Il lavoratore ha una serie di diritti da far valere, per esempio ce ne sono tre legati all’orario di lavoro di cui si sente parlare spesso a livello stagionale. Cliclavoro Veneto ne riepiloga molto pi๠di tre ma questi sono quelli che c’interessano di pi๠ed ecco il motivo.Â
orario di lavoro
Orario di lavoro trasporti inclusi, ma non per tutti
La Corte Europea strizza l’occhio ai pendolari – non a tutti s’intende – spiegando che l’orario impiegato per recarsi in ufficio dovrebbe essere considerato orario di lavoro. In Italia si potrebbe arrivare a questo ma per chi varrebbero le regole.Â
Novità straordinari non pagati
Le nuove norme in tema di lavoro cercano di mettere dei rimedi a numerosi problemi che si sono verificati in questi ultimi anni, di crisi e non, nel mondo del lavoro. Si cerca infatti di curare una serie di aspetti e di aumentare le tutele dei lavoratori, senza perಠbloccare gli investimenti e la flessibilità delle imprese. L’intento del decreto occupazione infatti èquello di favorire le assunzioni da parte delle imprese, ma anche di stroncare della cattive pratiche adottate dalle stesse aziende per cercare di sfruttare al massimo le varie pieghe dei testi di legge.
Mancata fruizione riposo settimanale e risarcimento danni
Trattandosi di un diritto garantito, in quanto indicato oltre che nell’art. 2109 del codice civile anche nell’art. 36 della Costituzione, esso non puಠessere negato nè tanto meno essere oggetto di modifica tramite clausole contrattuali, che risulterebbero quindi nulle.
Riposi e permessi del lavoratore
In particolare, il dipendente ha diritto ad almeno undici ore consecutive di riposo ogni ventiquattro. In questo senso, sarebbe illecito un orario di lavoro che prevedesse per il lunedଠil termine alle ore ventidue e per il martedଠla riapertura alle sei del mattino, anche se i vincoli sull’orario normale fossero rispettati.
Norme sul tempo di lavoro
Con il passare degli anni, la normativa sui tempi in cui esercitare l’attività lavorativa si èmodificata pi๠volte, e l’attuale formulazione ècontenuta nel decreto legislativo 66/2003, che ha recepito in materia alcune indicazioni provenienti dall’Unione Europea.