Ulteriori chiarimenti sulla detassazione degli straordinari

ministero delle finanze

Per quanto auspicata dai lavoratori e dalle imprese, la norma sulla detassazione del lavoro straordinario emanata per decreto-legge nel giugno scorso dall’allora neonato Governo Berlusconi, aveva probabilmente il difetto di essere stata varata un po’ in fretta e furia, lasciando parecchi dubbi irrisolti su diversi e importanti aspetti applicativi.

A fare un po’ di chiarezza ci ha pensato una circolare emanata congiuntamente dai ministeri del Welfare e delle Finanze, che si caratterizza per aver voluto estendere il beneficio alla pi๠ampia casistica possibile, agendo sugli interstizi della norma di legge.

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Sciopero nei servizi pubblici essenziali

manifestanti in sciopero

La legge 146/1990, e le sue successive modificazioni, èintervenuta sul delicatissimo tema dell’esercizio del diritto di sciopero all’interno del settore di quei servizi ritenuti di essenziale importanza per i cittadini: lo sciopero, infatti, lungi dall’essere una questione interna all’azienda, fa entrare in gioco altri diritti egualmente tutelati dalla Costituzione: il diritto all’istruzione, alla salute, alla circolazione ecc.

La legge fu messa a punto con il consenso di tutte le parti interessate, e ancora oggi, sebbene mostri delle imperfezioni da migliorare, ècomunque un punto di riferimento che desta molto interesse anche in altri Paesi europei.

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Diritto di sciopero

manifestanti in rivolta

Sia nel periodo liberale dopo l’Unità  che nel periodo fascista, lo sciopero era stato visto come un grave attentato all’ordine pubblico della nazione, nonchè un’inaccettabile violazione degli obblighi contrattuali da parte dei lavoratori, da sanzionarsi pesantemente.

Fu quindi in un certo senso inevitabile che i padri costituenti, allorchè provvidero alla redazione della Carta fondamentale della Repubblica, rimossero la limitazione stabilendo a chiare lettere che “Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano” (art. 40).

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Come si compila il modello S1

Modello S1 - Guida

Una volta conclusa l’analisi del Modello I1 riservato all’iscrizione nel Registro delle Imprese per le imprese individuali, èora di vedere l’analogo Modello S1, destinato a ogni altro soggetto differente che esercita attività  di impresa.

L’elenco èvasto
: si va dalle società  di persone a quelle di capitali, dalle cooperative agli enti pubblici economici, dai consorzi ai G.E.I.E. e a ogni altro ente commerciale indipendentemente dalla forma giuridica adottata.

Nel discorso non rientrano, perà², gli enti non commerciali, e cioègli organismi diversi dalle società  per i quali l’esercizio di un’attività  di impresa assume un carattere secondario.

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Come si compila il modello I1

finanziaria-ufficio

Superato lo scoglio del riquadro preliminare, èpossibile ora affrontare i singoli e numerosi riquadri di dettaglio contenuti nel Modello I1.

Nel primo di essi, l’imprenditore individuale deve indicare i propri dati anagrafici, fra cui la partita IVA.

In merito a quest’ultima, la compilazione di questo rigo èimmaginabile solo nell’ipotesi che essa sia stata rilasciata prima dell’iscrizione al Registro delle Imprese, evento che con la Comunicazione Unica dovrebbe divenire un’ipotesi molto rara (riferita, ad esempio, ai liberi professionisti che in un secondo momento divengono imprenditori).

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Lavoro nero Italia

Da un’indagine effettuata di ISFOL (Istituto per la Formazione dei Lavoratori) risulta che il 64% delle donne in Italia lavora senza un contratto.
E’ quanto emerge da un convegno sulle pari opportunità  organizzato dal Ministerro del Lavoro.

Secondo l’indagine, i casi di lavoro nero per le lavoratrici, presenti soprattutto al Nord, superano di gran lunga quelli in cui il contratto non viene rispettato (28% dei casi).

Dalle interviste èmerso inoltre che il 44% delle donne accetta un’occupazione totalmente o parzialmente irregolare per “l’impossibilità  di trovare un lavoro regolare“.

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Occupazione femminile italia

BRUXELLES – Italia al penultimo posto in Europa per occupazione femminile. Lo rivela l’ultimo rapporto di Eurostat, che fotografa l’occupazione nel 2006 nei paesi Ue.

