Ammortamento scritture contabili

Vediamo ora come contabilizzare gli avvenimenti che concernono i beni strumentali.
Nella fase di acquisto, possiamo scegliere se indicare immediatamente gli oneri accessori che volessimo capitalizzare all’interno del costo del bene, oppure se capitalizzare con la scrittura contabile immediatamente successiva stornando i relativi costi: entrambe le ipotesi sono corrette, anche se la seconda èforse migliore per una questione di chiarezza.

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Ammortamento costo storico

Come si èchiarito, il costo di un bene strumentale va ammortizzato nel tempo secondo un piano che rifletta la sua effettiva vita utile. Ma qual èsattamente il costo da ammortizzare, definito “costo storico”?

Qualora il bene sia comprato da terzi, si tratta ovviamente dell’importo versato al fornitore al momento dell’acquisto e rimasto a carico dell’impresa. L’IVA, quindi, non va considerata poichè l’impresa ne viene rimborsata in virt๠dei meccanismi di tale imposta; questo, ovviamente, quando l’IVA risulta totalmente detraibile.

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Ammortamento beni strumentali

Il costo dei beni-merce e quello dei beni di consumo viene dedotto integralmente nell’esercizio di competenza, ossia quello in cui la spessa èstata sostenuta.

Per i beni strumentali, invece, il discorso èmolto pi๠complesso: poichè il loro utilizzo si protrae negli anni, anche il relativo costo andrà  ripartito.

Il procedimento di ripartizione dei costi dei beni strumentali negli anni di utilizzo èchiamato “ammortamento” e costituisce uno delle pi๠classiche operazioni da eseguire in occasione del bilancio d’esercizio.

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Differenza tra beni-merce, beni strumentali e beni di consumo

Nel corso della sua esistenza, ogni impresa acquista dai suoi fornitori una grande pluralità  di beni e servizi, indispensabili per svolgere la propria attività .

Per quanto riguarda i beni, essi possono essere classificati secondo molti criteri; uno dei pi๠importanti distingue i beni-merce dai beni strumentali. I primi sono comprati per essere rivenduti (le merci propriamente dette) o per essere impiegati nei processi produttivi (materie prime o semilavorati) al fine di ottenere prodotti da cedere sul mercato. Essi, in altre parole, finiscono direttamente o indirettamente nelle mani dei clienti.

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IVA, il valore normale perde importanza (II)

unione-europea

Al posto del valore normale, le nuove direttive europee recentemente recepite nel nostro Paese stabiliscono di utilizzare come base imponibile ai fini IVA delle operazioni gratuite il costo originario del bene ceduto.

La soluzione semplifica molto il discorso ed evita di ricorrere alle indimostrabili congetture tipiche del sistema del valore normale. D’altronde, èvidente che il cedente ha tutto l’interesse ad ipotizzare e fatturare per questa tipologia di operazioni un valore normale molto basso, posto che su di esso si calcola l’IVA che egli dovrà  riversare allo Stato.

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