PIL in caduta libera

pil-in-discesa

Sempre peggiori le previsioni sullo stato dell’economia italiana. L’aggiornamento delle risultanze del Centro Studi di Confindustria rivede al ribasso le stime già  nere elaborate appena pochi mesi fa, nel dicembre scorso.

I dati pi๠negativi riguardano il Prodotto Industriale Lordo, il cui valore su base annua dovrebbe essere pari a -3,5% rispetto al già  malconcio 2008.

Leggi il resto

Revisione degli studi di settore

oreficeria

L’operazione di revisione straordinaria degli oltre duecento studi di settore vigenti sta per arrivare alle battute finali. Secondo il progetto del Governo, entro il 31 marzo tutti gli studi applicabili per il periodo d’imposta 2008 riceveranno quei correttivi che si sono resi indispensabili a causa della situazione di grave crisi in cui versa oggi l’imprenditoria italiana.

Gli studi di settore per il 2008, secondo la normativa approvata lo scorso anno, sono stati approvati ed emanati nello scorso 31 dicembre.

Leggi il resto

Le aziende imparano la sobrietà 

panoramica_fiera

I costi aumentano e le vendite crollano: in qualunque settore si investighi, i risultati pi๠che sconfortanti rimangono sempre quelli.

La crisi minaccia di perdurare ancora a lungo, e anche se le istituzioni ufficiali assicurano che dal 2010 si potrà  contare su una significativa ripresa, sono molte le imprese che temono di non riuscire a sopravvivere fino ad allora.

Leggi il resto

Bar e negozi chiudono uno dopo l’altro

negozio in crisi

Non c’era bisogno della crisi mondiale per rendersi conto che i piccoli esercizi soffrono da anni la riduzione dei consumi e la temibile concorrenza dei centri commerciali.

La principale associazione di categoria, Confesercenti, ha diffuso dati preoccupanti registrati da Unioncamere fra il 2007 e il 2008: in Italia, il saldo negativo fra chiusure e aperture nel biennio considerato ammonta a 3.598 ristoranti in meno, 6.912 bar e 5.335 negozi di abbigliamento, ma anche 4.836 aziende venditrici al dettaglio di mobili ed elettrodomestici, 2.432 macellerie, 1.521 negozi di frutta e verdura e cosଠvia.

Leggi il resto

Grand hotel, ècaccia allo spreco

grand-hotel

Un’inchiesta di “Repubblica” svela che in tempi come questi, anche in grand hotel versano in ristrettezze. In Italia e all’estero gli alberghi a cinque stelle soffrono la crisi come ogni altra impresa, e dunque diventa necessario ridimensionare i costi pur di abbassare le tariffe.
D’altronde, la situazione del turismo èdrammatica: il gennaio 2009 ha segnato, rispetto al gennaio 2008, un calo delle presenze di quasi il 25%.

I direttori degli alberghi s’ingegnano dunque per individuare gli optional inutili da tagliare o ridurre pur di avere modo di ritoccare al ribasso il prezziario. I racconti di alcuni turisti e manager sono talvolta sorprendenti, cosଠcome la naturale rassegnazione con cui i direttori degli hotel di lusso spiegano le tattiche di austerity messe in atto.

Leggi il resto

Prestiti per piccole imprese soffocati dalla stretta del credito

unicredit

In tempi in cui la liquidità  èpreziosa e la fiducia da e verso le banche va cercata col lanternino, il giro di vite degli istituti finanziari nell’erogazione dei prestiti alla clientela èuna conseguenza forse inevitabile e sul quale da tempo le autorità  cercano di combattere con incentivi e garanzie di vario genere, fra cui i già  celebri e attesissimi Tremonti-bond, sulla cui utilità  si addensano molte speranze e altrettanti interrogativi.

Leggi il resto

Contro la crisi Ikea annuncia assunzioni di massa

ikea-logo

A fronte delle notizie quotidiane di imprese che si apprestano a licenziare centinaia di dipendenti quando non lo hanno già  fatto, una boccata d’ossigeno ci voleva davvero.

Ikea, la popolare multinazionale svedese del settore degli arredi che negli ultimi anni ha acquisito una fama enorme per i bassi prezzi praticati a dispetto della buona qualità  dei suoi prodotti, ha annunciato l’intenzione di aprire nel corso del 2009 altri quattro punti-vendita: a Collegno (TO), a Villesse (GO), a Rimini e a Salerno, che vanno ad aggiungersi ai quattordici già  esistenti sul suolo italiano.

Leggi il resto

Lavoro interinale in crisi profonda

adecco

Anche questa èuna spia dei tempi che corrono.

I contratti di somministrazione di lavoro da parte delle agenzie per il lavoro (ancora note nel linguaggio corrente come “agenzie interinali”, sebbene la legge Biagi ne abbia riformulato il nome e le funzioni) sono scesi notevolmente nel corso del 2008, sia pure in maniera piuttosto difforme fra le varie aree del territorio nazionale.

Secondo i dati forniti dalle associazioni di settore, infatti, si registra un calo generalizzato delle missioni attivate nel corso dell’anno trascorso rispetto al medesimo dato riferito al 2007;

Leggi il resto

Prato chiede una moratoria fiscale

settore tessile

Il distretto industriale del tessile della provincia pratese, un tempo fra i pi๠floridi dell’industria nazionale, versa oggi in una situazione di difficoltà  estrema.
Cosଠlamenta il presidente dell’Unione industriale pratese, Riccardo Marini, che in un incontro coi ministri Scajola, Tremonti e Sacconi ha segnalato le gravissime prospettive per il 2009 in riferimento al crollo del fatturato e alle conseguenti ricadute occupazionali.