Secondo l’ufficio statistico dell’Ue, in Italia il tasso di occupazione femminile nel 2006, nella fascia d’età  15-64 anni, è stato del 46,3%.

Un valore superiore solo a quello di Malta (34,9%), fanalino di coda di una classifica che vede in testa Danimarca (73,4%), Svezia (70,7%) e Olanda (67,7%).

La media europea èpari al 57,2%, in crescita rispetto al 56% del 2005.

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Resoconto economia lavoro

lavoro

Per dimenticare le onde del mare e ritornare con la mente all’andamento economico italiano e mondiale, il ministero del lavoro ha pubblicato un resoconto della situazione di questa prima metà  del 2007.

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Lavoro in Europa

Parlamento Bruxelles

L’unione europea sta operando in modo sempre pi๠concreto per eliminare le barriere tra gli Stati membri e favorire una maggiore comunicazione e scambio; tutto questo movimento sta coinvolgendo anche il campo del lavoro.

Nel 2001 l’indagine “ Mobility Mangaer Matters”, svolta e pubblicata dalla società  Princewaterhouse Coopers, dipingeva un Europa molto ottimista sul fronte degli scambi in ambito lavorativo tra i diversi stati membri. A cinque anni di distanza la stessa indagine èstata rifatta e pubblicata sempre dalla stessa società , ma il quadro che emerge non èquello che ci si aspettava dato l’ottimismo emerso nel 2001: le assunzioni provenienti da altri stati membri hanno a stento toccato il 5% del totale. Quali le cause?

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Come diventare interprete traduttore

In una prospettiva di integrazione internazionale, come quella consentita dallo sviluppo della comunità  europea, si presentano nuove opportunità  di lavoro, in particolare nell’ambito delle traduzioni.

Innanzitutto occorre distinguere tra la professione di interprete e quella di traduttore. L’interprete si occupa di tradurre oralmente mentre il traduttore si occupa di parafrasare i testi scritti.

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Assenteismo lavoro

Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università  Luiss, ha detto che “L’assenteismo èl’emblema dell’inefficienza e del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, nel pubblico impiego èdel 30% superiore rispetto alle grandi imprese industriali..”

Azzerare del tutto le assenze diverse dalle ferie – ha spiegato il leader della confederazione degli industriali – porterebbe a un risparmio di quasi un punto di Pil, 14,1 miliardi: 8,3 negli enti centrali e 5,9 in quelli locali».

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Viaggio di lavoro

Il lavoro del manager èsempre meno costretto entro le mura dell’impresa per cui lavora. E’ necessario sapere organizzare gli spostamenti senza perdere tempo nè il contatto con il proprio lavoro. Basta imparare qualche semplice trucco.

I preparativi probabilmente costituiscono la parte pi๠importante perchè da questi dipenderà  la produttività  del viaggio stesso.

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Conoscere molte lingue

Le aziende richiedono sempre pi๠un’ottima conoscenza dell’inglese, ma diviene davvero difficile trovare candidati con ottime competenze.

Le società  di ricerca del personale, infatti, ritengono che solo il 30-40 % dei candidati ha i requisiti di competenza linguistica necessari. Il problema fondamentale va ravvisato nella scuola e nelle università  che hanno metodi didattici alquanto antiquati per i tempi correnti.

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Lavoro occasionale

La prestazione occasionale èuna forma di lavoro autonomo con compenso massimo di 5000,00 Euro nel corso dell’anno solare con lo stesso committente. (art. 2222 C .C.)

Al prestatore d’opera non èrichiesta alcuna iscrizione di tipo professionale nètantomeno l’apertura della partita IVA, ma, al completamento dell’opera dovrà  rilasciare al datore di lavoro, una ricevuta del suo corrispettivo detratta del 20%(V. link), ossia della ritenuta d’acconto.

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Rischi sul lavoro

PREVENZIONE DEI RISCHI:
Riferimento normativo: D.L.vo 19/9/1994 N. 626

Il presente D. Leg.vo prescrive norme in materia di sicurezza dei lavoratori e nètutela la salute durante l’attività  lavorativa in tutti i settori, sia pubblici che privati.

I provvedimenti da adottare principalmente in un’azienda sono, la valutazione dei rischi e pertanto la loro eliminazione ove possibile, oppure la loro riduzione al minimo, limitare l’utilizzo dei prodotti chimici, fisici o biologici, misure igieniche e un controllo sanitario in base alla funzione del rischio specifico.

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