Il 2014 non sarà ancora l’anno della ripresa per l’Italia, soprattutto nel ramo del commercio, perchè il IL entro fine anno calerà dello 0,2 per cento e nel 2015 gli aumenti saranno comunque piuttosto contenuti. Lo afferma la Confesercenti in una sua recente analisi, che vede per l’anno prossimo una crescita debole allo 0,9 per cento, ancora non sufficiente a stimolare consumi e occupazione.Â
consumi
Crisi – Per gli italiani meno acquisti e meno sprechi nei consumi
La crisi ha profondamente cambiato le abitudini di acquisto degli italiani. Sono ormai passati sette anni dal momento in cui l’Italia èntrata in un periodo di difficoltà economiche e la situazione si èormai in un certo senso consolidata. Un periodo sufficiente a cambiare il modo in cui i nostri connazionali fanno la spesa e consumano. Serve quindi un nuovo modello di business per far fronte a questi cambiamenti.Â
Consumi – Gli italiani spendono solo per cibo e tecnologia
La crisi ha portato in Italia una imponente riduzione dei consumi. Nel periodo che va dal 2007 ad oggi, nel giro di 7 anni, infatti, il paese ha perso circa 15 punti di PIL, di prodotto interno lordo e questo non ha potuto che rivelarsi negativo per l’economia del paese e per il benessere percepito dai cittadini in merito al proprio potere d’acquisto. Quest’ultimi si ènotevolmente ridotto e il reddito a disposizione delle famiglie ècalato di 2700 euro.Â
Copertura abolizione Imu salta la stangata sui villini
Era proprio di ieri la notizia della tassa sui villini per coprire cancellazione Imu, ma proprio nella giornata di oggi il Governo Letta ha ribaltato le carte in tavola e ha annunciato che non ci sarà alcuna misura in quel senso. La notizia èstata confermata dallo stesso Palazzo Chigi, proprio per smentire tutte ciಠche era stato affermato da numerose testate giornalistiche. Ancora perಠtutti sono in attesa di vedere la riforma della tassazione sugli immobili entro Ferragosto, cosଠcome promesso da molti esponenti politici e governativi.
Calano ancora gli introiti Iva
Il calo dei consumi si riflette sull’occupazione, ma questo non èil solo settore che viene colpito. Ovviamente l’intero sistema economico èlegato e, come un cane che si morde la coda, il calo dei consumi colpisce le imprese che sono costrette a chiudere, ma va a colpire anche le casse dello stato che mettono in tasca meno soldi derivanti dalle imposte indirette, come gli introiti Iva, e dalle imposte dirette.
Crollo consumi si riflette su occupazione
L’Italia continua ad affrontare una grave e prolungata fase di recessione, che fa sentire tutti i suoi effetti anche sui consumi. Le famiglie tartassate da una alta imposizione fiscale congiunta ad una mancanza di lavoro vedono il reddito disponibile ridursi e i consumi calano. Una ulteriore piaga che si abbatte sui consumi èla mancanza di fiducia nel futuro. Le famiglie, anche quelle benestanti, non prevedono un futuro roseo e nella speranza di evitare dei problemi in futuro fanno economia ed abbattono la quota dedicata ai consumi. Ciಠsi riflette quindi anche nel mondo dell’impresa, che vede calare la produzione, e conseguentemente anche sul mondo del lavoro che vede aumentare la disoccupazione a causa della chiusura di fabbriche, aziende e negozi.
Aumenta l’inflazione nel mese di giugno
Da punto di vista dell‘inflazione le cose sono cambiate nel mese di giugno, rispetto al precedente mese di maggio. L’inflazione era rimasta stabile nel mese di maggio, ma a giugno il livello dei prezzi èsensibilmente aumentato e quindi fare la spesa costerà di pi๠per tutti i consumatori italiani. Dei dati e delle rilevazioni che potrebbero aggravare la situazione dei consumi in Italia, che sono nettamente crollati ormai da diversi trimestri.
Inflazione resta stabile nel mese di maggio
L’Istat ha diffuso i dati relativi all’inflazione nel mese di maggio, che si presenta stabile su base mensile. Il potere di acquisto degli italiani èrimasto stabile rispetto al mese precedente dello stesso anno 2013, ma le notizie su base annua non sono incoraggianti. L’aumento rispetto all’anno scorso, prendendo come riferimento il mese di maggio del 2012, èdell’1,5%.
Le vendite al dettaglio diminuiscono tra i piccoli esercenti
Governo Monti conferma aumento IVA
Marketing tribale
Tra queste figura senza dubbio il cosiddetto marketing tribale, una strategia di marketing definita mediterranea proprio perchè si contrappone a quella di stampo nordamericano che negli ultimi tempi sta subendo una forte crisi, probabilmente a causa di principi di base di vecchio stampo non pi๠compatibili con la società postmoderna.
Analisi sulle differenze fra redditi e consumi
Tale strumento si basa sul confronto fra i redditi dichiarati e i consumi effettuati: èchiaro che chi si dichiara nullatenente e nel frattempo spende e spande ha qualcosa di insolito da chiarire.
Italia leader nell’esportazione del riso
In effetti, nel periodo dal primo gennaio al 20 agosto le esportazioni hanno sfiorato quota centoventisettemila tonnellate, contro le centomila preventivate all’inizio dell’anno e contro, soprattutto, le settantaduemila tonnellate raggiunte l’anno scorso nel medesimo periodo.
Manovra 2010: nuovo redditometro
Sebbene la manovra economica attribuisca ad un successivo decreto ministeriale i dettagli del nuovo redditometro (che integra e potenzia quello tradizionale), già oggi possiamo individuare i cardini pi๠significativi.
Costi delle mancate liberalizzazioni
L’indagine, commissionata dall’associazione Federdistribuzioni, prende in considerazione, in particolare, i costi che il tardivo e frammentato processo di liberalizzazione economica in Italia crea alle imprese e alle famiglie.