Dopo l’ultima riforma, quella entrata in vigore dal 1° luglio 2009, tuttavia, accedere a questa forma di trattamento previdenziale èdiventato pi๠difficile. A partire da questa data, infatti, èstato introdotto il cosiddetto meccanismo delle quote, in altre parole èpossibile ottenere la pensione di anzianità solo se sommando gli anni di contributi all’età anagrafica si raggiunge la quota prevista, fermo restando il requisito dei 35 anni di contributi.
pensione
Contributi figurativi maternità
Il periodo di astensione facoltativa èallo stesso modo coperto da contribuzione figurativa con valore pari alla media delle retribuzioni settimanali percepite in costanza di lavoro nel corso dell’anno solare in cui si colloca l’assenza dal lavoro.
Contributi figurativi
I contributi figurativi sono utili sia ai fine del raggiungimento del diritto alla pensione sia ai fini dell’entità del relativo assegno, anche se esistono delle eccezioni. Per la pensione di anzianità , infatti, i contributi accreditati per disoccupazione indennizzata e malattia generica vengono considerati solo ai fini della determinazione della misura della pensione e non anche ai fini del computo dei 35 anni.
Modello domanda contributi volontari Inps
A tal fine, tuttavia, ènecessario che il lavoratore abbia maturato i requisiti richiesti, ovvero: abbia già versato almeno cinque anni di contributi, ossia 260 contributi settimanali oppure 60 contributi mensili; abbia maturato almeno tre anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la richiesta.
Bonus contributivo per chi continua a lavorare
In questo caso, quindi, se il lavoratore decidesse di continuare a lavorare perderebbe il trattamento a sostegno del reddito che ai fini pensionistici potrebbe essere per lui pi๠vantaggioso.
Canone RAI trattenuto sulla pensione
Le regole previste sono le seguenti: l’importo del canone puಠessere trattenuto sulle rate della pensione (previdenziale o assistenziale, di qualsiasi genere) di tutti coloro che ne faranno richiesta. La richiesta deve essere presentata entro il 15 novembre, secondo le modalità decise in autonomia dal singolo ente erogatore.
Dipendenti pubbliche, pensione a 65 anni dal 2012
Come si ricorderà , la Corte di Giustizia Europea aveva condannato l’Italia per la differente età riservata alle donne (60 anni) operanti nel pubblico impiego rispetto a quella degli uomini (65 anni). La condanna, secondo la Corte, deriva dalla considerazione che le donne, avendo il diritto/dovere di andare in pensione prima, non possono maturare contributi sufficienti a garantirsi una rendita paragonabile a quella dei colleghi di sesso maschile. Da qui, l’obbligo di uniformare i due valori.
INPS, nessuna responsabilità per gli estratti conto errati
L’INPS aveva inviato alla signora un estratto conto che riepilogava la sua intera situazione contributiva, ma esso conteneva dati errati. La signora, infatti, aveva dedotto, sulla base dell’e/c, che aveva maturato tutti i requisiti per poter andare in pensione, anche se cosଠin realtà non era affatto. La donna aveva dunque dato le dimissioni dal lavoro che svolgeva, scoprendo solo in seguito che la sua richiesta che gli venisse riconosciuto il trattamento pensionistico non poteva essere accolta.
Comunicazione dei redditi cumulati con la pensione
Riforma delle pensioni nel pubblico impiego nel 2010
La sentenza della Corte di Giustizia europea del novembre scorso non lascia scampo all’Italia: le donne devono andare in pensione alla stessa età degli uomini, per evitare ogni tipo di discriminazione; e poichè al momento ci sono cinque anni di differenza (sessant’anni l’età per la pensione di vecchiaia delle donne e sessantacinque per gli uomini), occorrerà un periodo transitorio che porti alla sospirata uguaglianza.
Sale l’età pensionabile delle donne
Sostegno a chi “rottama†un negozio
La riproposizione della vecchia normativa, in uso alla fine dello scorso decennio, èpressochè identica all’originale, per cui la sua applicazione non dovrebbe presentare grandi difficoltà concrete, trattandosi di uno strumento già collaudato a suo tempo.
Pensioni e lavoro cumulabili dal 2009
Dal 2009 in avanti, infatti, vengono meno i limiti alla cumulabilità dei redditi di pensione con qualunque forma di reddito da lavoro: dipendente, parasubordinato e autonomo. L’INPS ha chiarito la portata dell’innovazione, e ha precisato anche alcuni limiti di cui si dovrà tenere conto.