Autofatturazione dei servizi intracomunitari

Lo scorso 22 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che ridisegna gran parte degli istituti dell’IVA, a partire dai criteri di territorialità  dei servizi, argomento ampiamente trattato anche come direttive comunitarie IVA 2010.

Al momento in cui scriviamo, perà², tale decreto non èancora uscito in Gazzetta Ufficiale e gli ennesimi aggiustamenti dell’ultima ora non sono affatto da escludersi. Gli operatori rimangono cosଠancora nel dubbio di cosa fare nelle prassi operative di tutti i giorni.

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Territorialità  dei servizi IVA: la natura del committente

Salvo alcuni casi particolari, le nuove regole IVA sulla territorialità  dei servizi stabiliscono che una prestazione fornita da un soggetto passivo italiano ad un committente straniero èlocalizzata in Italia se quest’ultimo èun consumatore privato, mentre èlocalizzata nel suo Paese di residenza se a sua volta costui èun soggetto passivo: nel primo caso l’operazione èimponibile, nel secondo èsclusa.

àˆ bene ricordare che sono soggetti passivi: imprenditori e liberi professionisti, società , enti pubblici ed enti non commerciali (anche per le operazioni strettamente istituzionali).

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Compensazioni IVA: il credito del 2008 e gli altri dubbi

Oltre alle questioni sull’home banking, la circolare 1/2010 ha chiarito altri dubbi posti dagli esperti, e si puಠdire che tutte le risposte vanno in senso favorevole al contribuente.

Il primo problema riguardava l’ipotesi che dal 2008 residuasse ancora un credito d’imposta non utilizzato in compensazione, destinato a cumularsi con quello del 2009. àˆ stato precisato che le nuove norme sui controlli indispensabili per apporre il visto di conformità  per i crediti superiori a quindicimila euro riguardano solo l’anno 2009: cosicchè, qualunque sia l’importo residuo del credito del 2008, non èrichiesto alcun controllo particolare.

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Compensazione IVA: l’uso dell’home banking

Nella tormentata vicenda sui crediti IVA e sulle possibilità  di compensarli, l’Agenzia delle Entrate ha emanato l’ennesima circolare (la n. 1/2010) che prende in mano e affronta le perplessità  che gli operatori ancora nutrivano sulla nuova procedura.

Con quest’ultimo intervento dell’Agenzia, si puಠritenere che il quadro sia ormai definito, anche se niente puಠescludere che la pratica operativa farà  sorgere in futuro nuove difficoltà  di interpretazione.

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Modello IVA Base: una novità  assoluta

Accanto al tradizionale modello “completo” della dichiarazione IVA, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza di un nuovo modello, molto pi๠ridotto, denominato “IVA Base”.

Non èsolo una soluzione inedita ma anche sorprendente, dato che l’ideazione del nuovo modello non era stata anticipata in alcun modo, e gli addetti ai lavori se lo sono trovati di fronte di punto in bianco.

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Comunicazione dati IVA 2010

comunicazione IVA

Parte del gettito dell’IVA èdestinata all’Unione Europea, cosicchè le istituzioni comunitarie premono perchè i singoli Stati, il prima possibile, comunichino il tributo esigibile per ogni periodo d’imposta.

Questa èla motivazione della comunicazione dati annuale, lo scarno modello che tutti i titolari di partita IVA (salvo eccezioni) devono inviare entro il prossimo primo marzo. I valori di dettaglio sono contenuti nella dichiarazione, ma gli importi totali vanno anticipati con la comunicazione dati.

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Deroghe territorialità  dei servizi IVA

lavoro

Il discorso tracciato negli articoli precedenti chiarisce la nuova configurazione del concetto di territorialità  nelle prestazioni di servizi fra soggetti comunitari di Stati diversi.

I servizi, perà², non sono tutti uguali fra loro: possiamo infatti distinguere i servizi “generici” da alcune categorie particolari. I servizi generici sono quelli a cui si applicano le regole descritte senza ulteriori considerazioni. I servizi particolari, invece, sono quelli a cui si applicano norme in parte divergenti, in deroga alle regole ordinarie.

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Fatturazione tra soggetti Unione Europea

Come si èspecificato nelle nuove regole IVA, il servizio prestato da un soggetto passivo ad un altro soggetto passivo èoperazione non imponibile, quando le due parti sono domiciliate in Stati comunitari diversi.

