Giovani e lavoro èun binomio che interessa molto in questo periodo. Quanti giovani troveranno lavoro e in che modo, in quali settori? Una conferenza tenuta a Roma spiega un po’ il rapporto tra due punti essenziali della nostra società . Il comunicato dell’ISFOL.
ISFOL
Green Economy in aumento
L’istituto statistico Isfol ha diffuso i dati di un’analisi che evidenzia quanto le professioni di genere ecologico stiano crescendo senza sosta nel nostro Paese (come, d’altronde, nel resto del mondo).
Non si tratta soltanto di un’accresciuta sensibilità ambientale, che comunque gioca la sua parte; il punto èche si tratta di un vero e proprio settore economico le cui prospettive sono rosee, in qualunque direzione si guardi: gestione del ciclo dei rifiuti, lotta al dissesto idrogeologico, tutela delle aree verdi, monitoraggio dell’inquinamento ambientale e marino, agricoltura biologica eccetera.
Non si tratta soltanto di un’accresciuta sensibilità ambientale, che comunque gioca la sua parte; il punto èche si tratta di un vero e proprio settore economico le cui prospettive sono rosee, in qualunque direzione si guardi: gestione del ciclo dei rifiuti, lotta al dissesto idrogeologico, tutela delle aree verdi, monitoraggio dell’inquinamento ambientale e marino, agricoltura biologica eccetera.
ISFOL: punto sull’occupazione in Italia
Sergio Trevisanato, presidente dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), ha illustrato alla Camera dei Deputati gli sconfortanti risultati dell’analisi sull’occupazione in Italia condotta dall’ente nel 2008.
Il quadro presenta molti punti che generano sconforto. La situazione èmolto grave soprattutto per quello che riguarda le Regioni meridionali: si calcola che siano quasi un milione e mezzo i lavoratori in nero, includendo sia quelli del tutto privi del contratto di lavoro (tre su quattro) che quelli che un contratto l’hanno stipulato ma ècome se non esistesse, in quanto orari e retribuzione sono ben lontani dall’essere rispettati.
Nel Sud, il tasso di disoccupazione si aggira intorno all’11%, contro il 6% del Nord, ma le punte sono in realtà ben pi๠elevate se consideriamo le persone senza un’elevata qualificazione professionale, e soprattutto i giovani e le donne (oltre il 50% delle donne meridionali non lavora).