Rapporto di lavoro diverso da quello pattuito nel contratto

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Qualora il rapporto di lavoro assuma in concreto una natura diversa da quella pattuita dalle parti, il giudice puಠrilevare l’esistenza di una fattispecie diversa rispetto a quella indicata nel contratto sulla base di circostanze di fatto e sulla base della comune esperienza.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12572 del 22 Maggio 2013, con la quale èstato rigettato il ricorso presantato da una casa di cura avverso il provvedimento di condanna emesso dal giudice di merito, che dopo aver inquadrato il rapporto di lavoro esistente tra medico e struttura sanitaria come subordinato, ha previsto a carico dell’ente l’obbligo di versare a favore del lavoratore somme consistenti a titolo di differenza retributiva.

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Come chiudere un contenzioso fiscale pendente

Grazie al Decreto Legge numero 98 del 2011, ovverosia la manovra correttiva, i contribuenti che hanno in corso, e quindi pendenti, dei contenziosi fiscali con l’Amministrazione finanziaria dello Stato, possono chiuderli entro il prossimo mese di novembre del 2011 andando a pagare un importo agevolato.

A ricordarlo in queste ore èstata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come la chiusura agevolata dei contenziosi sia possibile a patto che la lite col Fisco riguardi importi fino e non oltre il livello dei 20 mila euro.

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ICI, sentenza sull’abitazione principale

La Corte di Cassazione èstata chiamata ad esprimersi e a fornire interessanti chiarimenti a proposito dell’applicazione dell’ICI sull’abitazione principale del contribuente.
Come noto, fino al 2007 si applicava una riduzione pari a € 103,29 dell’imposta dovuta sui fabbricati adibiti a dimora abituale del contribuente; dal 2008, con una modifica legislativa, èstata stabilita l’esenzione totale nella generalità  dei casi e il mantenimento della detrazione di € 103,29 se l’immobile èclassificato catastalmente come A/1, A/8 o A/9.

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Infortunio in itinere, sentenza 7373

Il lavoratore vanta, in generale, un diritto a richiedere i danni al suo datore qualora subisca un infortunio sul luogo di lavoro ed èdimostrato che quest’ultimo non avesse adottato adeguate misure di sicurezza.

Il diritto sorge anche quando l’incidente avviene nel tragitto dalla propria abitazione verso l’ufficio e viceversa: si parla, in tal caso, di “infortunio in itinere”.

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Sentenza storica contro i click-day

Con crescente frequenza, il legislatore attribuisce determinati bonus di natura tributaria con il meccanismo del cosiddetto “click-day”: in pratica, poichè le risorse sono scarse e non si possono attribuire indiscriminatamente a tutti i richiedenti, vengono beneficiati soltanto coloro che, in un giorno prefissato (appunto, il famigerato click-day) inviano un’istanza di attribuzione per via telematica all’Agenzia delle Entrate sperando di battere sul tempo i concorrenti di tutta Italia.

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Ricavi non dichiarati se la cassa va in rosso

cassa in rosso

Chi si intende di ragioneria sa benissimo che il conto “cassa” ha una peculiarità  che non si riscontra negli altri conti legati alle liquidità , come i conti correnti bancari: la cassa, infatti, puಠavere un saldo esclusivamente positivo o, nel caso-limite, pari a zero.

Essa non puಠmai assumere un valore negativo, e se invece questo accade èvidente che la contabilità  presenta dei profili di anomalia, per non dire di irregolarità . Il che èd’altronde intuitivo: se in cassa ci sono cento euro, èimpossibile che si possa eseguire in contanti un pagamento di centocinquanta.

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Le indicazioni stradali scontano l’imposta sulla pubblicità 

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Una delle fonti tributarie che alimentano le casse dei Comuni èl’imposta comunale sulla pubblicità  (ICP), regolata da legge statale: il decreto legislativo 507/1993.

