Il ministero degli Esteri ha avviato una campagna intitolata “Italia in Turchia 2010†(che èconseguente ad iniziative analoghe portate avanti negli anni passati), costituita da ben centoventi eventi da tenersi in ogni angolo della nazione anatolica nel corso dell’anno: fiere, convegni, pubblicità eccetera.
commercio
Saldi invernali 2010 date
àˆ vero che il periodo dei saldi perdura per un paio di mesi, ma non c’ dubbio che èla prima metà di gennaio la pi๠importante, poichè in quei giorni che i consumatori compiono gli acquisti rimandati nei mesi precedenti e che le merci migliori sono ancora disponibili.
Agosto da favola per gli outlet
Al momento sono trenta gli outlet aperti in tutta l’Italia, per lo pi๠appartenenti alle due grandi catene del settore: i gruppi McArthur Glen e Fashion district.
Orari di apertura dei negozi: le deroghe
Tale norma ètanto pi๠utile quando ricorre una delle numerose ipotesi in cui la legge prevede regole particolari, in deroga rispetto ai principi generali già descritti.
Orari di apertura dei negozi: regole generali
All’interno degli spazi delimitati dalla legge e dal Comune di competenza, il singolo negoziante puಠpoi decidere liberamente gli orari di apertura al pubblico del locale; ovviamente il discorso riguarda solamente l’apertura al pubblico, mentre attività lavorative di altro genere (come la tenuta dei libri contabili o la pulizia degli ambienti) possono essere eseguite quando il commerciante preferisce.
Vendite sottocosto: regole particolari
Per esempio, nessun limite puಠriguardare le vendite che avvengono all’interno di una procedura giudiziale: si pensi, ad esempio, alla cessione dei beni di un’azienda fallita da parte del curatore.
Vendite in saldo e in liquidazione
Il T.U., in particolare, descrive tre categorie di “vendite straordinarie†(saldi, liquidazioni, promozioni), tutte caratterizzate dal divieto di libertà assoluta per i negozianti: a fini di tutela della concorrenza, e soprattutto di quelle piccole realtà imprenditoriali che non potrebbero sopportare a lungo una battaglia sui prezzi, sono infatti fissati dei limiti precisi e delle salate sanzioni amministrative per chi li violasse.
Bar e negozi chiudono uno dopo l’altro
La principale associazione di categoria, Confesercenti, ha diffuso dati preoccupanti registrati da Unioncamere fra il 2007 e il 2008: in Italia, il saldo negativo fra chiusure e aperture nel biennio considerato ammonta a 3.598 ristoranti in meno, 6.912 bar e 5.335 negozi di abbigliamento, ma anche 4.836 aziende venditrici al dettaglio di mobili ed elettrodomestici, 2.432 macellerie, 1.521 negozi di frutta e verdura e cosଠvia.
Liberalizzazioni fra passi avanti e marce indietro (I)
In realtà , èpi๠corretto parlare pi๠in generale di misure a favore dei consumatori, in quanto alcune hanno effettivamente eliminato alcuni vincoli legislativi all’esercizio dell’attività di impresa (le liberalizzazioni in senso stretto), mentre altre ne hanno aggiunto di nuovi a vantaggio della clientela: si pensi al divieto per i gestori di telefonia mobile di far pagare al consumatore i costi di ricarica.
Il ritorno dei negozianti a credito
Oggi le casalinghe sono sempre di meno e il tempo a disposizione per fare la spesa èmeno ancora. Quindi, la soluzione dei grandi centri commerciali èspesso pi๠comoda, veloce ed economica, condannando i piccoli negozianti all’oblio.
Boom del last-minute nel commercio
àˆ una soluzione low-cost che sta acquisendo sempre maggiore interesse, tanto per i negozianti (che si ritrovano spesso e volentieri con gli scaffali pieni di merce invenduta) quanto per i clienti in difficoltà ad arrivare alla fine del mese (per alcune famiglie, addirittura, si dice che sia un problema già arrivare alla seconda settimana).