Da alcuni anni il legislatore ha stabilito che, qualora il contribuente si serva di un intermediario abilitato (dottore commercialista, consulente del lavoro, CAF eccetera) per inviare le proprie dichiarazioni fiscali e successivamente dovessero emergere irregolarità , anzichè inviare con raccomandata l’avviso bonario al cittadino stesso, èpossibile inviare il documento per via telematica all’intermediario medesimo.
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Avviso Bonario: cosa fare (III)
Fino a pochi mesi fa, il pagamento degli importi richiesti nell’avviso bonario doveva avvenire integralmente entro trenta giorni perchè scattasse l’acquiescenza. Recentemente, perà², èstata introdotta la possibilità di rateizzare queste somme in tante quote trimestrali di pari importo, versando dunque solo la prima rata entro il termine citato.
Avviso Bonario: cosa fare (II)
Quando un contribuente, ricevuto un avviso bonario, sceglie di pagare quanto richiesto senza chiedere rettifiche, oppure dopo averle chieste e ottenute o respinte, entra in gioco il meccanismo cosiddetto della “acquiescenzaâ€.
In pratica, questo significa che il contribuente riconosce la validità delle pretese dell’Amministrazione Finanziaria e rinuncia ad ignorarla e ad attendere successivamente la cartella di pagamento, che potrebbe impugnare (l’avviso bonario, invece, non èimpugnabile).
Avviso bonario: cosa fare (I)
In precedenza, laddove un controllo automatico oppure formale faceva emergere dei debiti d’imposta a carico del contribuente, questi (insieme alle sanzioni e agli interessi maturati nel frattempo) erano iscritti a ruolo e veniva inviata al contribuente una cartella di pagamento.
Se entro sessanta giorni egli non ottemperava, il ruolo consentiva di agire esecutivamente sul suo patrimonio perchè l’Erario trovasse soddisfazione mettendo i suoi beni all’asta, fatto salvo naturalmente il diritto del contribuente ad impugnare l’atto.