Come negli altri casi di tributi il cui gettito èdestinato agli enti locali, i principi di base sono uniformi a livello nazionale, mentre i Comuni deliberano solo su questioni di dettaglio, come fissare l’ammontare dell’imposta fra un minimo e un massimo per ogni tipologia di attività  pubblicitaria.

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Rimborsi pi๠facili per avvocati e professionisti

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Per i liberi professionisti non èsempre facile ottenere l’incasso di quanto fatturato ai clienti, specialmente in questi tempi di profonda crisi.

La cosa, perà², diviene ancora pi๠seccante (nonchè pi๠grave per le proprie finanze) quando il lavoratore non solo non ottiene quando gli spetta per la sua prestazione ma nemmeno il rimborso per le spese da lui anticipate, come possono essere le marche da bollo o altri oneri vari.

La prassi pi๠diffusa èquella di non anticipare nulla e pretendere dal cliente il versamento anticipato degli importi necessari, ma non sempre ciಠèpraticabile.

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Inservibili in giudizio i documenti esibiti in ritardo

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Il D.P.R. 600 del 1973, modificato e integrato negli anni molte volte, stabilisce le modalità  di accertamento dell’imposta sul reddito, fissando nell’articolo 32 un principio di basilare importanza.

Non solo tutte le spese che si pretende di dedurre dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo devono essere inerenti all’attività  e documentate dalle relative fatture o altre pezze giustificative, ma tali documenti probatori devono essere sempre esibiti al primo invito da parte dell’Amministrazione Finanziaria: se si “perde il treno”, tali documenti diventano inservibili e le relative spese divengono indeducibili.

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Anche il partner puಠpretendere la retribuzione

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La sentenza n. 1833/2009 emessa dalla Corte di Cassazione potrebbe costituire un importante precedente in tema di coniugi e fidanzati che condividono l’attività  d’impresa del partner.

Il caso esaminato dalla Suprema Corte èstato sollevato da una donna che per molti anni aveva collaborato gratuitamente presso la ditta individuale del suo compagno e convivente.

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Contributi dei professionisti, la Cassazione contro l’AdE

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La Corte di Cassazione ritorna ancora una volta sul tormentato tema dei contributi previdenziali versati dai lavoratori autonomi alle proprie casse professionali.

In mancanza di una precisa soluzione da parte del legislatore, la posizione dell’Agenzia delle Entrate in tema ènota da tempo: cosଠcome per i privati cittadini, anche per il “popolo delle partite IVA” i contributi previdenziali a proprio carico sono da considerarsi un onere riferito alla persona fisica nel suo complesso e dunque gli importi sono deducibili nel Quadro RP insieme alle altre voci con sorte analoga (come i contributi per la colf).

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Contributi alle casse dei liberi professionisti: ordinanza 1939/2009

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Ritornando sul tema evidenziato nel precedente articolo riguardo ai contributi alle casse previdenziali, si segnala come, nel silenzio di indicazioni chiare dalla legge, l’annosa questione dei contributi alle casse dei liberi professionisti protrae i suoi effetti anche sull’IRAP.

Se li si considera costi inerenti alla professione, essi saranno deducibili dalla base imponibile e dunque ridurranno il peso dell’imposta; se invece li si reputa come oneri di natura personale, non saranno conteggiabili e l’IRAP potrebbe rivelarsi ben pi๠onerosa.

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Furto documenti contabili: nessuna attenuante di responsabilità 

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Nemmeno quando tutta la propria documentazione contabile e fiscale viene sottratta da ignoti si èal riparo dalle pretese dell’Erario.

àˆ questa la conclusione cui èarrivata recentemente la Corte di Cassazione decidendo, con la sentenza n. 6118 dello scorso 13 marzo, la controversia fra l’Agenzia delle Entrate e una società  che aveva subito il furto di gran parte dei propri registri, fatture e documenti vari contenuti in una valigetta ventiquattrore trafugata per strada.

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