Le previsioni Cer-Confesercenti parlano di una ripresa debole anche nei prossimi anni. Quale sarà la chiave per uscire da questo periodo di crisi?
crisi economica
Il nuovo piano contro la povertà parte venerdà¬
Domani sarà un giorno epico tra quelli da scrivere nel libro della lotta alla povertà . O almeno èquesto quello che si evince da un comunicato di Confesercenti che vi presentiamo di seguito.Â
I dati sul PIL testimoniano una ripresa incerta
I dati diffusi relativi al PIL dimostrano che questo prodotto interno lordo èinsufficiente a rendere sostanziosa la ripresa economica. Ecco allora qual èla situazione denunciata da Federconsumatori.Â
Le grandi imprese raccolgono l’80% delle sofferenze
Che le imprese siano in difficoltà èpoco ma sicuro, che in difficoltà ci siano soltanto i piccoli imprenditori, invece, non èvero. Un’analisi condotta dall’Osservatorio della CGIA di Mestre dimostra che l’80% delle sofferenze riguarda le grandi imprese.
Le professioni meno colpite dalla crisi economica nel 2014
In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto quali sono nel 2014, alla luce di circa sei anni di crisi economica – dal 2008 ad oggi – le professioni lavorative pi๠colpite dalla crisi, le quali hanno cioèsubito i peggiori rovesci della recessione, soprattutto in termini di unità impiegate. Sono stati di recente pubblicati, infatti, i dati desunti dalla Cgia di Mestre, che informano sugli ultimi orientamenti assunti dal mercato del lavoro italiano.Â
Livello occupazionale pre-crisi nel 2076
Il nuovo studio effettuato dalla CGIL lancia dati allarmanti sulla difficile situazione economica ed occupazionale italiana. L’ufficio economico della CGIL ha infatti stimato che i livelli occupazionali raggiunti dall’Italia nel 2007, anno precedente alla prima delle due crisi che hanno colpito il Vecchio Continente, verranno raggiunti solamente fra 63 anni, ovvero nel 2076. Dati che seguono l’allarmante notizia sulla diminuzione delle assunzioni nel secondo trimestre 2013.
Disoccupazione, sommerso e precarietà i veri problemi italiani
Italia in recessione secondo Confindustria
Equitalia inaugura lo “sportello amico” in dieci città italiane
àˆ partita ieri in dieci città italiane (Milano, Torino, Firenze, Bologna, Genova, Pescara, Roma, Napoli, Cosenza e Foggia) l’iniziativa “Sportello Amicoâ€, un progetto attivato in via sperimentale da Equitalia e volto a garantire al cittadino un nuovo spazio d’ascolto, ove ciascuno possa ricevere un’assistenza adeguata e rispondente alle proprie esigenze.
Il servizio èstato avviato, in modo particolare, per venire incontro alle necessità di coloro i quali incontrano le maggiori difficoltà anche nella gestione delle pratiche pi๠semplici, come ad esempio gli anziani o gli immigrati che possono incontrare problemi a causa di una scarsa dimestichezza con la lingua italiana. La funzione principale dello “Sportello Amico†sarà dunque quella di aiutare queste persone nella compilazione della modulistica, fornendo le informazioni richieste con la massima chiarezza e semplicità .
Come cambiano le imprese con la crisi
La ricerca realizzata, dal titolo “Consistenza e dinamica delle diverse forme giuridiche di soggetti economici in Italia dopo la crisi“, analizza il periodo che parte dal mese di giugno del 2005, ed arriva al mese di dicembre del 2010.
Finanziamenti agevolati alle cooperative in Umbria
Questo dopo che la Giunta della Regione Umbria, su proposta formulata dall’Assessore Vincenzo Riommi, ha dato il via libera alle modalità operative di accesso ad un Fondo che andrà in particolare a sostenere le imprese cooperative in quei territori della cosiddetta area “Merloni“.
Credito imprese per superare la crisi
L’accordo tra le Associazioni imprenditoriali ed il sistema del credito, nello specifico caso Unipol Banca, permetterà di conseguenza di facilitare il dialogo tra le piccole e medie imprese ed il sistema bancario in modo che le aziende sane possano crescere, svilupparsi ed uscire da situazioni di difficoltà congiunturali e temporanee.
Investimenti aziendali in periodi di crisi economica
Sia per le piccole e medie imprese che per le grandi realtà aziendali, tuttavia, risulta piuttosto complicato investire in momenti di crisi.
Palermo vive fase acuta di recessione
Gli assetti occupazionali, per esempio, complice anche un deciso aumento del sommerso (19% nel 2006 – 22,3% nel 2010), sono connotati da forte precarietà e da situazioni particolarmente sfavorevoli, specialmente in quei settori che, da sempre, sono considerati a rischio e nel Mezzogiorno e in tutta Italia, ovverosia quello giovanile e femminile.