Dopo un 2008 già  molto negativo, gli inizi del nuovo anno sembrano ancora peggiori. I portafogli-ordini delle imprese sono quasi vuoti, ed entro il mese prossimo rischiano di esaurirsi i fondi per il sostegno all’occupazione nelle imprese artigianali.

Leggi il resto

Il web potrebbe salvare il settore moda in crisi

yoox

Prima della crisi, il settore della moda (di certo un ambito di punta dell’export italiano) guardava al futuro con straordinario ottimismo: non solo grazie alla fetta di mercato imponente raggranellata negli anni nei mercati di sbocco tradizionali, come gli Stati Uniti e il Nord Europa, ma anche e soprattutto per le ghiotte prospettive che sembravano aprirsi in mercati emergenti come la Russia e la Cina, dove plotoni di nuovi ricchi sembravano non aspettare altro che acquistare e sfoggiare un qualunque abito oppure un oggetto di profumeria purchè contrassegnato da una prestigiosa firma made in Italy.

Leggi il resto

Sull’Europa il flagello della disoccupazione

crisi economica

Fra i vari effetti della crisi, la perdita dei posti di lavoro èforse quello che pi๠preoccupa e colpisce le famiglie italiane ed europee.

I nuovi dati diffusi dalla Commissione Europea e riferiti all’anno 2009, non lasciano in effetti presagire niente di buono.

Si calcola che da gennaio a dicembre dell’anno in corso avranno perso il posto circa tre milioni e mezzo di lavoratori europei: circa l’1,6% della forza-lavoro complessiva. Di essi, la maggior parte saranno i precari cui non sarಠconfermato il contratto alla scadenza, ma ci sarà  spazio anche per molti licenziamenti individuali e di massa, soprattutto nei settori dell’automobile, dei servizi finanziari, dei trasporti e dell’industria meccanica.

Leggi il resto

Anche l’agricoltura soffre la crisi

Come peso relativo all’interno dell’economia italiana, l’agricoltura soffre fin troppo la concorrenza di industria e servizi: impiega circa il 5% della popolazione occupata (un sesto sono extracomunitari) con un’incidenza sul PIL 2008 pari a circa il 2,2% e sulle esportazioni del 6,9%.
àˆ forse per questo motivo che gli agricoltori denunciano di essere stati lasciati soli dalle istituzioni in un periodo di grandi difficoltà . In verità , la grande crisi internazionale colpisce il settore primario solo in misura indiretta, sotto forma di incremento dei costi e di riduzione dei prezzi di vendita.

Ma gli effetti sono comunque pesanti: secondo i dati diffusi dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nel corso del 2008 i costi di produzione sono cresciuti mediamente del 9%, con punte record per i concimi (+43,3%), ma anche la crescita degli oneri di natura socio-previdenziale non scherza (+26,8% nell’ultimo biennio).

Leggi il resto

Settore elettronico e audio-video in picchiata

I dati di sintesi sul 2008 offerti all’interno del convegno dell’AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici) sono davvero sconfortanti. Nemmeno i consumi natalizi sono riusciti a raddrizzare le sorti di un’annata nera in un ambito che sembrava destinato ad una crescita senza limiti legata di pari passo allo sviluppo tecnologico.

Quella dei numeri èuna logica fredda e impersonale, ma spiega meglio di tante parole la pesantissima crisi che il mondo dei consumi ha subito e continuerà  a subire nel prossimo futuro.
I negozi specializzati in computer e accessori, in televisori, in elettrodomestici e in telefonia segnano per l’anno appena trascorso un fatturato complessivo pari a circa 16 miliardi di euro, pari all’1,8% in meno rispetto al 2007.

Leggi il resto

Il settore dei computer in Italia

Per i produttori italiani (e stranieri) che vendono calcolatori elettronici nel nostro paese, l’annunciata detrazione èuna boccata d’ossigeno di cui si sentiva un gran bisogno. In effetti, se il 2008 ha segnato per il mercato dei computer un ennesimo balzo in avanti, èanche vero che le previsioni per il 2009 sono funeree: se non èsatto parlare di crollo verticale, poco ci manca.

Il discorso èperಠcomplesso, perchè con il termine “computer” si fa in realtà  riferimento a tipologie anche molto diverse fra loro in termini di dimensioni, potenzialità  e, non ultimo, prezzo. Se l’anno appena concluso ha segnato rispetto al 2007 una crescita notevole dei notebook e, soprattutto, dei netbook (+32%), per i pi๠tradizionali computer da tavolo (i desktop) il mercato ha un trend negativo già  da qualche tempo.

Leggi il resto

Pressione fiscale e debito pubblico a livelli record

Le stime del Governo sui conti pubblici, formulate in occasione del DPEF della scorsa primavera, devono purtroppo essere ulteriormente riviste al ribasso.

Il crollo del PIL prosegue e si aggrava (per il 2009 si prevede un’involuzione forse del 2% della produzione nazionale) e quindi, nonostante la scelta di non ricorrere per l’ennesima volta alla crescita del debito pubblico pur di fronteggiare la crisi, il rapporto fra lo stesso e il PIL dovrebbe attestarsi al 111,2%, sopravanzando di oltre cinque punti rispetto al 2008 e vanificando i piccoli miglioramenti che lentamente si erano raggranellati negli anni precedenti.

Leggi il resto