In particolare, nell’ambito della suddetta pronuncia, la Suprema Corte ha anzitutto ricordato che il TFR èuna somma di denaro consistente nell’insieme di una serie di accantonamenti periodici, quindi proporzionale rispetto al periodo di servizio prestato, dovuta dal datore di lavoro al suo dipendente in caso di scioglimento del rappporto di lavoro.
previdenza integrativa
Lavoratori precoci ed esodati riforma delle pensioni
Contributi Inps imprese in aumento
A comunicarlo èstato l’Inps nel precisare come nel periodo gennaio-agosto 2011 l’Istituto abbia incassato dal pagamento ordinario dei contributi 85,5 miliardi di euro, con un incremento anno su anno del 3,7%; il dato, inoltre, èsuperiore dell’1,1% rispetto ai livelli di incassi messi a preventivo dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale nei primi otto mesi del corrente anno.
Ritardare la previdenza integrativa puಠcostare caro
A spaventare non èsolo l’entità dell’assegno ma anche il rischio sempre pi๠elevato di dover affrontare intervalli piuttosto lunghi senza ottenere alcun tipo di versamento.
Richiesta di anticipi nella previdenza integrativa
Si parla, in particolare di “montante†a proposito della somma fra gli importi versati nel tempo e gli interessi che intanto sono maturati.
Portabilità nella previdenza integrativa
Che la scelta sia stata espressa o che siano intervenute le norme d’ufficio, in tutti i casi èpossibile cambiare successivamente idea.
TFR e la previdenza integrativa
Una volta stabilito perಠa quanto ammonta il TFR e quando viene erogato al lavoratore, tuttavia, rimaneva oggetto di discussione che sorte esso dovesse avere nel periodo intermedio, fra il momento in cui matura e quello in cui èattribuito al dipendente.
Da sempre, il TFR veniva accantonato nei bilanci aziendali come un fondo a parte. Questo era visto con grande favore dagli imprenditori, in quanto finiva per costituire una riserva finanziaria non da sottovalutare, utilissima per fronteggiare i fabbisogni dell’impresa nel medio-lungo periodo.
Se un lavoratore entra in azienda a venticinque anni e ne esce a sessantacinque, èfacile comprendere che per quarant’anni l’impresa puಠimpiegare il fondo TFR via via maturato ma non ancora erogato per coprire le proprie esigenze finanziarie, salvo poi reintegrarlo al momento in cui esso va versato al lavoratore.