Fornitori inadempienti e finanziamenti in essere

Le modifiche al Testo Unico Bancario introdotte con il D. Lgs. 141/2010 prevedono anche l’introduzione del nuovo articolo 125-quinquies, con il quale si recepiscono molte perplessità  espresse dagli organi comunitari e dalle associazioni dei consumatori.

Il problema riguarda l’ipotesi in cui il cittadino contrae un prestito con un finanziatore per pagare l’acquisto di un bene o di un servizio da parte di un fornitore. Si tratta di due contratti distinti, con contraenti differenti: pertanto, in linea di principio, qualunque evento possa perturbare il rapporto principale non ha conseguenze nei confronti del contratto creditizio.

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Costituzione ed estinzione dell’usufrutto

L’usufrutto puಠsorgere per numerose cause. La prima èquella del contratto fra nudo proprietario e usufruttuario; capita, ad esempio, che delle persone anziane e bisognose di liquidità  vendano la nuda proprietà  della loro casa ad un investitore in cambio di un corrispettivo limitato e del diritto di usufrutto sulla stessa: cosicchè loro resteranno a vivere in quella casa, e l’investitore ne avrà  la piena proprietà  solo alla loro morte.

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Chiusura, annullamento e risoluzione del concordato preventivo

Salvo ostacoli imprevisti, l’imprenditore o chi per lui porta a termine il piano di risanamento: la crisi sarà  stata superata e l’imprenditore potrà  riprendere la sua attività  normale; il tribunale dichiarerà  conclusa la procedura e ciಠsarà  trascritto sul registro delle imprese e ovunque sia necessario.
Va notato che, nell’ipotesi di liquidazione dei beni aziendali, l’ovvia conclusione sarà  la fine dell’attività  d’impresa. Va anche detto che, se nel piano di risanamento non èspressamente prevista la cessione dei beni ai creditori secondo la formula “pro solvendo”, vale automaticamente la formula “pro soluto”.

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Detrazione IRPEF sulle donazioni di lavoro verso gli enti benefici

Con una sua risoluzione della fine del 2008, l’Agenzia delle Entrate ha dato il via libera dal punto di vista fiscale ad una forma di donazione alle ONLUS innovativa e che sta iniziando a diffondersi negli ultimi anni: i dipendenti di un’azienda simbolicamente donano lo stipendio riferito ad una o pi๠ore di lavoro, solitamente in occasione di una raccolta fondi specifica.

L’Agenzia ha riconosciuto che tale ipotesi costituisce un onere di cui si riconosce la detraibilità  dall’IRPEF nella misura del 19%, ma purchè si segua una precisa procedura che consenta di evitare abusi.

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IVA e bollo alternativi sulle quietanze di pagamento

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Con la risoluzione n. 73/2009 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la sua posizione in merito ad una questione che aveva suscitato frequenti perplessità  fra i contribuenti.

Il Testo Unico sull’Imposta di Bollo (DPR 642/1972)stabilisce all’articolo 13 una regola generale: i documenti con i quali un soggetto dichiara di aver ricevuto un corrispettivo sono soggetti ad imposta quando l’ammontare del compenso – al lordo di eventuali ritenute – supera l’importo di 77,47 euro. Un esempio classico èquello delle ricevute rilasciate in seguito a prestazioni occasionali.

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Scomputo delle ritenute, al via l’autocertificazione

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La risoluzione n.68/2009 dell’Agenzia delle Entrate ècertamente destinata ad essere riportata sui manuali di diritto tributario, poichè pone fine ad un problema antico e che aveva destato i malumori di migliaia e migliaia di contribuenti nel corso degli anni.

Alcune categorie di imprenditori e, soprattutto, di artisti e professionisti subiscono come noto una ritenuta sulle rispettive fatture, in genere del 20%.

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