Inviare online segnalazioni Studi di settore Unico 2010

Da lunedଠ15 novembre e fino alla fine di gennaio 2011, i contribuenti potranno usufruire della già  annunciata applicazione online che consentirà  loro di trasmettere informazioni destinate a giustificare la non congruenza e la non coerenza ai relativi studi di settore per quanto riguarda l’anno di imposta 2009, ossia in relazione ai dati riportati sul modello Unico 2010.

L’obiettivo di questo progetto èquello di andare a creare un canale di contatto e di collaborazione tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti, da utilizzare anche oltre il termine previsto per la dichiarazione dei redditi, proprio come in questo caso.

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Problemi rimborso Iva per metano

La decisione di eliminare la disparità  di trattamento in relazione all’aliquota da applicare tra coloro che abitano in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati e quelli che invece abitano in condomini con impianti di riscaldamento autonomi rischia di creare non pochi problemi in relazione alla possibilità  di ottenere il rimborso Iva relativo agli anni passati.

La norma, in particolare, prevede l’Iva agevolata al 10% sul gas metano a uso riscaldamento fino al tetto massimo di 480 metri cubi annui, mentre sopra questo limite i consumi sono tassati con l’aliquota ordinaria del 20%.

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Questionario black list dalla Guardia di Finanza

Da alcune settimane la polizia tributaria sta intensificando il monitoraggio sui rapporti tra le aziende italiane e quelle residenti nei paesi della black list mediante l’invio di un questionario alle imprese di medie e rilevanti dimensioni.

Attraverso questa sorta di questionario le imprese devono indicare, in relazione all’anno 2008, non solo i dati relativi ai fornitori o ai clienti di aziende residenti in paesi che godono di un regime fiscale agevolato ma anche le partecipazioni detenute in società  che si trovano nei paesi che figurano nella lista nera.

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Come ottenere rimborso Iva per metano

Il Sunia, sindacato unitario inquilini e assegnatari, insieme all’Apu, associazione proprietari utenti, èriuscito ad averla vinta e ad assicurare la parità  di trattamento fiscale tra gli abitanti di condomini con caldaie centralizzate e quelli che invece abitano in condomini con impianti autonomi.

Per i primi, infatti, era prevista un’aliquota Iva del 20% mentre per i secondi del 10%, una disparità  di trattamento che ha portato ad una class action con la notifica della diffida all’Agenzia delle Entrate, che ha preferito accogliere la richiesta ed evitare cosଠdi dover ricorrere al Tar.

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Quando non ènecessaria la firma autografa

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, mediante un provvedimento datato 2 novembre 2010, ha individuato i documenti di liquidazione, accertamento e riscossione, nonchè gli atti in materia di previdenza e assistenza obbligatori, per i quali non sarà  pi๠necessaria la firma autografa, essendo sufficiente l’indicazione a stampa.

Il provvedimento arriva in attuazione del decreto legge n.78 del 1 luglio 2009, convertito con modificazioni dalla legge 102/2009, che ha introdotto la possibilità  di sostituire sui suddetti atti la firma autografa con quella a stampa del responsabile dell’adozione dell’atto nei casi in cui gli stessi siano prodotti da sistemi informativi automatizzati, rinviando per l’individuazione di tali atti ai provvedimenti dei direttori competenti.

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Caccia agli evasori su Facebook

L’acquisto di beni di lusso e le vacanze frequenti in luoghi costosi da parte di soggetti che apparentemente non possono permettersi spese del genere sono molto spesso degli spunti che portano le autorità  ad intraprendere un’indagine volta a scovare evasori fiscali, che nella maggior parte dei casi sono paradossalmente gli artefici del loro stesso smascheramento.

Del resto èdifficile prevedere che postare su Facebook le foto dell’ultima vacanza oppure parlare su Twitter della nuova macchina acquistata recentemente possa dare il via a controlli da parte dell’amministrazione finanziaria, ma a quanto pare èproprio cosà¬.

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Novità  comunicazione dati Iva 2010

La novità  pi๠rilevate che emerge dalla bozza del modello di comunicazione dei dati Iva 2010, pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi, riguarda l’abolizione dell’obbligo di indicare le prestazioni di servizi intracomunitari rese e ricevute, fino allo scorso anno incluse tra le operazioni attive e passive avvenute nel corso dell’anno in esame.

Nel corso del 2010, infatti, sono stati modificati i criteri inerenti alla territorialità  dei servizi, ovvero sono stati soppressi i commi 4-bis, 5 e 6 dell’articolo 40 del Dl 331/1993 e i servizi intracomunitari in essi previsti sono stati assoggettati alla disciplina prevista dagli articoli 7-ter e seguenti del Dpr 633/72.

