Ma non in tutti i casi (anzi, probabilmente solo in una minoranza di essi) l’incongruità èil segnale di effettivi illeciti e violazioni tributarie di varia natura: pi๠spesso, infatti, lo studio di settore, che cerca di fotografare le realtà economiche basandosi su campioni statistici, non èin grado di comprendere correttamente i fenomeni che riguardano la singola impresa.
Per chi non si adegua esiste non la certezza ma comunque un fondato rischio di essere chiamato a rispondere alle verifiche avviate dall’Agenzia delle Entrate; e in quell’occasione bisognerà usare tutte le proprie armi per dimostrare che le risultanze di GERICO sono fuorvianti rispetto alla realtà aziendale.
Tuttavia, la legge consente di utilizzare anche un’arma preventiva: le libere annotazioni che èpossibile compilare in coda al modello (allegato alla dichiarazione dei redditi) in cui si comunicano i dati rilevanti per l’applicazione degli studi.
Gli esempi in cui èsuccesso qualcosa di importante di cui informare l’Amministrazione Finanziaria sono tanti, quanti possono essere i casi della vita: possiamo ipotizzare l’imprenditrice che ha dovuto chiudere il negozio per qualche mese perchè stata in maternità , la bottega che ha chiuso per settimane a causa di un allagamento, il bar che ha visto precipitare i clienti di passaggio a causa di un banale senso unico che ha deviato il traffico automobilistico e cosଠvia.
Nelle annotazioni èpossibile dare notizia di questi eventi. àˆ comunque da domandarsi quanto questa soluzione possa essere utile. Difficile, infatti, che l’Agenzia delle Entrate rinunci ad approfondire la posizione di un’azienda perchè convinta senza colpo ferire da quanto annotato spontaneamente dal contribuente.