto scattare l’accertamento fiscale e l’applicazione delle relative sanzioni.
Buona condotta necessaria per iscrizione albo professionale
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 30790 del 30 dicembre 2012, nella quale la necessità del suddetto requisito èstata definita un insostituibile e un inevitabile principio di carattere generale dell’ordinamento, a prescindere dalle disposizioni in merito previste da ciascun albo professionale.
Risarcimento danni casalinghe per invalidità permanente
La Terza sezione civile della Corte, infatti, con la sentenza n.23573 del 2011 ha stabilito che il danno subito da una casalinga va risarcito tenendo conto del mancato guadagno, cosଠcome avviene per tutte le altre categorie di lavoratori.
Responsabilità del commercialista per evasione fiscale del cliente
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 39239 del 28 ottobre 2011, con la quale èstato giudicato il caso di un commercialista accusato di concorso in corruzione in atti giudiziari in relazione a due società di cui era depositario delle scritture contabili.
Mancato versamento del quinto dello stipendio
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 37954 del 20 ottobre 2011, con la quale èstato assolto un datore di lavoro condannato nei due precedenti gradi di giudizio per essersi appropriato della quota di stipendio che un suo dipendente aveva destinato ad una banca a fronte della restituzione di un prestito erogatogli in precedenza, pur facendo figurare tale quota dello stipendio in busta paga.
Ritardo pagamento indennità sostitutiva della reintegrazione
Ad affermalo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 21421 del 17 ottobre 2011, nella quale viene precisato che tale decisione si basa sulla necessità di evitare che il lavoratore illegittimamente licenziato non subisca, o subisca al minimo possibile, i pregiudizi derivanti dal licenziamento stesso.
Licenziamento illegittimo per mancato rinvio della convocazione
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 21485 del 18 ottobre 2011, con la quale èstata accolta la sentenza della Corte d’Appello ed èstata quindi dichiarata l’illegittimità del licenziamento attuato da un’azienda nei confronti di una dipendete dopo una sua violazione di carattere disciplinare.
Pagamento stipendio al lordo delle ritenute in caso di ritardo
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 19790 del 28 settembre 2011, con la quale èstato accolto il ricorso presentato da una dipendente nei confronti del suo ex datore di lavoro per il mancato pagamento da parte di quest’ultimo delle ritenute previdenziali e fiscali.
Licenziamento per inidoneità fisica del lavoratore
A ribadirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 16195 del 25 luglio 2011, con la quale ha sottolineato che in caso di inidoneità fisica all’impiego trova applicazione la regola generale in forza della quale grava sul datore di lavoro l’onere di provare la sussistenza dei motivi che hanno portato al licenziamento del dipendente.
Sostituzione lavoratore in sciopero
Da un lato, infatti, al lavoratore non puಠessere negata la facoltà di esercitare il diritto di sciopero a lui riconosciuto nei casi e secondo le modalità previste dalla legge, dall’altro tuttavia al datore di lavoro non puಠessere impedito di tutelare i propri interessi e di adoperarsi al fine di far si che i compiti svolti dal lavoratore in sciopero vengano portati a termine da altri dipendenti.
Infortunio sul lavoro e imprudenza del dipendente
A ribadire questo consolidato orientamento giurisprudenziale èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 14507 del 1° luglio 2011, con la quale èstata ribadita la responsabilità del datore di lavoro qualora questi sia a conoscenza del fatto che l’assetto organizzativo del lavoro non èrispettoso delle norme antinfortunistiche e ignori completamente tale circostanza, non facendo nulla per modificarlo al fine di eliminare ogni possibile pericolo.
Cassa integrazione illegittima per mancata comunicazione criteri di scelta
La Suprema Corte, in particolare, nella suddetta sentenza ha sottolineato che l’articolo 1, comma 7, della L. n. 223 del 1991 prevede l’obbligo del datore di lavoro di comunicare alle organizzazioni sindacali i criteri di scelta dei lavoratori da sospendere, anche dopo l’entrata in vigore del D.P.R. n. 218 del 2000.
Prescrizione indennità ferie non godute
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con sentenza n. 10341 dell’11 maggio 2011, con la quale ha riconosciuto natura risarcitoria all’indennità spettate al lavoratore in caso di ferie o permessi non goduti alla luce del fatto che si tratta di un inadempimento contrattuale del datore di lavoro e che èquindi tenuto al risarcimento del danno.
Ritenuta d’acconto non versata dall’azienda
Nel caso in esame, in particolare, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate e ha rigettato la sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria che, in considerazione della buona fede del soggetto, aveva accolto il ricorso di una contribuente esonerando la stessa da ogni obbligo fiscale per la fattispecie in esame, evidenziando l’obbligo primario del datore di lavoro.