Le spese comuni sono ripartite in parti uguali o secondo altri parametri, come la dimensione delle stanze; tali spese comuni consistono in genere nelle bollette dell’elettricità , dell’acqua o del gas, nelle spese condominiali, nelle pulizie e talvolta nello stipendio della segretaria.
fattura
IVA su vitto e alloggio, nuova circolare
La quota di imposta rimasta non detratta, comunque, entra a far parte del costo del bene, deducibile ai fini IRPEF/IRES e IRAP secondo le stesse condizioni previste per la base imponibile.
Cosa fare se non si riceve fattura
Ma cosa avviene se il fornitore non emette fattura, o magari la spedisce per posta e quella non arriva al cliente? Il fatto che costui la solleciti non toglie il fatto che, come detto, ricevere la fattura èun obbligo da rispettare: un’eventuale violazione, se accertata in sede di controlli, impone una sanzione di ben 258 euro per operazione.
Scarsa diffusione dell’IVA per cassa
In sintesi, èpossibile rinviare la data in cui l’imposta sul valore aggiunto diviene esigibile dall’Erario dal momento della fatturazione a quello in cui avviene l’effettivo incasso.
Esempio fattura
In passato abbiamo già realizzato una mini guida dedicata alla fatturazione, ma per molti utenti non èsufficiente e dopo la teoria ènecessaria la pratica come in tutte le cose ed èper questo che abbiamo pensato di proporvi un vero esempio di una fattura reale.
La fattura dalla A alla Z (dodicesima parte)
Redigere una fattura èun’operazione laboriosa, e per queste figure, che effettuano magari centinaia di transazioni ogni giorno, sarebbe troppo complesso fatturarle tutte.
Ad alcuni di loro la legge consente perciಠdi non emettere proprio niente: si pensi agli edicolanti.
Altri, invece, possono scegliere di emettere ricevute o scontrini fiscali, che sono una sorta di “fattura semplificataâ€;
La fattura dalla A alla Z (undicesima parte)
Se il cedente èuna società , occorre indicare il numero di iscrizione al Registro delle Imprese e la sede della Camera di Commercio corrispondente. Se si tratta di società di capitali occorre indicare anche la quota di capitale sociale effettivamente versato.
Se si tratta di una società soggetta al controllo di un’altra, occorre evidenziare tale situazione fornendo anche i dati anagrafici della controllante.
Se l’operazione èdocumentata da un documento di trasporto, l’emissione della fattura puಠessere differita fino al giorno 15 del mese successivo.
La fattura dalla A alla Z (decima parte)
Dopodichè occorrerà indicare l’imposta sull’operazione, determinata tramite una semplice moltiplicazione fra la base imponibile e l’aliquota. Qualora, come talvolta capita, con uno stesso documento sono fatturate diverse operazioni soggette ad aliquote distinte, occorre tenere separate sia le componenti della base imponibile che le relative imposte, che andranno poi sommate in coda.
La somma della base imponibile e dell’imposta costituisce un altro elemento indispensabile: il totale della fattura.
La fattura dalla A alla Z (nona parte)
Tuttavia, un’operazione èimponibile anche quando non èprevisto un corrispettivo: per esempio, quando un bene dell’impresa èdestinato all’autoconsumo personale o familiare dell’imprenditore, oppure quando èceduto gratuitamente a terzi. La presenza dei tre requisiti dell’IVA (soggettivo, oggettivo e geografico) fa sଠche comunque l’operazione vada fatturata e soggetta all’imposta sul valore aggiunto.
La fattura dalla A alla Z (ottava parte)
Innanzitutto, essa deve contenere la data di emissione e il numero. Ogni fattura, infatti, deve essere numerata progressivamente per anno solare; èanche ammesso detenere distinte numerazioni, quando ve ne sia l’esigenza.
Per esempio, ipotizziamo una società con due filiali in due città diverse: èvidente che per motivi pratici sarebbe troppo complesso ricondurre le fatture di entrambi ad una stessa numerazione. Percià², sarà bene adottare due numerazioni diverse, da contraddistinguere magari aggiungendo una lettera. Per cui, la prima filiale numererà le sue fatture 1/A, 2/A, 3/A eccetera, mentre la seconda le chiamerà 1/B, 2/B, 3/B e cosଠvia.
La fattura dalla A alla Z (settima parte)
L’articolo 21 della legge IVA stabilisce il contenuto minimo: si tratta cioèdegli elementi che obbligatoriamente devono comparire sempre nella fattura. Oltre a questi dati, perà², l’emittente puಠinserire liberamente ogni altro elemento che desideri: i loghi aziendali, i messaggi pubblicitari, il numero di fax, le scadenze di pagamento ecc.
La stessa libertà riguarda anche il formato della fattura, se cartacea: non ha nessuna importanza se si preferisce ricorrere a moduli prestampati o creati dallo stesso emittente, nè se si ricorre al formato A4 o ad uno meno comune.
La fattura dalla A alla Z (sesta parte)
Vi sono tuttavia alcuni casi previsti dalla legge in cui l’obbligo di emettere la fattura ricade sul cessionario: sarà quest’ultimo, dunque, ad emettere due copie del documento, di cui una andrà nelle mani del cedente. Ovviamente questo èpossibile solo quando anche il cessionario ètitolare di partita IVA.
Questo meccanismo èdefinito “di inversione contabile†(o “reverse-chargeâ€), ed èadottato talvolta come misura contro l’evasione, altre volte per semplificare gli adempimenti dei piccoli esercenti.
La fattura dalla A alla Z (quinta parte)
Se in questo frattempo sono iniziate attività di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza, la fattura va conservata fino alla conclusione di tali operazioni, se esse terminano oltre le date indicate.
Si ricorda, inoltre, che per tutti gli imprenditori non agricoli e non “piccoli†(secondo la definizione dell’art. 2083 del Codice Civile), le fatture e tutti gli altri documenti aziendali vanno conservati per dieci anni per gli scopi civilistici, come il loro utilizzo come mezzo di prova nei processi civili e fallimentari.
La fattura dalla A alla Z (quarta parte)
Esistono due modalità di emissione: il sistema analogico e quello elettronico. La fattura analogica èquella tradizionale, su carta. La fattura elettronica, invece, èredatta utilizzando un sistema basato sulla firma digitale e sulla marca temporale, in cui sono assicurate sia la provenienza e datazione della fattura, sia la sua immodificabilità nel tempo. Le caratteristiche tecniche della fattura elettronica sono stabilite da alcuni decreti ministeriali molto dettagliati.
à‰ tuttavia da precisare che la fattura puಠessere emessa in formato elettronico solo se il cliente accetta tale sistema: altrimenti, èobbligatoria l’emissione analogica.
La fattura dalla A alla Z (terza parte)
La legge stabilisce alcune regole molto precise: se l’operazione consiste in una cessione di beni immobili conta la data dell’atto pubblico di cessione, mentre se si tratta di beni mobili conta la data della loro consegna o spedizione.
Per le prestazioni di servizi, invece, la fattura va emessa al momento dell’incasso del corrispettivo, a meno che non si tratti di forniture continuative (per esempio, un abbonamento all’ADSL) per cui la fattura va emessa periodicamente alle scadenze contrattuali concordate.
In tutti i casi, se la somma viene incassata precedentemente alle date indicate, la fattura va emessa al momento dell’incasso. Se viene incassato un anticipo o un acconto, l’operazione va subito fatturata per l’ammontare dello stesso.