Il potere d’acquisto sale e questo non puಠche essere un buon motivo per tornare a spendere o a risparmiare. Lo sanno bene i consumatori che dopo un lungo periodo di crisi, finalmente hanno una maggiore disponibilità di liquidi da investire negli acquisti e non solo.
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La crisi e la pressione fiscale frenano i consumi e gli investimenti
La crisi economica che non abbandona l’Italia e la sua alta pressione fiscale fanno sଠche gli italiani non spendano pi๠un centesimo in vista di tempi peggiori. La stessa dinamica interessa anche le imprese, che hanno ridotto drasticamente il numero e il volume dei loro investimenti. Secondo gli analisti, quindi, l’Italia èatterrita da un crollo della fiducia, e, paradossalmente, per questo motivo, i depositi nelle banche continuano a salire.Â
Scendono i costi dei conto correnti
I  costi medi per il mantenimento di un conto corrente sono scesi ulteriormente durante l’ultimo anno. La spesa per mantenere un conto è stata pari a 101 euro nel 2012, che rappresenta quindi una diminuzione di 4,80 euro rispetto all’anno precedente e di ben 9,20 euro in meno rispetto al 2010. I costi sullo scoperto di conto e quelli per i finanziamenti in conto corrente si attestano al livello di 86,90 euro. Le cose cambiano per coloro che hanno aperto un conto lo scorso anno; infatti i costi sono nettamente inferiori.