La Corte di Cassazione ha depositato tre diverse sentenze con le quali sono stati ulteriormente allargati i criteri utilizzati per individuare la responsabilità in caso di reato per bancarotta.
Con la prima sentenza (sentenza n. 15065 del 13 aprile 2011), in particolare, la Suprema Corte ha esteso la responsabilità in caso di reato per bancarotta anche ai semplici amministratori di fatto, ossia a coloro che esercitano il loro potere in maniera occulta essendosi serviti di un prestanome.