I dati pi๠negativi riguardano il Prodotto Industriale Lordo, il cui valore su base annua dovrebbe essere pari a -3,5% rispetto al già malconcio 2008.
crisi
Revisione degli studi di settore
Gli studi di settore per il 2008, secondo la normativa approvata lo scorso anno, sono stati approvati ed emanati nello scorso 31 dicembre.
Le aziende imparano la sobrietà
La crisi minaccia di perdurare ancora a lungo, e anche se le istituzioni ufficiali assicurano che dal 2010 si potrà contare su una significativa ripresa, sono molte le imprese che temono di non riuscire a sopravvivere fino ad allora.
Bar e negozi chiudono uno dopo l’altro
La principale associazione di categoria, Confesercenti, ha diffuso dati preoccupanti registrati da Unioncamere fra il 2007 e il 2008: in Italia, il saldo negativo fra chiusure e aperture nel biennio considerato ammonta a 3.598 ristoranti in meno, 6.912 bar e 5.335 negozi di abbigliamento, ma anche 4.836 aziende venditrici al dettaglio di mobili ed elettrodomestici, 2.432 macellerie, 1.521 negozi di frutta e verdura e cosଠvia.
Grand hotel, ècaccia allo spreco
D’altronde, la situazione del turismo èdrammatica: il gennaio 2009 ha segnato, rispetto al gennaio 2008, un calo delle presenze di quasi il 25%.
I direttori degli alberghi s’ingegnano dunque per individuare gli optional inutili da tagliare o ridurre pur di avere modo di ritoccare al ribasso il prezziario. I racconti di alcuni turisti e manager sono talvolta sorprendenti, cosଠcome la naturale rassegnazione con cui i direttori degli hotel di lusso spiegano le tattiche di austerity messe in atto.
Prestiti per piccole imprese soffocati dalla stretta del credito
Contro la crisi Ikea annuncia assunzioni di massa
Ikea, la popolare multinazionale svedese del settore degli arredi che negli ultimi anni ha acquisito una fama enorme per i bassi prezzi praticati a dispetto della buona qualità dei suoi prodotti, ha annunciato l’intenzione di aprire nel corso del 2009 altri quattro punti-vendita: a Collegno (TO), a Villesse (GO), a Rimini e a Salerno, che vanno ad aggiungersi ai quattordici già esistenti sul suolo italiano.
Lavoro interinale in crisi profonda
I contratti di somministrazione di lavoro da parte delle agenzie per il lavoro (ancora note nel linguaggio corrente come “agenzie interinaliâ€, sebbene la legge Biagi ne abbia riformulato il nome e le funzioni) sono scesi notevolmente nel corso del 2008, sia pure in maniera piuttosto difforme fra le varie aree del territorio nazionale.
Secondo i dati forniti dalle associazioni di settore, infatti, si registra un calo generalizzato delle missioni attivate nel corso dell’anno trascorso rispetto al medesimo dato riferito al 2007;
Prato chiede una moratoria fiscale
Cosଠlamenta il presidente dell’Unione industriale pratese, Riccardo Marini, che in un incontro coi ministri Scajola, Tremonti e Sacconi ha segnalato le gravissime prospettive per il 2009 in riferimento al crollo del fatturato e alle conseguenti ricadute occupazionali.
Dopo un 2008 già molto negativo, gli inizi del nuovo anno sembrano ancora peggiori. I portafogli-ordini delle imprese sono quasi vuoti, ed entro il mese prossimo rischiano di esaurirsi i fondi per il sostegno all’occupazione nelle imprese artigianali.
Il web potrebbe salvare il settore moda in crisi
Sull’Europa il flagello della disoccupazione
I nuovi dati diffusi dalla Commissione Europea e riferiti all’anno 2009, non lasciano in effetti presagire niente di buono.
Si calcola che da gennaio a dicembre dell’anno in corso avranno perso il posto circa tre milioni e mezzo di lavoratori europei: circa l’1,6% della forza-lavoro complessiva. Di essi, la maggior parte saranno i precari cui non sarಠconfermato il contratto alla scadenza, ma ci sarà spazio anche per molti licenziamenti individuali e di massa, soprattutto nei settori dell’automobile, dei servizi finanziari, dei trasporti e dell’industria meccanica.
Anche l’agricoltura soffre la crisi
àˆ forse per questo motivo che gli agricoltori denunciano di essere stati lasciati soli dalle istituzioni in un periodo di grandi difficoltà . In verità , la grande crisi internazionale colpisce il settore primario solo in misura indiretta, sotto forma di incremento dei costi e di riduzione dei prezzi di vendita.
Ma gli effetti sono comunque pesanti: secondo i dati diffusi dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nel corso del 2008 i costi di produzione sono cresciuti mediamente del 9%, con punte record per i concimi (+43,3%), ma anche la crescita degli oneri di natura socio-previdenziale non scherza (+26,8% nell’ultimo biennio).
Settore elettronico e audio-video in picchiata
Quella dei numeri èuna logica fredda e impersonale, ma spiega meglio di tante parole la pesantissima crisi che il mondo dei consumi ha subito e continuerà a subire nel prossimo futuro.
I negozi specializzati in computer e accessori, in televisori, in elettrodomestici e in telefonia segnano per l’anno appena trascorso un fatturato complessivo pari a circa 16 miliardi di euro, pari all’1,8% in meno rispetto al 2007.
Il settore dei computer in Italia
Il discorso èperಠcomplesso, perchè con il termine “computer†si fa in realtà riferimento a tipologie anche molto diverse fra loro in termini di dimensioni, potenzialità e, non ultimo, prezzo. Se l’anno appena concluso ha segnato rispetto al 2007 una crescita notevole dei notebook e, soprattutto, dei netbook (+32%), per i pi๠tradizionali computer da tavolo (i desktop) il mercato ha un trend negativo già da qualche tempo.
Pressione fiscale e debito pubblico a livelli record
Il crollo del PIL prosegue e si aggrava (per il 2009 si prevede un’involuzione forse del 2% della produzione nazionale) e quindi, nonostante la scelta di non ricorrere per l’ennesima volta alla crescita del debito pubblico pur di fronteggiare la crisi, il rapporto fra lo stesso e il PIL dovrebbe attestarsi al 111,2%, sopravanzando di oltre cinque punti rispetto al 2008 e vanificando i piccoli miglioramenti che lentamente si erano raggranellati negli anni precedenti.