Controversie tributarie ultradecennali, arriva il colpo di spugna

La recente conversione in legge del decreto-incentivi ha introdotto alcune novità  rispetto al testo originario. Fra queste, si segnala la drastica presa di posizione sui contenziosi tributari che si trascinano da troppo tempo.

Una volta esistevano, in materia, quattro gradi di giudizio, presso le commissioni tributarie provinciali e regionali, presso la Commissione Centrale e presso la Corte di Cassazione.

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Illeciti fiscali: la responsabilità  del professionista

La Corte di Cassazione, in una recente sentenza (la n. 9916/2010), ha stabilito che metà  della sanzione attribuita ad un certo contribuente che aveva pagato meno imposte del dovuto ricade sul commercialista che l’aveva seguito, e che aveva dedotto nella sua dichiarazione alcuni oneri dei quali non esisteva documentazione.

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Errori di competenza, due anni per chiedere il rimborso

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (D.P.R. 917/1986) stabilisce in maniera molto dettagliata a quale periodo d’imposta i singoli ricavi, costi od oneri vadano assegnati.
Per esempio, un agente di commercio matura il diritto all’intera provvigione al momento in cui contribuisce a stipulare il contratto fra il preponente e il cliente.

Percià², se il contratto èstipulato il 22 dicembre 2010 e ha effetto dal 7 gennaio 2011, l’intera provvigione spetterà  all’agente nel periodo d’imposta 2010, e questo permane anche se venisse materialmente incassata nel 2012.

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Limiti del segreto professionale

Gli iscritti ad un ordine professionale sono tenuti a non divulgare notizie riferibili ai propri clienti di cui sono venuti a conoscenza a causa del rapporto di lavoro instaurato, salvo naturalmente l’espressa autorizzazione dei diretti interessati.

Non si tratta di semplici questioni di rispetto interpersonale o di codice deontologico: èun vero e proprio obbligo di legge, la cui violazione puಠcomportare sanzioni penali.

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Marchi tutelati dal deposito della domanda

Il problema della tutela dei prodotti dalle contraffazioni èmolto avvertito al giorno d’oggi, e cioèall’epoca della globalizzazione e dei tarocchi cinesi o vietnamiti, ma in realtà  si tratta di un problema antico, tanto che nel nostro ordinamento ancora oggi i marchi continuano ad essere protetti da un regio decreto degli anni Trenta, sia pure aggiornato e integrato pi๠recentemente.

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Le tangenti non possono essere rimborsate

Fra le tante sentenze importanti della Corte di Cassazione, questa èuna delle pi๠curiose; la richiesta della signora che ha presentato ricorso, d’altronde, era perlomeno singolare.
Questo il caso: la donna aveva a suo tempo pagato una somma sottobanco ad un funzionario comunale per ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare.

Le cose perಠnon andarono come previsto e la signora non ottenne comunque la casa.

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Infortunio in itinere, sentenza 7373

Il lavoratore vanta, in generale, un diritto a richiedere i danni al suo datore qualora subisca un infortunio sul luogo di lavoro ed èdimostrato che quest’ultimo non avesse adottato adeguate misure di sicurezza.

Il diritto sorge anche quando l’incidente avviene nel tragitto dalla propria abitazione verso l’ufficio e viceversa: si parla, in tal caso, di “infortunio in itinere”.

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Circolare AdE 19-2010: indicazioni sul contenzioso tributario

Nel dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha emanato un pacchetto di sentenze che hanno destato molto scalpore: èstato infatti demolito, presumibilmente per sempre, il potere dell’Agenzia delle Entrate di contestare al contribuente redditi o fatturati superiori a quanto dichiarato, basandosi esclusivamente sulla base degli studi di settore.

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INPS, nessuna responsabilità  per gli estratti conto errati

La Corte di Cassazione ha posto fine ad una controversia sorta fra l’INPS e una lavoratrice, dando ragione all’ente previdenziale. Il caso èmolto interessante poichè, al di là  del caso specifico, il tema puಠriguardare molti altri lavoratori.

