Anche la Germania a rischio recessione per il calo della produzione industriale

Recessione – o quasi – anche per la Germania, la locomotiva tedesca che da tempo èil traino dell’economia d’Europa. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, lo avevamo già  anticipato, la Germania ha avuto una battuta d’arresto nella sua produzione industriale, cosa che èstata particolarmente sentita nel mese di agosto 2014. In quel mese, infatti, la produzione mensile ècalata del 4 per cento, contro un calo stimato dell’1,5 per cento. 

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Il FMI invita l’Italia ad agire contro la disoccupazione

Il 2014 per l’Italia sarà  un anno di recessione, in cui il PIL, il prodotto interno lordo, calerà  complessivamente di uno 0,1 per cento. A confermare questi dati questa volta èil Fondo Monetario Internazionale, FMI, che coglie l’occasione di mettere in luce alcuni problemi dell’Italia in questo periodo. Primo fra tutti l’alta disoccupazione. 

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Il PIL italiano scende dello 0,2 per cento nel secondo trimestre 2014

L’Italia èufficialmente in recessione. A certificarlo èl’Istat, l’Istituto di Statistica, che ha avuto modo di rilevare come nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso il PIL italiano sia diminuito dello 0,2 per cento su base congiunturale, rispetto al trimestre precedente, dal momento che la cifra rilevata per il primo trimestre dell’anno era stato pari al – 0,1 per cento. Il Belpaese scivola quindi nella dinamica dei numeri negativi. 

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Crollo consumi si riflette su occupazione

consumi

L’Italia continua ad affrontare una grave e prolungata fase di recessione, che fa sentire tutti i suoi effetti anche sui consumi. Le famiglie tartassate da una alta imposizione fiscale congiunta ad una mancanza di lavoro vedono il reddito disponibile ridursi e i consumi calano. Una ulteriore piaga che si abbatte sui consumi èla mancanza di fiducia nel futuro. Le famiglie, anche quelle benestanti, non prevedono un futuro roseo e nella speranza di evitare dei problemi in futuro fanno economia ed abbattono la quota dedicata ai consumi. Ciಠsi riflette quindi anche nel mondo dell’impresa, che vede calare la produzione, e conseguentemente anche sul mondo del lavoro che vede aumentare la disoccupazione a causa della chiusura di fabbriche, aziende e negozi.

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Palermo vive fase acuta di recessione

La situazione socio economica occupazionale della città  di Palermo, se già  poteva essere considerata critica alla vigilia della recessione, oggi non puಠche destare ancora maggior preoccupazione.

Gli assetti occupazionali, per esempio, complice anche un deciso aumento del sommerso (19% nel 2006 – 22,3% nel 2010), sono connotati da forte precarietà  e da situazioni particolarmente sfavorevoli, specialmente in quei settori che, da sempre, sono considerati a rischio e nel Mezzogiorno e in tutta Italia, ovverosia quello giovanile e femminile.

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Consumi abbattuti dalla recessione

Secondo il responsabile del settore ricerche di Federdistribuzioni, la crisi del potere d’acquisto delle famiglie italiane era già  evidente dal 2007, e il successivo scoppio della crisi globale ha solo accelerato un processo di erosione del potere d’acquisto che in realtà  era già  in atto.

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Borse mondiali 2010 a rischio bolla

Negli ultimi due mesi le Borse di tutto il mondo hanno realizzato complessivamente una crescita media del 13% nei principali indici: tale balzo in avanti èin parte giustificato dal forse eccessivo crollo dei mesi precedenti, ma certo questo non basta a spiegare del tutto un simile boom.

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PIL in caduta libera

pil-in-discesa

Sempre peggiori le previsioni sullo stato dell’economia italiana. L’aggiornamento delle risultanze del Centro Studi di Confindustria rivede al ribasso le stime già  nere elaborate appena pochi mesi fa, nel dicembre scorso.

I dati pi๠negativi riguardano il Prodotto Industriale Lordo, il cui valore su base annua dovrebbe essere pari a -3,5% rispetto al già  malconcio 2008.

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Recessione, previsioni sempre pi๠fosche

Le pi๠autorevoli istituzioni italiane ed europee sembrano fare a gara ad attribuire alla crisi globale in atto dei caratteri di gravità  sempre pi๠pesanti.

L’ultima ad aver preso la parola èstata la Commissione Europea, che ha aggiornato le stime sul 2009, purtroppo ulteriormente al ribasso. La crescita del PIL a livello comunitario èstata nel 2008 di appena l’1%, mentre le previsioni per il 2009 parlano di una decrescita pari all’1,8%.

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La recessione colpisce anche i professionisti

Sono ormai un ricordo lontano i tempi in cui i liberi professionisti potevano essere visti come una ristretta e facoltosa casta di privilegiati cittadini.

La continua crescita del loro numero nel corso degli ultimi decenni a fronte di un sistema imprenditoriale sostanzialmente statico ne ha ridimensionato nettamente le fortune, e in questo quadro la recessione di questi mesi non ha certo giovato.

Il discorso, perà², varia a seconda della categoria. Quella forse pi๠in difficoltà  ècostituita dagli ingegneri: sono oltre duecentomila in Italia a spartirsi una sempre pi๠magra torta, resa ancor meno appetibile con la crisi delle imprese le cui commesse determinano una quota enorme dei normali compensi.

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Nuovo allarme-recessione

crisi in arrivo dall\'america

Il rischio èquello che, a furia di lanciare troppi allarmi, nessuno ci faccia pi๠caso. Eppure, il grido di dolore lanciato dal commissario europeo per gli Affari Monetari, lo spagnolo Joaquim Almunia, non porta certo al centro dell’attenzione un argomento nuovo, ma tuttavia l’autorevolezza della fonte dovrebbe spingere tutti a valutare le sue affermazioni con attenzione e timore.

Almunia ha citato una serie di dati macroeconomici aggiornati sulle ultime rilevazioni nell’eurozona, e ha formulato le previsioni per i prossimi due anni: purtroppo, definirle “fosche” non sarebbe sufficiente.

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