Assegni familiari e assegni per il nucleo familiare

A dispetto delle comuni opinioni, gli assegni familiari propriamente detti erogati dall’INPS sono proporzionalmente pochissimi, poichè sono concessi solo in situazioni particolari.

Molto pi๠diffusi sono invece gli assegni per il nucleo familiare, che èla forma principale di sostegno al reddito delle famiglie erogato dalla Previdenza Sociale.

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La produzione energetica come attività  agricola

Farmer

L’Agenzia delle Entrate, prendendo le mosse da diverse leggi esistenti, ha definito dei parametri insolitamente chiari e precisi su una questione sollevata nel tempo da parecchi contribuenti.

Molte aziende agricole, infatti, producono e rivendono all’esterno energia elettrica tramite diverse strade, dai pannelli solari montati sui tetti delle serre all’impiego delle biomasse che derivano come prodotto di scarto dall’ordinaria attività  di coltivazione o di allevamento.

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Sale l’indebitamento delle famiglie italiane

indebitamento

In questi lunghi mesi di crisi, i mass-media hanno ripetuto tante volte che le famiglie italiane sono molto meno esposte ai debiti di quanto non lo siano quelle di altri Paesi, in confronto soprattutto con gli Stati Uniti.

Questo ècertamente vero e ha consentito al nostro Paese di sopportare l’impatto della recessione in misura meno pesante che altrove; èanche vero, perà², che con il passare degli anni il livello dell’indebitamento degli italiani sta via via crescendo.

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Pensione di reversibilità  (terza parte)

pensione di reversibilità 

Nell’articolo precedente sono stati elencati i diversi ammontari della pensione di reversibilità  riconosciuta ai superstiti, pari a determinate percentuali della rendita riconosciuta al defunto.

In realtà , tali importi sono attribuiti ai superstiti solo se i loro redditi non superano determinate soglie. La riforma pensionistica attuata nel governo presieduto da Lamberto Dini nel 1995, infatti, ha stabilito che agli importi cosଠdeterminati vanno apportati dei tagli percentuali a seconda dei redditi di cui i beneficiari già  godono.

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Reddito medio sotto i diciannovemila euro

soldi

Il Dipartimento delle Finanze ha diffuso i dati statistici ricavati dalle dichiarazioni dei redditi inviate nel corso del 2008, riferite al periodo d’imposta 2007.

Risulta che il reddito medio dichiarato dai contribuenti italiani èpari a 18.892 euro, che circa il 50% dei cittadini non supera i 15.000 euro e che appena lo 0,2% di loro dichiara un imponibile superiore a duecentomila euro.

Non va comunque dimenticato che molti redditi sono tassati a parte, e dunque non entrano in dichiarazione.

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Studi di settore, solo il 39% si adegua

finanziaria-ufficio

Sono stati diffusi in questi giorni i risultati statistici sulla dichiarazione dei redditi del 2008 riferita all’anno precedente. L’analisi pi๠interessante riguarda i soliti, famigerati studi di settore.

Com’ noto, qualora il reddito e il volume d’affari IVA dichiarati sono al di sotto dei minimi calcolati dal sofisticato software Gerico, il contribuente puಠscegliere di adeguarsi spontaneamente dichiarando quel tanto di redditi e di fatturato che manca per raggiungere la congruità , e di conseguenza pagando pi๠imposte, oppure farne a meno e prepararsi ad affrontare un possibile accertamento fiscale.

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Perdite fiscali per le imprese minori e per i professionisti

azienda

Fino al periodo di imposta 2005, norme molto differenti da quelle descritte per le società  e le ditte individuali che seguono gli obblighi della contabilità  ordinaria erano invece previste per gli imprenditori in regime di contabilità  semplificata e per i lavoratori autonomi.

Per loro, infatti, era stabilito l’esatto contrario: le loro perdite non erano rinviabili al futuro, ma in compenso potevano essere usate a coprire eventuali altri redditi dell’anno. Ovviamente, chi non vantava altri redditi o li possedeva in misura ridotta, era quindi svantaggiato; il vantaggio andava invece a chi possedeva altri redditi, che poteva veder crollare la tassazione di quell’anno.

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Le perdite fiscali per le imprese in contabilità  ordinaria

regime fiscale delle impresa

Si parla di “perdita” da un punto di vita fiscale quando, nei calcoli all’interno del reddito di impresa o di lavoro autonomo, i ricavi o compensi imponibili non sono tali da coprire tutti i costi e oneri deducibili.

