La fattura dalla A alla Z (seconda parte)

Il requisito cosiddetto “geografico” presenta le conseguenze pi๠complesse, se analizziamo le operazioni che si svolgono a cavallo di pi๠Paesi.

Innanzitutto, occorre distinguere le operazioni di importazione ed esportazione dagli acquisti e cessioni intracomunitarie: con le prime si fa riferimento alle operazioni a cavallo fra l’Italia e uno Stato extracomunitario, mentre nelle seconde èinvece coinvolto un’altra nazione membro della UE.
La legge definisce operazioni imponibili le importazioni, da chiunque siano effettuate (inclusi i privati cittadini), mentre le cessioni all’esportazione costituiscono una categoria a sè stante, le “non imponibili”.

Al momento, gli acquisti intracomunitari sono assimilati alle importazioni, mentre le cessioni intracomunitarie sono associate alle esportazioni.

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La perdita involontaria dei beni

mazzo di scontrini e fatture

La “fuoriuscita” dei beni dell’impresa deve essere giustificata obbligatoriamente da un documento che ne certifichi la cessione (fattura, ricevuta, scontrino fiscale…); in caso di destinazione all’autoconsumo personale o familiare, o comunque a scopi diversi da quelli d’impresa, essa deve essere documentata con autofattura.

In mancanza, subentra la cosiddetta “presunzione di cessione”: l’Amministrazione Finanziaria puಠlecitamente ritenere che l’imprenditore abbia venduto il bene senza fatturare la vendita, e applicare le relative sanzioni.

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Attestazione del depositario

Guardia di FinanzaCerte volte basta davvero poco per rovinare i rapporti con il Fisco. àˆ sufficiente perdere un semplicissimo foglio di carta perchè il pi๠onesto degli imprenditori si trasformi di colpo agli occhi dell’Amministrazione Finanziaria nel peggiore degli evasori.

I funzionari della Guardia di Finanza, infatti, possono in ogni momento varcare la porta di un negozio, di un ufficio o di un magazzino per ispezionare registri e fatture di qualunque soggetto.

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Tracciabilità  dei compensi

Soldi contanti

Un’altra semplificazione contenuta nel decreto fiscale in discussione in questi giorni riguarda l’abolizione dell’obbligo per gli esercenti arti e professioni di riscuotere i propri compensi tramite mezzi tracciabili.

La norma, introdotta dal DL 223/2006 e dal carattere chiaramente anti-evasivo, non èmai stata digerita dai professionisti, soprattutto perchè suggeriva dichiaratamente per essi un trattamento di forte sfiducia da parte delle istituzioni rispetto agli imprenditori, che non sono mai stati gravati da alcun tipo di obbligo analogo.

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Abolizione elenco clienti fornitori

finanziaria-ufficio

Con l’approvazione definitiva, prevista entro la fine di luglio, del decreto di accompagnamento della manovra finanziaria, sarà  sancita per la seconda volta la cancellazione dal nostro ordinamento dell’obbligo per imprenditori (commercianti e artigiani) e professionisti di inviare annualmente il famigerato elenco clienti-fornitori, obbligo già  abrogato nel 1994 da Giulio Tremonti, riportato in vita col DL 223/2006 da Vincenzo Visco e nuovamente soppresso da Tremonti col DL 112/2008.

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