No profit, caccia agli evasori

Il cosiddetto “terzo settore”, ossia quell’autentica galassia di associazioni ed enti vari che operano in Italia, èun’autentica miniera di situazioni oltre i limiti delle leggi fiscali.

Il punto di partenza èche un ente no-profit gode di parecchie agevolazioni di natura tributaria: tasse modeste e semplificazioni contabili che fanno gola a tanti “furbetti”, come si usa dire oggi. Cosicchè, non sono pochi quelli che pensano bene di svolgere una qualunque normalissima attività  d’impresa mascherandola sotto la pi๠nobile (e detassata) forma dell’associazionismo.

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Controlli fiscali concentrati su medie imprese e no profit

Come ogni anno, la direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate ha diramato le istruzioni generali ai propri uffici dislocati sul territorio in merito ai controlli da eseguire.

La novità  pi๠rilevante di quest’anno pare essere una maggiore attenzione alle imprese di medie dimensione e agli enti operanti nel cosiddetto “terzo settore”, il no profit.

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Modello EAS dettagli dopo l’invio

Dopo diverse proroghe, il 31 dicembre scorso si èchiuso definitivamente il termine per l’invio del Modello EAS, il censimento fiscale delle associazioni del terzo settore.

Alla base dell’obbligazione, ricordiamo brevemente, la necessità  di monitorare il diffusissimo fenomeno associativo, cui si accompagnano preziosi benefici fiscali; e proprio per evitare che i benefici vadano a chi, in realtà , non se lo merita e dunque ad associazioni esistenti magari solo sulla carta, èstato indetto l’obbligo di inviare il modello.

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Proroghe e versione “light” del modello EAS

agenzia-delle-entrate

Dopo molte proteste e richieste di incontro, l’Agenzia delle Entrate ha accettato di porre alcune significative modifiche all’obbligo di invio del modello EAS, il censimento fiscale del cosiddetto “terzo settore”.

Il modello EAS, come noto, nasce dall’esigenza di monitorare il mondo delle associazioni e del no-profit, al cui interno si celano numerosissimi abusi e imbrogli finalizzati a fruire delle agevolazioni fiscali attribuite al terzo settore.

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Semplificazione del modello EAS

associazione onlus

I vertici dell’Agenzia delle Entrate hanno accolto la richiesta inviata dagli esponenti delle principali organizzazioni rappresentative del cosiddetto “terzo settore” e si sono seduti con loro ad un tavolo per discutere alcune criticità  evidenziate da costoro.

Il mondo delle associazioni, dei team sportivi dilettantistici, delle ONLUS, delle fondazioni ha posto sul tappeto due temi molto sentiti fra gli enti aderenti: il modello EAS e il cinque per mille.

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Il contenuto del modello EAS (quinta parte)

Nel rigo 35 del modello EAS, si chiede conto della forma adottata per l’atto costitutivo, scegliendo fra le tre indicate dall’art. 148 TUIR: atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata non autenticata.

Comunque sia, per ottenere i relativi benefici fiscali, l’atto deve essere stato registrato: occorre dunque indicare la data di registrazione, numero e serie attribuiti e il codice catastale del Comune in cui si trova l’ufficio del Registro coinvolto.

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Il contenuto del modello EAS (terza parte)

Le altre domande contenute nel terzo riquadro del modello EAS sono pi๠complesse da gestire, e non èpossibile cavarsela soltanto rispondendo “Sà¬â€ o “No”.

Nel quinto rigo, ad esempio, èrichiesto se l’ente costituisce una semplice articolazione di un’altra e pi๠grande associazione, specificandone in tal caso il relativo codice fiscale. Il rigo 7, invece, vuole sapere se per prendere le varie decisioni gli associati sono sentiti individualmente oppure convocati tutti insieme.

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Il contenuto del modello EAS (Seconda Parte)

Modello-EAS

Dopo aver esaminato il contorno, vediamo ora di analizzare nel dettaglio il cuore del modello EAS, ovverosia il terzo riquadro, nel quale occorre indicare i dati utili all’Agenzia delle Entrate per saperne di pi๠sull’ente, sui suoi scopi e sulle sue dimensioni, al fine di facilitare i controlli contro l’evasione fiscale.

Come accennato, si tratta di dichiarazioni sottoscritte dal rappresentante legale su natura e organizzazione dell’ente, suddivise in trentotto righi, che costituiscono un autentico questionario.

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Il contenuto del modello EAS (Prima Parte)

Modello-EAS

Il modello per la comunicazione dei dati rilevanti degli enti associativi ècomposto di due sole pagine, in cui sono contenuti sei distinti riquadri.

Nel primo riquadro l’ente si presenta: occorre dunque indicare il codice fiscale, il numero di partita IVA, la denominazione sociale, l’indirizzo della sede legale, la data di costituzione e la data d’effettivo inizio dell’attività .

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I termini per la spedizione del modello EAS

spedizione

Il decreto anticrisi, che per primo introdusse l’obbligo del censimento fiscale di tutti gli enti associativi, èntrato in vigore il 29 novembre 2008.

Il modello EAS, rilevante per la comunicazione dei dati, deve essere inviato secondo una tempistica piuttosto varia.

Innanzitutto, per gli enti già  esistenti alla citata data di entrata in vigore del DL anticrisi, la scadenza per la trasmissione telematica èquella del prossimo 30 ottobre.

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Scatta il censimento delle associazioni

L’articolo 148 del DPR 917/1986 (Testo Unico dell’Imposta sui Redditi) stabilisce che per gli enti non commerciali le quote associative, i corrispettivi e i contributi comunque denominati non costituiscano base imponibile, e dunque non siano soggetti a tassazione.

Gli enti non commerciali consistono in tutte le organizzazioni private di ogni genere ad eccezione delle società  (dunque, principalmente le associazioni, ma non soltanto), le quali non svolgano in maniera esclusiva o principale un’attività  d’impresa, oppure che la esercitino solo in via secondaria, per raccogliere fondi destinati a sostenere l’attività  istituzionale.

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