Mentre per le donne che di certo sono le mamme del nascituro, occorre produrre una lunga documentazione sia quando si èin stato interessante, sia dopo il parto, per gli uomini avere accesso al congedo di paternità sembra pi๠semplice.Â
congedo di paternitÃ
Congedo di paternità e parto gemellare
Al riguardo, in particolare, l’istituto di previdenza sociale ha spiegato che nel caso di parto plurimo non subisce alcuna variazione sia la durata del congedo di paternità obbligatorio che la durata del congedo di paternità facoltativo, sulla scia di quanto già previsto per l’astenzione obbligatoria della lavoratrice madre.
Congedo di paternità precluso ai dipendenti pubblici
A denunciare la disparità di trattamento tra le due categorie di padri lavoratori èstata l’Anief, l’associazione professionale sindacale, la quale in una nota ha precisato che l’esclusione dei dipendenti pubblici dal novero di coloro che possono fruire del congedo di paternità èstata scritta a chiare lettere dal dipartimento della Funzione Pubblica, rispondendo il 20 febbraio ad un quesito del comune di Reggio nell’Emilia.
Come richiedere il congedo di paternità
Per quanto riguarda il congedo obbligatorio, sebbene il datore di lavoro abbia l’obbligo di concederlo, esso viene riconosciuto al lavoratore solo dietro sua esplicita richiesta entro i primi cinque mesi di vita del bambino.
Fac-simile richiesta congedo di paternità facoltativo
Il congedo facoltativo di paternità , ricordiamo, puಠessere fruito dal lavoratore padre nei cinque mesi successivi alla nascita del bambino in sostituzione del congedo obbligatorio spettante alla madre.
Fac-simile richiesta congedo di paternità obbligatorio
In virt๠dell’entrata in vigore della lagge, dunque, i lavoratori padri di bambini nati a partire dal 1° gennaio 2013 devono obbligatoriamente astenersi dallo svolgimento della prestazione lavorativa per un giorno entro i cinque mesi di vita del bambino.
Congedo di paternità obbligatorio anche in Italia
Secondo quanto previsto dal disegno di legge, in particolare, i lavoratori che hanno avuto un bambino sono obbligati ad astenersi dal lavoro per tre giorni, anche consecutivi, entro i cinque mesi di vita del bambino, senza subire alcuna decurtazione sullo stipendio.
Diritti del padre lavoratore
Come accade per le madri, anche per i padri queste forme di tutela sono previste dal decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001.