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Comunicazione dati Iva 2010, disponibile la bozza del modello

Entro il mese di febbraio 2011 le imprese devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati Iva relativi all’anno 2010, una comunicazione che non ha la funzione di quantificare l’Iva dovuta dai contribuenti ma semplicemente quella di quantificare le risorse che lo Stato deve versare in sede di bilancio comunitario.

Essendo una comunicazione che non ha natura dichiarativa non si applicano le sanzioni per omessa o errata dichiarazione, ma solo quella di omesso invio del modello che comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da un minimo di 268 ad un massimo di 2.065 euro.

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Bonus occupazione e dimissioni del lavoratore

Nella selva di crediti d’imposta previsti dalle nostre leggi tributarie, un posto fra i principali èoccupato dal bonus riconosciuto per l’assunzione di lavoratori in una delle Regioni svantaggiate del Mezzogiorno.

In sostanza, se la media dei lavoratori occupati nell’anno èsuperiore rispetto a quella dell’anno precedente, e si ha dunque avuto un incremento di occupazione, si ha diritto ad un credito d’imposta pari a 333 euro al mese (416 se la persona assunta èuna donna in condizione di svantaggio).

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Costi eccessivi per la burocrazia

àˆ cosa nota che gli obblighi che ricadono sulle imprese che operano in Italia sono numerosissimi e diversificati: dalle norme sulla privacy a quelle sulla tutela ambientale, dalla previdenza alla sicurezza fino allo smaltimento dei rifiuti.

Il macigno pi๠pesante, perà², èprobabilmente l’insieme di adempimenti derivanti dalle norme fiscali. L’Agenzia delle Entrate, in un’indagine di cui sono stati diffusi recentemente i risultati, ha provato ad offrire una stima dei costi amministrativi che per un’azienda discendono dalla corretta esecuzione degli adempimenti tributari.

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Rimborsi tributari dopo le sentenze

Talvolta capita che il contribuente abbia la possibilità  di richiedere indietro quanto indebitamente versato al Fisco soltanto dopo essere ricorso in giudizio; ma quanto tempo occorre attendere prima che i soldi in questione affluiscano davvero nelle tasche del cittadino?

Sul tema, non nuovo ai dibattiti, èritornata la stessa Agenzia delle Entrate diffondendo la circolare n. 49/2010, con contenuto favorevole al contribuente.

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Fideiussione per le adesioni sotto cinquantamila euro

Uno dei sistemi pi๠consolidati per fare pace con il Fisco èpatteggiare le proprie responsabilità  e rinunciare a fare ricorso, al fine di abbattere le relative sanzioni (lo sconto per queste ultime èdel 75%): si tratta della procedura nota come “accertamento con adesione”, cui abbiamo dedicato già  molti articoli in passato.

Una volta raggiunto l’accordo, il contribuente e l’Agenzia delle Entrate stipulano un documento chiamato “atto di adesione”: da solo, perà², esso non ha efficacia operativa. Perchè l’atto la acquisisca e l’accordo diventi definitivo e inamovibile occorre pagare entro venti giorni l’intero importo concordato.

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Dichiarazioni prorogate al 5 ottobre 2010

Il 30 settembre èla data ultima entro la quale i contribuenti, o pi๠frequentemente i loro intermediari di fiducia, devono inviare all’Agenzia delle Entrate una serie di dichiarazioni fiscali: il modello UNICO, eventualmente integrato dalla dichiarazione IVA (se non èstata spedita in forma autonoma) e dagli studi di settore (o dai parametri contabili o dagli indicatori di normalità  economica, quando previsti in sostituzione), nonchè la dichiarazione IRAP.

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Rischio accertamenti per i grossi acquisti

Gli esperti hanno lanciato l’allarme: le norme sull’accertamento sintetico varate nei mesi scorsi col decreto legge n. 78/2010 potrebbero davvero tradursi in autentiche stangate a carico di contribuenti incolpevoli.

In sostanza, fra le tante novità  introdotte per fronteggiare l’evasione fiscale èstato stabilito un effetto perverso dell’applicazione del nuovo redditometro. Chi, nel corso dell’anno, esegue un esborso di grandi dimensioni fra quelli tenuti sott’occhio (abitazioni, auto nuove di grossa cilindrata, barche ecc.) sarà  al riparo dall’accertamento solamente se i redditi dichiarati nell’anno medesimo sono tali da coprire l’importo.

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