Alla perdita fiscale non corrisponde necessariamente una perdita in senso economico, e comunque quasi mai corrispondono gli importi. Immaginiamo che il bilancio di una società  evidenzi ricavi per 200.000 e costi per 150.000: economicamente emerge un utile di 50.000.

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Progressivo impoverimento dei lavoratori

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Una cosa èla percezione comune, spesso deviata da fattori soggettivi, e un’altra sono le statistiche ufficiali: ma ora che anche la Banca d’Italia lo ha confermato, la sensazione di generale impoverimento di impiegati ed operai non puಠpi๠essere considerata una chiacchiera da bar.

Il Centro Studi della nostra Banca Centrale, infatti, ha pubblicato i risultati di un’approfondita ricerca macroeconomica sul reddito dei lavoratori esaminando l’arco temporale che va dai giorni dell’ultima, pesante svalutazione della lira (1993) fino al 2006.

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Dati fiscali del 2007

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Il Dipartimento delle Finanze ha reso noti i dati ricavati dalle dichiarazioni inviate nel 2007 e riferite all’anno precedente. Ecco alcune informazioni che ne sono emerse.
I contribuenti IRPEF sono stati oltre quaranta milioni, con un reddito dichiarato superiore del 5,7% rispetto all’anno precedente.

Uno su quattro, perà², riportava un reddito cosଠbasso o comunque azzerato da deduzioni e detrazioni, che di fatto non aveva imposte da pagare. Considerando solo i restanti tre quarti, si calcola un’imposta media pari a 4.480 euro pro-capite.

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Sopravvenienze: le insussistenze

L’ultimo caso di rilievo èquello di un sottogenere di sopravvenienze: le insussistenze. Si parla di insussistenza quando si scopre che un elemento presente in contabilità  nella realtà  non esiste o ha un valore minore.

Per esempio, il contante nella cassa di un supermercato ha un valore diverso da quello contabilizzato, magari generato da tanti piccoli arrotondamenti: la differenza, se negativa per la società , èun’insussistenza passiva (se èpositiva, si parla pi๠genericamente di sopravvenienza attiva).

Ma il caso pi๠importante di insussistenza si ha quando si scopre che c’ stato un furto, di denaro o di altri beni dell’impresa.

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Sopravvenienze, un problema fiscale

consulenza fiscale in italia

Dal punto di vista contabile, si definiscono “sopravvenienze” tutti quegli elementi reddituali di cui si viene a conoscenza soltanto in seguito rispetto al momento in cui essi vengono a sorgere; possono essere “attive” o “passive” a seconda che incrementino o riducano il reddito d’esercizio.

In genere, la loro rilevazione non pone problemi particolari, a meno che le sopravvenienze non emergano dopo la chiusura dei bilanci.
Le ipotesi sono numerose e svariate. Talvolta capita che si attende una fattura da un fornitore ma al momento in cui si redige il bilancio essa non èancora arrivata: in tal caso si cerca di sapere dall’interessato a quanto ammonta o si cerca di fare una stima, ma se al suo arrivo si scopre che il valore èdiverso, la differenza genera una sopravvenienza.

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Confindustria a sostegno del Governo

emma marcegaglia di confindustria

E’ un’Emma Marcegaglia molto propositiva, quella che ha chiuso gli “stati generali” di Confindustria a Sanremo (IM), dove le rappresentanze dei produttori manifatturieri hanno cercato di fare il punto sulla difficile situazione economica globale e analizzato i prossimi, annunciati interventi del ministro Tremonti a sostegno dell’Economia.

La Marcegaglia ha ritenuto di dover suggerire alcune misure di natura fiscale tutto sommato contenute, in termini di minor gettito per l’Erario, ma che riuscirebbero a ridare un minimo di respiro alle imprese in un momento di grande difficoltà  di cui non si riesce ancora a vedere la conclusione.

In particolare, la presidentessa di Confindustria ha proposto di elevare dal 30% al 40% la percentuale del Reddito Operativo Lordo su cui calcolare la deducibilità  degli interessi passivi e ha aggiunto di aumentare il tetto massimo delle compensazioni oggi effettuabili nel Modello F24 fra debiti e crediti d’imposta, dall’attuale soglia pari a 516.000 euro circa (il vecchio miliardo di lire, limite fissato ormai parecchi anni addietro) ad un milione.

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News per aziende

I contributi dovuti da artigiani e commercianti per la quota di reddito eccedente il minimale (per il 2006 pari a 13.345 €) devono essere versati alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi, vale a dire entro il 20 giugno per il saldo 2005 e per il primo acconto 2006 ed entro il 30 novembre per il secondo acconto 2006.

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