Oltre ai classici banner e annunci, tuttavia, esiste anche un’altra forma di pubblicità sui social network. Nel caso di Facebook parliamo del cosiddetto “mi piace“, ossia un semplice click tramite il quale un utente fa sapere ai suoi amici di aver gradito un determinato post o commento. Inutile dire che se si tratta di un locale o di prodotto ci troviamo di fronte ad una vera e propria pubblicità .
marketing
Il linguaggio della pubblicità
Lo scopo, infatti, èquello di attirare l’attenzione del consumatore in modo per cosଠdire “indiretto”, perchèse èvero che lo scopo èportarlo a comprare quel determinato prodotto èanche vero che per riuscire a farlo èassolutamente indispensabile evitare i verbi “acquistare” e “comprare”, dato che secondo gli esperti producono esattamente l’effetto inverso.
Stop al marketing telefonico, arriva la lista delle opposizioni
Questa forma di marketing, tuttavia, subirà in questi giorni una forte limitazione. La decisione deriva dall’esigenza di tutelare i consumatori, che molto spesso lamentano di essere “disturbati” addirittura pi๠volte al giorno da telefonate di questo tipo.
Pubblicità sui social network
La potenzialità di questi strumenti èstata percepita non solo dalle piccole aziende, che puntano alla pubblicità sui social network in quanto hanno scarse risorse da investire nella promozione dell’azienda e dei prodotti, ma anche e soprattutto le grandi aziende che nel corso degli ultimi anni hanno percepito la tendenza degli utenti ad acquistare un prodotto solo dopo aver verificato la popolarità e l’indice di gradimento del marchio tra i loro coetanei, la maggior parte dei quali utilizza i social network per comunicare e condividere.
Marketing virale
Chi ha intenzione di pubblicizzare un’idea originale e innovativa, dunque, prima di ricorrere alle tradizionali e piuttosto costose forme pubblicitarie puಠtentare una campagna virale, che al contrario non prevede alcun clamoroso esborso di denaro ma solo piccolissime spese di lieve entità che in alcuni casi addirittura non figurano affatto.
Marketing digitale
Per questo motivo, dunque, sono sempre di pi๠le aziende che decidono di ricorrere al cosiddetto marketing digitale, ossia ad investimenti pubblicitari tramite canali innovativi, quali siti e portali web, dal momento che accedere ad internet èormai diventata un’abitudine quotidiana in tutto il mondo e per svariate tipologie di attività , a partire dalla semplice ricerca di informazioni fino ad arrivare allo svago e al divertimento.
Marketing tribale
Tra queste figura senza dubbio il cosiddetto marketing tribale, una strategia di marketing definita mediterranea proprio perchè si contrappone a quella di stampo nordamericano che negli ultimi tempi sta subendo una forte crisi, probabilmente a causa di principi di base di vecchio stampo non pi๠compatibili con la società postmoderna.
Settore delle piastrelle
L’unica notizia positiva èche la concorrenza proveniente dall’estero ècontenuta, e il prodotto italiano non solo èsufficiente a dominare il mercato interno ma anche a guadagnarsi una certa fetta di esportazioni.
Sudafrica 2010, marketing intorno alla Nazionale
Pagamento fatture in ritardo
La crisi in atto ha peggiorato ulteriormente la nostra situazione, ma la vera notizia èche i peggioramenti ci sono stati ovunque e a tassi molto pi๠rilevanti rispetto ai nostri. Le imprese spagnole e portoghesi, ad esempio, un tempo ben pi๠virtuose, in pochi mesi hanno iniziato a presentare tempi di pagamento molto pi๠lunghi rispetto a prima.
Rottamazione dell’usato
Se le alternative classiche rimangono due (il cassonetto dei rifiuti oppure la donazione alle associazioni di volontariato), esiste una terza strada che a poco a poco si sta rivelando un’astuta mossa di marketing: si tratta della cosiddetta “rottamazione dell’usatoâ€, termine in realtà quasi sempre usato impropriamente.
Concorsi a premi, ora si soddisfa la vita quotidiana
Fenomeno moda
Nei consumatori cresce la fiducia verso il futuro
Ebbene, su duemila persone intervistate nelle prime due settimane di dicembre, èmerso un punteggio pari a 113,7. Questo punteggio, che pondera diversi valori, èdi difficile lettura per i profani; ma èsufficiente sapere che si tratta del punteggio pi๠alto dal luglio 2002.
Il marketing riscopre i colori chiari
àˆ per questo motivo che gli ultimi anni hanno visto in gran parte scomparire o comunque ridursi l’utilizzo delle tonalità pi๠intense e sgargianti, a partire dal rosso con tutte le sue varianti, e hanno invece visto il massiccio ritorno al bianco e, in generale, alle gamme cromatiche pi๠tenui e modeste.