La raccolta di denaro su internet per chi vuole far partire un progetto o ha la necessità di mantenerlo ma èa corto di fondi, sarà tassata. Questo accadrà soltanto in Europa ma i pro e i contro dell’imposizione dell’IVA per alcuni affosseranno le imprese.Â
Il fenomeno del crowfunding, quindi della raccolta di denaro tramite internet per i proprio progetti, èmolto usato in America ed ora ha iniziato a consolidarsi anche in Europa e in Italia. Nel nostro Paese la Consob, che ha subito fiutato il trend, ha definito un vademecum per l’attività .
L’UE perಠha deciso d’imporre l’IVA sui premi pagati ai donatori. Il crowfunding infatti, sfrutta il meccanismo rewards che consiste nell’attribuire un premio a tutti i donatori che contribuiscono a far crescere l’impresa.
Nel documento della Value Added Tax Committee dell’Unione Europea si legge:
“Riguardo al Crowdfunding che premia con prodotti, dove il contributore viene ricompensato con beni o servizi dall’imprenditore in cambio del sostegno dato, diverse questioni relative all’IVA necessitano di ulteriore analisi”.
Ma se ci saranno delle tasse da pagare, le start up potrebbero non trovare pi๠conveniente il ricorso a questo strumento di raccolta fondi. Bisogna cioètenere in considerazione quello che ha detto Stian Westlake, executive director of policy and research di Nesta:
“C’ il rischio che l’UE tagli via una fonte agile e in crescita di finanziamento per le piccole imprese. Avrà l’effetto di congelare lo sviluppo del settore”.