Compensazioni IVA, novità  dal maxiemendamento

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La manovra estiva, in discussione in questi giorni nelle aule parlamentari, sta per subire numerose modifiche e integrazioni rispetto al testo originario, in virt๠del maxiemendamento introdotto dalla maggioranza.

Fra le modifiche, qualche novità  in merito al nuovo sistema delle compensazioni in materia di IVA, rivoluzionato per combattere il diffuso fenomeno degli abusi basati su crediti inesistenti.

Fermo restando l’impianto generale della nuova legge, stabilito in sede di emanazione del decreto 78/2009, il maxiemendamento èvenuto incontro alle proteste di molte categorie di operatori sulla controversa questione del visto di conformità .

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Rimborso IVA

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La manovra estiva ha apportato anche altre norme in tema di compensazioni, oltre a quelle già  descritte.

Si èaccennato, ad esempio, che le dichiarazioni IVA che presentano un credito superiore a diecimila euro dovranno presentare il visto di un esperto che attesti l’esistenza di questo credito, qualora lo si voglia impiegare in compensazione o richiederlo a rimborso.

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Credito IVA, raffica di novità 

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Oltre all’aspetto sanzionatorio in caso di abusi, la manovra estiva rivede in direzione di maggiore rigidità  la possibilità  di impiegare il credito IVA che emerge dalla dichiarazione annuale in compensazione con altre imposte in F24 oppure richiederla a rimborso.

Le nuove regole, premettiamo, saranno operative solo dal 2010, poichè alcune questioni tecniche da risolvere richiederanno un po’ di tempo. Fino ad allora continueranno ad impiegarsi le norme previgenti.

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IVA e compensazioni, sanzioni severe contro gli abusi

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L’utilizzo sfrenato dei crediti d’imposta in compensazione di altri debiti all’interno del Modello F24 rappresenta un frequentissimo fenomeno di evasione fiscale: spesso e volentieri, infatti, i crediti impiegati si rivelano inesistenti, o comunque gonfiati rispetto al dovuto.

In generale ciಠemerge quasi sempre con i sistemi informatici adottati dall’Agenzia delle Entrate, ma nel frattempo si ècreato un danno non sempre sanabile nelle casse dell’Erario, accompagnato per di pi๠da sanzioni piuttosto lievi e patteggiabili per i colpevoli.

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Contribuenti minimi: le rettifiche imposte dall’articolo 19-bis-2

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Una delle regole pi๠complicate della già  non facilissima legge IVA (DPR 633/1972) ècontenuta nell’articolo 19-bis-2 e va applicata da tutti coloro che, per un qualunque motivo, si trovano a dover modificare da un esercizio all’altro le regole adottate sulla detraibilità  dell’IVA sugli acquisti, rettificando le detrazioni già  eseguite qualora si verifichino dei fatti nuovi che cambino le regole del gioco.

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Dichiarazione IVA per contribuenti minimi (seconda parte)

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I contribuenti minimi sono sottratti alla gran parte degli ordinari adempimenti dell’IVA.

Essi, dunque, non devono registrare nè gli acquisti nè le cessioni, limitandosi a conservare le fatture e gli altri documenti e ad esibirli a richiesta delle autorità  finanziarie (nulla vieta, ovviamente, che essi decidano spontaneamente di tenere ugualmente le scritture contabili); non devono compiere le liquidazioni periodiche (mensili o trimestrali) nè versare l’acconto di dicembre; non devono presentare la dichiarazione IVA nè la comunicazione annuale dei dati rilevanti.

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Dichiarazione IVA per contribuenti minimi (prima parte)

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Una delle caratteristiche fondamentali dell’adesione al regime dei contribuenti minimi èil particolarissimo regime IVA cui si èsottoposti. I “minimi”, infatti, sono certamente soggetti passivi dell’imposta, dotati di partita IVA e soggetti all’obbligo di fatturare le operazioni attive o comunque di certificare i corrispettivi, ma non devono e non possono calcolare e addebitare l’IVA ai propri clienti.

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Altre novità  della legge comunitaria

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Oltre alle importanti novità  in tema di base imponibile per le operazioni gratuite, la legge comunitaria 2008 ha introdotto altre regole rilevanti in tema di IVA.

Per esempio, èstato stabilito che in alcune ipotesi particolari di operazioni imponibili (come la messa a disposizione dei dipendenti di automobili aziendali), per il quale il legislatore aveva fissato un paio di anni fa delle regole di determinazione del valore normale dettagliate e complesse, le norme stesse saranno riviste con un apposito decreto legislativo che sarà  approntato nei prossimi mesi.

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IVA, il valore normale perde importanza (II)

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Al posto del valore normale, le nuove direttive europee recentemente recepite nel nostro Paese stabiliscono di utilizzare come base imponibile ai fini IVA delle operazioni gratuite il costo originario del bene ceduto.

La soluzione semplifica molto il discorso ed evita di ricorrere alle indimostrabili congetture tipiche del sistema del valore normale. D’altronde, èvidente che il cedente ha tutto l’interesse ad ipotizzare e fatturare per questa tipologia di operazioni un valore normale molto basso, posto che su di esso si calcola l’IVA che egli dovrà  riversare allo Stato.

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IVA, il valore normale perde importanza (I)

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Dopo un lungo iter parlamentare, l’aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva la legge comunitaria 2008, che, come ogni anno, consente al nostro Paese di recepire nella propria legislazione gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea.

Fra le novità  introdotte, alcune riguardano l’IVA, i cui fondamenti sono stabiliti a Bruxelles.

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Lotta senza quartiere contro l’evasione fiscale

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Sono molto positivi i risultati dell’intensificata caccia agli evasori fiscali scatenata dal corpo della Guardia di Finanza.

I dati registrati solamente nei primi cinque mesi del 2009 sono impressionanti: le Fiamme Gialle hanno scovato la bellezza di oltre tremila evasori di grandi dimensioni, milleduecento dei quali sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per illeciti di genere penale.

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Liquidazione e imposte indirette

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Al contrario di quanto avviene per le imposte sui redditi e per l’IRAP, la messa in liquidazione di un’impresa non comporta grandi sconquassi dal punto di vista dell’IVA.

Il periodo d’imposta, infatti, non èassolutamente spezzato a metà  nel periodo di avvio della liquidazione ma continuerà  a coincidere con l’anno solare, cosଠcome le annualità  successive fino all’ultima.

Restano fermi, dunque, gli obblighi annuali di dichiarazione IVA e di comunicazione dati senza alcuna particolarità .

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Nel bilancio UE l’Italia ci rimette

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Ognuno dei ventisette Stati comunitari effettua ogni anno numerosi versamenti a favore di Bruxelles e riceve a propria volta contributi a vario titolo. Naturalmente non c’ proporzione fra quanto si dà  e quanto si riceve: le nazioni pi๠ricche necessariamente vanno in perdita al contrario di quelle pi๠povere.

D’altronde nei summit semestrali fra capi di Stato e di governo, l’argomento principale delle discussioni che spesso paralizzano i lavori sono proprio quelle dirette ad ottenere di pi๠o versare di meno.

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