Tutto pronto, o quasi, per l’entrata in vigore della tassa Airbnb, o meglio della cedolare secca, rivolta a chi affitta immobili per brevi periodi e ad uso turistico e contenuta all’interno della manovrina di pochi mesi fa. Saranno proprio le piattaforme, tra cui Airbnb (da cui il nome della tassa stessa, ma anche Booking e siti simili) ad agire come sostituto di imposta.
Sia Airbnb sia Booking, ma il problema interessa i siti che si occupano di affitti brevi e turistici online, avevano messo in evidenza l’impossibilità di trattenere l’importo del 21% sulle entrate degli utenti agendo di fatto come sostituto d’imposta, ma l’Agenzia delle Entrate continua per la sua strada e ha reso noto il nuovo codice tributo, che corrisponde a 1919, che dovrà essere inserito nel modello F24.Â