L’INPS aveva inviato alla signora un estratto conto che riepilogava la sua intera situazione contributiva, ma esso conteneva dati errati. La signora, infatti, aveva dedotto, sulla base dell’e/c, che aveva maturato tutti i requisiti per poter andare in pensione, anche se cosଠin realtà  non era affatto. La donna aveva dunque dato le dimissioni dal lavoro che svolgeva, scoprendo solo in seguito che la sua richiesta che gli venisse riconosciuto il trattamento pensionistico non poteva essere accolta.

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Condono IVA del 2002 bocciato dall’Europa

Nel 2002 il Governo emanಠuna legge di sanatoria tributaria (il famoso “condono tombale”) che, in cambio di una modesta una tantum, consentଠa moltissimi contribuenti di seppellire per sempre eventuali malefatte precedenti riguardanti una pluralità  di imposte.

Tuttavia, i conti sono stati fatti senza l’oste, o, pi๠esattamente, senza il parere degli organismi comunitari; e poichè almeno uno dei tributi interessati, l’IVA, èdi derivazione europea, la Corte di Giustizia ha successivamente stabilito che l’Italia non poteva unilateralmente rinunciare a riscuotere il relativo gettito in cambio di un contributo sostitutivo sproporzionatamente basso.

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Deducibilità  delle sanzioni

Il tema se le sanzioni siano o no deducibili nel calcolo dell’imposta sui redditi di imprese e professionisti èantico e controverso. Le leggi fiscali escludono espressamente la deducibilità  solo di alcune sanzioni specificamente indicate dalle singole leggi, e in particolare èscluso per le stesse sanzioni di natura tributaria, incluse quelle “autocomminate” spontaneamente in sede di ravvedimento operoso.

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Sentenza sulle ipoteche, molte ripercussioni

La Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza 4077/2010, ha spalancato la porta a potenziali migliaia di ricorsi da parte dei contribuenti sottoposti a misure precauzionali da parte di Equitalia.
Il DPR 602/1973 stabilisce infatti all’articolo 76 che il concessionario della riscossione ha diritto di procedere all’esproprio dei beni del debitore insolvente quando il debito supera gli ottomila euro.

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Risarcimento dei danni da mancata autotutela

L’autotutela èun istituto applicabile in ogni atto amministrativo, inclusi gli atti di natura tributaria. In pratica, quando un atto èpalesemente infondato, per errori formali o materiali, l’ente che l’ha emesso ètenuto, su richiesta del cittadino o anche di autonoma iniziativa, ad annullarlo.

Lo scopo èquello di risparmiare tempo e denaro evitando ricorsi al giudice che si concluderebbero certamente con la sconfitta della Pubblica Amministrazione: in questo senso, quest’ultima si “autotutela”, appunto, sopprimendo l’atto infondato.

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La doppia contabilità  fa prova nel processo penale

Moltissimi contribuenti “dimenticano” spesso di indicare parte dei redditi nella propria contabilità  e quindi in dichiarazione. Una gran parte di loro, perà², per non perdere il controllo della gestione finanziaria ed economica dell’azienda, tiene comunque nota di queste operazioni nascoste, sul computer o anche in appunti scritti a mano e conservati nel cassetto dell’ufficio.

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Scontrini omessi, il dipendente rischia il licenziamento

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La Corte di Cassazione (sentenza n. 26991/2009) ha confermato i verdetti dei tribunali di primo e secondo grado che avevano ritenuto legittimo il licenziamento di una commessa che non batteva gli scontrini.

La storia èsemplice: la donna era addetta al bar di un noto casinà², e con una certa frequenza ometteva di certificare i corrispettivi delle consumazioni (senza, peraltro, che vi fossero alla base motivazioni particolari, se non la semplice pigrizia).

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