La fattura che dovrà  emettere il prestatore del servizio, perà², oltre a recare la dicitura di esclusione avrà  altre due peculiarità  che la distingueranno dalle altre: sarà  obbligatorio indicare il numero di identificazione (per gli italiani: il numero di partita IVA) del cliente, che normalmente non occorre specificare, e il suo ammontare non entrerà  a far parte del volume d’affari, al contrario delle altre operazioni per cui vi èobbligo di fatturazione (sarà  bene, dunque, compiere registrazioni a parte per non fare confusione).

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Nuove regole IVA Unione Europea

Fattura

Come si èdetto, per applicare le nuove regole IVA sulla territorialità  dei servizi, èindispensabile verificare se il cliente èun soggetto passivo o un privato consumatore.

àˆ da notare subito una prima novità : con le nuove regole, gli enti non commerciali (associazioni, fondazioni ecc.) sono sempre considerati soggetti passivi, anche quando acquistano servizi per finalità  istituzionali, purchè identificati ai fini IVA.

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Territorialità  dei servizi ai fini IVA

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Con la circolare n. 58 del 31 dicembre 2009, l’Agenzia delle Entrate ha offerto i primi chiarimenti sulle nuove regole in vigore dal giorno successivo per effetto delle direttive comunitarie IVA ancora in attesa di recepimento dalla nostra legislazione. Si attendono, comunque, altre circolari nelle prossime settimane, poichè i dubbi rimangono diversi.

In ogni caso, mettendo insieme il contenuto della circolare con quello della direttiva e con le analisi degli studiosi, possiamo provare a tracciare un quadro complessivo.

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Direttive comunitarie IVA 2010

iva

Governo e Parlamento non hanno fatto in tempo a recepire alcune direttive comunitarie molto urgenti: èinfatti stato predisposto uno schema di decreto legislativo di ricezione, ma gli aspetti ancora da limare si sono rivelati diversi e la scadenza del 31 dicembre èormai trascorsa.

Tre sono i capitoli principali: le nuove regole di rimborso IVA ai non residenti (di cui abbiamo già  trattato), le novità  su tempistica e contenuto della comunicazione all’Agenzia delle Dogane delle operazioni intracomunitarie eseguite (questione ancora nebulosa su cui si attendono notizie con grande urgenza, data l’imminenza delle scadenze a carico dei contribuenti) e le nuove regole sulla territorialità  dei servizi in materia di IVA e di rimborso iva.

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Stati Uniti pronti ad adottare l’IVA

stati uniti

In America non esiste al momento alcuna imposizione indiretta sui consumi assimilabile alla nostra IVA. Tuttavia, molti esperti e analisti sono favorevoli all’introduzione di un’imposta analoga a livello federale, ricalcata sul modello europeo: questo consentirebbe di allentare l’imposizione sul reddito (molto alta) e, in virt๠degli adempimenti a cui costringerebbe imprenditori e professionisti, sarebbe anche uno strumento utile contro l’evasione fiscale.

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Imposte dirette e imposte indirette

pagamento delle tasse

La Costituzione stabilisce che tutti devono concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità  contributiva: in parole povere, chi ha di pi๠versa di pià¹.

In realtà , fra le varie categorie di tributi, solo le imposte riescono a riflettere la capacità  contributiva dell’individuo o dell’ente. Il gettito delle imposte, perà², supera in misura schiacciante quello delle tasse e degli altri tributi, e quindi il precetto costituzionale si puಠritenere sostanzialmente rispettato.

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Controlli per visto di conformità  (seconda parte)

visto di conformità 

I controlli che l’incaricato deve eseguire prima di apporre il visto di conformità  sono dunque prevalentemente formali. Questa premessa, perà², trova parziali smentite nella parte finale della circolare 57/2009 dell’Agenzia delle Entrate.

Esistono infatti alcune situazioni in cui la circolare richiede di eseguire controlli pi๠approfonditi, e (sebbene non sia detto esplicitamente) pare necessario andare nel merito dell’operazione, oltre la correttezza delle fatture o dei registri contabili. àˆ perಠancora da capire come tali controlli approfonditi debbano essere condotti.

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Controlli per visto di conformità  (prima parte)

soldi

L’aspetto pi๠atteso e importante della circolare 57/2009 sul visto di conformità  da apporre sulla dichiarazione IVA per consentire le compensazioni di crediti d’imposta superiori a quindicimila euro concerne i controlli da eseguire.

I professionisti incaricati devono accertare che il credito dichiarato sia effettivamente sussistente; ma èfacile capire che, se una grande azienda emette e riceve ogni anno centinaia o migliaia di fatture, un controllo approfondito diviene un’attività  enorme se non impossibile.

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